Proprietà in pericolo, giornalismo fuori tema, il calcio e le cose importanti
di Luca Bucca
– La neo-eletta parlamentare europea di Alleanza Verdi Sinistra (AVS) Ilaria Salis nelle sue prime dichiarazioni post-elettorali ha rivendicato, tra l’altro, la sua appartenenza al movimento per la casa, che pratica sistematicamente l’occupazione abusiva di abitazioni altrui. Si tratta invero di una pratica molto trasversale: lo fanno anche movimenti di estrema destra, prepotenti e malintenzionati in genere, la criminalità organizzata (sentito mai parlare di racket delle case popolari?) e, a volte sì, anche qualche disperato che probabilmente non è riuscito a immaginare o a trovare nessuna alternativa migliore. Resta il fatto che, se si parla di diritto alla casa, questo non può mai prescindere dal rispetto del diritto di proprietà. Altrimenti qual è il limite? Perché la casa sì e, per esempio, la macchina no? O, di eccesso in eccesso e di giustificazione in giustificazione, vogliamo semplicemente abolire la proprietà privata e rendere lecito rubare?
– Ecco un esempio della superficialità e della banalità di certo giornalismo. Il 29 giugno sono stati approvati dal Santo Padre e pubblicati lo Statuto e il Regolamento della Fabbrica di San Pietro, ente che si occupa delle opere edili e artistiche della Basilica di San Pietro, oltre che le nuove norme per il Capitolo della Basilica di San Pietro. I documenti contengono disposizioni più che altro di tipo organizzativo, di varia natura e importanza. Cosa hanno messo in risalto la maggior parte dei quotidiani? Che da regolamento ai dipendenti della Fabbrica di San Pietro è richiesto di essere cattolici, condurre una vita coerente alla fede professata e non avere tatuaggi o piercing in vista. Solo questo, nient’altro: su 77 articoli (oltre alle appendici), si sono soffermati solo su questo. Nulla di strano, ovviamente, ma hanno titolato come se si trattasse di un fatto eclatante. Superficialità e banalità, si diceva, ma a volte anche malafede, probabilmente.
– Sabato 29 giugno, Italia-Svizzera, ottavi di finale degli Europei di calcio, primo minuto del secondo tempo: Ruben Vargas entra indisturbato in area azzurra e segna il definitivo gol del 2 a 0 per gli elvetici, con un tiro a giro efficace quanto bello. Arrigo Sacchi ebbe a dire che «il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti». Se così è, ce ne dispiaciamo il giusto per la sconfitta, ma ci consoliamo guardando il bel gesto di esultanza di Vargas: diti indici incrociati a favore di telecamera, a formare una croce, e poi alzati verso il cielo, in segno di ringraziamento. Un modo per ricordarci, anche nella (nostra) disfatta sportiva, delle cose più importanti.
Mercoledì, 3 luglio 2024