
Un docu-film claustrale, riflessione a margine del blackout, eutanasia per tutti
di Luca Bucca
– Il 29 e 30 aprile è stato proiettato nei cinema italiani il docu-film spagnolo Liberi, che racconta la vita dei monaci di clausura e ha già suscitato parecchio interesse all’estero. Si tratta di un’opera molto utile per conoscere la vita claustrale, ma soprattutto le motivazioni e il senso di una scelta cristiana così radicale, che potrebbe apparire insensata agli occhi di tanti, ma rimane affascinante e attrattiva, perché, come ebbe a dire la direttrice della società di produzione e distribuzione dell’opera, Lucía González-Barandiarán, a margine dell’anteprima italiana dell’ottobre 2023, «lo Spirito Santo soffia tremendamente forte».
– Il blackout che ha colpito la Spagna e il Portogallo lunedì scorso ci restituisce l’immagine di un mondo così ipertecnologico e iperconnesso da sembrare quasi onnipotente, ma in fondo talmente fragile e vulnerabile da sembrare poggiato sul nulla. E spesso lo è davvero, un po’ come molti uomini nostri contemporanei, che questo nulla lo hanno costruito e ci sguazzano.
– Il 16 aprile il partito liberal-democratico Democratici 66 ha presentato al parlamento olandese un nuovo disegno di legge (analogo ad altri due, già presentati nel 2020 e nel 2023) che propone l’eutanasia senza giustificazione medica per tutti gli ultrasettantacinquenni (dal 2002 è già consentita in caso di patologie e, successivamente, è stata ampliata anche ai minorenni). I “diritti civili” seguono sempre lo stesso iter: prima si propone il caso eccezionale o particolare per “aprire la maglia” e, una volta fatto passare il principio, ci si allarga sempre più. Facile immaginare, in questo caso, anche gli step successivi, se dovesse essere approvata una legge del genere: prima la totale liberalizzazione dell’eutanasia, senza vincoli d’età, e poi, perchè no, l’obbligo per determinate categorie di persone.
Giovedì, 1 maggio 2025