Giovanni Cantoni, Quaderni di Cristianità, anno I, n. 1, primavera 1985
Consuelo Caballero Baruque, Francisco Elías de Tejada: Bibliografia. Università degli Studi di Perugia, Perugia 1984, pp. 112, L. 12.000
Il 18 febbraio 1978 moriva, alla età di cinquantanove anni, il professore spagnolo Francisco Elías de Tejada y Spinola, la cui scomparsa fu ricordata con una nota commemorativa anche in Cristianità (anno VI, n. 37, febbraio 1978).
A cinque anni da quella data ha visto la luce un prezioso strumento per accostarsi all’opera del pensatore carlista con razionalità e con una adeguata studiositas, che si contrappone certamente alla curiositas di parte — sia favorevole che contraria —, senza perciò essere obbligatoriamente «spassionata». Si tratta di Francisco Elías de Tejada: Bibliografia, un primo catalogo della vastissima produzione tejadiana eretto con cura e intelligenza da Consuelo Caballero Baruque, sotto la guida di Paolo G. Caucci von Sauken, professore associato di lingua e letteratura spagnola presso la facoltà di Magistero della Università degli Studi di Perugia, e con la preziosa collaborazione di donna Gabriella Percopo, che ha fornito ogni genere di dati, di indicazioni e di suggerimenti per portare a termine la raccolta di scritti editi, quando non addirittura redatti, nelle più diverse lingue e sparsi in pubblicazioni di tutto il mondo.
L’opera organizza in ventisette sezioni i trecentosettantaquattro studi, di diversissima mole, catalogati oppure semplicemente segnalati, offrendo così la possibilità di uno sguardo di insieme su una fatica, quella di Francisco Elías de Tejada y Spinola, che è stata generosamente profusa per la Cristianità universale in genere e per quella ispanica in specie: il che rende ancora più meritorio il lavoro svolto dalla lettrice di spagnolo.
Se è permessa una piccola nota di rammarico, osservo che sarebbe stato certamente apprezzato un indice delle diverse sezioni del volume — che spaziano dalla filosofia del diritto alle culture africane —, proprio per permettere una migliore fruizione della sua felice articolazione.
Giovanni Cantoni