Di Michele Brambilla
Roma è lontanissima dalle “zone rosse” di Codogno (Lodi) e di Vo’ Euganeo (Padova), le località italiane più colpite dal COVID-19. Tuttavia la mattina del 1° marzo anche le strade della capitale sono vuote per paura del coronavirus e sono pochi quelli che si avventurano in piazza San Pietro per ascoltare l’Angelus di un Papa Francesco raffreddato, che deve rinunciare ai consueti esercizi spirituali di Quaresima: «vi chiedo», dice il Pontefice, «anche un ricordo nella preghiera per gli Esercizi spirituali della Curia Romana, che questa sera inizieranno ad Ariccia. Purtroppo, il raffreddore mi costringe a non partecipare, quest’anno: seguirò da qui le meditazioni».
La I domenica di Quaresima è tradizionalmente caratterizzata dalla pagina di Mt 4,1-11, quella delle tentazioni di Cristo nel deserto. Il Papa le ripercorre pedissequamente: «la prima tentazione prende spunto dal fatto che Gesù ha fame; il diavolo gli suggerisce: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane” (Mt 4,3). Una sfida. Ma la risposta di Gesù è netta: “Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”” (Mt 4,4)». Cristo richiama le condizioni di estrema frugalità nelle quali viveva Israele durante i 40 anni di cammino nel deserto prima di entrare nella Terra promessa, «[…] in cui ha imparato che la sua vita dipende dalla Parola di Dio (cfr Dt 8,3)».
Segue la seconda tentazione. «Poi il diavolo fa un secondo tentativo, (Mt 4,5-6) si fa più astuto, citando anch’egli la Sacra Scrittura». Il diavolo potrebbe tenere lezioni intere di teologia, perfettamente ortodosse, poiché crede senza amare. «La strategia è chiara: se tu hai tanta fiducia nella potenza di Dio, allora sperimentala, infatti la Scrittura stessa afferma che sarai soccorso dagli angeli», tuttavia, osserva il Papa, «[…] chi crede sa che Dio non lo si mette alla prova, ma ci si affida alla sua bontà».
La terza tentazione «[…] rivela il vero pensiero del diavolo: poiché la venuta del Regno dei cieli segna l’inizio della sua sconfitta, il maligno vorrebbe distogliere Gesù dal portare a compimento la sua missione, offrendogli una prospettiva di messianismo politico» che lo renderebbe padrone (non Signore) di tutta la Terra. Ma Gesù dice ancora una volta “no”: «e a questo punto, presso Gesù, fedele alla consegna del Padre, si avvicinarono degli angeli per servirlo (Mt 4,11)».
Come ammonisce Francesco, «anche oggi Satana irrompe nella vita delle persone per tentarle con le sue proposte allettanti; mescola la sua alle tante voci che cercano di addomesticare la coscienza», magari sotto le parvenze di una falsa pietà. «Ma tutto ciò è illusorio: ben presto ci si rende conto che più ci allontaniamo da Dio, più ci sentiamo indifesi e inermi di fronte ai grandi problemi dell’esistenza». Ecco allora un secondo monito: «mai dialogare con il diavolo. Gesù fa due cose con il diavolo: lo scaccia via o, come in questo caso, risponde con la Parola di Dio. State attenti: mai dialogare con la tentazione, mai dialogare con il diavolo».
Lunedì, 2 marzo2020