Comunicato di Polis pro persona
Elezioni 20/21 settembre 2020
Le sottoscritte associazioni
RITENGONO
che politiche di tutela e valorizzazione della VITA siano sempre più necessarie anche nell’agenda delle autonomie italiane, e ciò sia per le ragioni ideali assunte fra le premesse fondanti la Carta costituzionale, sia per le sempre più evidenti esigenze demografiche, sociali e persino di convenienza economica del Paese.
Pertanto,
OSSERVANO,
QUANTO ALLA TUTELA DELLA VITA NASCENTE, DELLA MATERNITA’ DURANTE LA GRAVIDANZA E DELLA SALUTE DELLA DONNA, che:
il documento del Ministero della Salute-Direzione generale della prevenzione sanitaria del 12 agosto 2020, Aggiornamento delle Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine”, estende l’assunzione della c.d. pillola abortiva, la RU 486, fino al compimento della nona settimana di gestazione e consente detta pratica di interruzione della gravidanza al di fuori delle strutture ospedaliere, “presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate allospedale ed autorizzate dalla Regione, nonché consultori, oppure day hospital”;
tale documento è un provvedimento amministrativo incoerente persino con la lettera della legge 194/1978, perché quest’ultima non solo non prevede per la sua applicazione “linee di indirizzo” ministeriali, ma anche dispone, con l’art. 8, che l’i.v.g. sia praticata esclusivamente in ambito ospedaliero, in caso contrario prevedendo l’art. 19 una pena con la reclusione fino a tre anni; inoltre, l’art. 2 conferisce ai consultori solo un compito di prevenzione e di superamento delle “cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza” e non già di realizzazione di aborti; una attuazione della 194/78 coerente con i beni e i diritti costituzionali di tutela della vita e della salute (cfr. Corte cost. n. 35/97) impedisce di dare concreta applicazione ai passaggi della circolare 12.8.2020 innovativi rispetto al tenore delle disposizioni di legge; altresì, autorevole letteratura medica e la casistica disponibile evidenziano che il mancato ricovero in caso di aborto chimico aumenta le criticità per la salute delle madri, in quanto l’i.v.g. farmacologica ha una mortalità di 11,64 volte maggiore di quella chirurgica, il che dovrebbe imporre al Servizio Sanitario di non esporre la donna a maggiori rischi e a maggiori “effetti collaterali”, inopinatamente paventati dalla stessa circolare ministeriale; continua a essere disatteso l’art. 5 della 194, nella parte in cui stabilisce che il consultorio, o il medico ovvero la struttura sociosanitaria sono chiamati a prospettare alla gestante in difficoltà “le possibili soluzioni ai problemi proposti”, aiutandola “a rimuovere le cause” che la inducono ad abortire, mettendola “in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre”, “offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto”; la pratica declinazione di tali prescrizioni di legge può avvenire soprattutto valorizzando sensibilmente la collaborazione con il terzo settore, nonché promuovendo centri non profit di informazione e sensibilizzazione di tutti i mezzi di tutela della vita nascente, fra cui la possibile protezione dell’anonimato della partoriente con la relativa immediata procedura di assistenza e adottabilità del neonato (cfr. anche DPR 396/2000, art. 30);
QUANTO ALLA TUTELA DEL FINE-VITA, che:
la sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019, e prima ancora le leggi nn. 38/10 e 219/2017, sollecitano il sistema sociosanitario a incrementare le cure palliative, con adeguata formazione degli addetti e col reperimento di risorse dedicate, a fronte di patologie e di cure particolarmente dolorose; tali cure sono, allo stato, un “diritto negato”, come si riconosce nell’ “Indagine della XII Commissione Camera dei deputati” conclusa il 10/04/19 con voto unanime, nonché nella stessa sentenza citata della Consulta;
Per queste ragioni,
SOTTOLINEANO
che è forte l’esigenza, fondata sul principio di solidarietà e sul rispetto della persona, di non abbandonare all’isolamento materiale e psicologico chi versi in difficoltà a causa delle proprie condizioni di salute, che esse ricadano sulla fase iniziale o conclusiva dell’esistenza, in alternativa a percorsi di morte; e
CHIEDONO
il concreto e formale impegno, oggetto di comune verifica annuale, di iniziative coerenti con quanto in premessa.
Roma, settembre 2020
AGE Milano Provincia, Alleanza Cattolica, Ass. Amici di Lazzaro, Associazione Articolo 26, Ass. Cuore Azzurro, Ass. Cerchiamo il Tuo volto, Ass. Esserci, Etica & Democrazia, Ass. FamigliaSI, Ass. Family Day- Difendiamo I Nostri Figli, Ass. Il Crocevia, Aippc – Ass. Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici, Ass. L’albero, Ass. Liberi e Forti, Associazioni Medici Cattolici Italiani, Ass. Nuova Generazione, Ass. naz. Pier Giorgio Frassati, Ass. Nonni 2.0, Ass. Non si tocca la famiglia, Ass. Politicainsieme, Ass. Progetto culturale, Ass. Proposte per Roma, Ass. Pro Vita & Famiglia, Ass. Radici, Ass. Rete Popolare, Ass. Risveglio, Ass. Steadfast Onlus, Ass. Umanitaria Padana, Ass. Vita Nuova – Rete Italia Insieme, Ass. Vivere Salendo, Associazione volontariato Opera Baldo, Avvocatura In Missione, Centro Italiano di Promozione e di Assistenza per la Famiglia, , , Circoli insieme, Comunità Papa Giovanni XXIII, Confederazione internazionale del clero, CulturaCattolica.it, Forum Cultura Pace e Vita Ets, Forum delle Associazioni sociosanitarie, Giuristi per la Vita, International Family News, Movimento Per: Politica, Etica, Responsabilità, Movimento per la Vita, Movimento Regina dell’amore, Osservatorio di bioetica di Siena, Osservatorio parlamentare “Vera lex?”, Presidenza Comitato scientifico UCID, Presidenza onoraria Società italiana di bioetica e comitati etici, Rete Liberi di educare, Scuola di Cultura Cattolica. – ulteriori adesioni a info@polispropersona.com