L’autore, che già aveva presentato, per i tipi dello stesso editore, la vita di dieci controrivoluzionari italiani vissuti fra Settecento e Ottocento, in questo volume monografico delinea la sola figura del conte Clemente Solaro della Margarita (1792-1869), eminente personaggio della Contro-Rivoluzione cattolica, responsabile del Ministero degli Affari Esteri del Regno di Sardegna, sotto Carlo Alberto di Savoia (1798-1849), per ben dodici anni.
Una biografia di un politico vissuto nella cornice del contrasto epocale tra i sostenitori dell’Ancien règime ⸻ che Solaro voleva comunque depurato dalle incrostazioni lasciate dal tempo, dalle alterazioni introdotte dai cosiddetti dispotismi illuminati e dalla legislazione napoleonica, spesso mantenuta anche dai sovrani “restaurati” dopo il Congresso di Vienna (1814-1815) ⸺ e i sostenitori delle teorie rivoluzionarie, alimentate dalla ideologia della Rivoluzione francese (1789). Solaro è presentato come esponente del pensiero contro-rivoluzionario, critico quindi, sulla scia lasciata da Joseph de Maistre (1753-1821), verso ogni restaurazione sociale post-rivoluzionaria che non fosse dell’origine, cioè ispirata all’originario progetto di Dio sull’uomo e sulla società.
Il volume, aperto dalla pregevole Prefazione di Mauro Ronco, accompagna il lettore lungo un itinerario di vita, che vede Solaro, fin dalla giovinezza, impegnato nel confutare i dogmi rivoluzionari e nel tradurre in iniziative politiche il suo pensiero. In lui la concretezza dell’agire politico era sorretta dalla certezza che i principi religiosi e politici costituissero, come gli ricordava in una missiva pure Juan Donoso Cortés (1809-1953), «[…] i fondamenti eterni nei quali Dio ha voluto che s’acquietino […] le umane società».
Da qui la sua indomita battaglia, verbale, polemica, fatta di discorsi parlamentari, di iniziative politiche, di numerose pubblicazioni, contro i rivoluzionari del movimento nazionalista risorgimentale, che il ministro sabaudo chiamava “gli italianissimi”, sostenitori dei princìpi del 1789: i liberali, monarchici e repubblicani. Contro costoro polemizzerà tutta la vita, sia nel lungo periodo agli Affari Esteri, sia durante i due mandati al Parlamento subalpino, dove spesso era lasciato solo, confutandone ogni improvvida iniziativa che mettesse in pericolo la libertà del Regno che Dio aveva affidato Carlo Alberto.
Il pensiero e l’azione politica del conte piemontese vengono quindi analizzati senza i filtri e i travisamenti degli avversari politici, detrattori suoi per vizio ideologico. Numerose sono poi le pagine che affrontano il contrastato rapporto con il suo Re, poco prima che concedesse lo Statuto (1848), gli affetti famigliari, l’intensa religiosità cattolica e l’opera di benefattore verso varie congregazioni. L’ultimo capitolo analizza la critica nei suoi confronti della cosiddetta storiografia ufficiale, che ne aveva fin dall’inizio decretata la damnatio memoriae.
L’opera si rivolge a chi vuole conoscere la storia della Contro-Rivoluzione e i suoi principali esponenti e a coloro che desiderano comprendere meglio quel periodo, cruciale per l’Italia moderna, nel quale si gettano le basi del Risorgimento ma anche dell’opposizione al modo con cui viene unificata politicamente l’Italia.
Categoria: Saggio
Autore: Paolo Martinucci
Pagine: 400 pp
Prezzo: € 23,90
Anno: 2021
Editore: D’Ettoris Editori, Crotone
ISBN: 8893280949