
Storia della chiesa parrocchiale di Venegono Inferiore, dagli inizi “recalcitranti” all’onore di ospitare, nei suoi confini parrocchiali, il Seminario Arcivescovile di Milano
di Michele Brambilla
Oggi, sabato 3 maggio, ricorre la festa dei SS. Filippo e Giacomo apostoli. Sono i patroni della bella chiesa parrocchiale del paese di Venegono Inferiore (VA), che ospita sul suo territorio parrocchiale il Seminario Arcivescovile dell’arcidiocesi ambrosiana.
E dire che le premesse storiche sembravano molto lontane dalla creazione di un legame forte con gli arcivescovi di Milano, fatta salva la soggezione diocesana e la comunanza di rito (ambrosiano). Quando san Carlo Borromeo (arcivescovo 1565-84) visitò Venegono nel 1570, all’inizio del processo di riforma post-tridentino, i secoli di Cristianità avevano lasciato in eredità ai cattolici locali una chiesa dedicata ai SS. Antonio e Leonardo (nel 1844 destinata al catechismo) e un’altra, utilizzata come rettoria, intitolata a S. Michele. Nessuna delle due era più in grado di accogliere dignitosamente i fedeli, pertanto l’arcivescovo prescrisse, come in molti altri casi, la costruzione di una nuova chiesa parrocchiale, ma i villici tardarono a mettere in pratica l’ordine del proprio pastore, tanto che ancora nel 1606 il card. Federico Borromeo (1595-1632) dovette rinnovare le sollecitazioni del santo. La prima pietra del nuovo edificio fu collocata solo nell’aprile 1610, pochi mesi prima della canonizzazione di chi ne aveva suggerito la costruzione.
Nel Settecento la chiesa fu abbellita da un nuovo altare maggiore (1735), della scuola di Viggiù, da due cappelle laterali e da un organo di Giovanni Battista Biroldi (1712-92), modificato da Giuseppe Bernasconi (1814-94) nel 1870 (oggi si trova nel coro). I lavori ripresero nel 1894, con un ampliamento suggellato dalla riconsacrazione del tempio, ad opera del beato card. Andrea Carlo Ferrari (1894-1921), il 13 agosto 1908.
Non era un momento molto facile per l’arcivescovo di Milano. L’8 settembre 1907 san Pio X (1903-14) aveva pubblicato l’enciclica Pascendi Dominici gregis sull’eresia modernista e alcuni calunniatori avevano preso di mira il card. Ferrari, tacciandolo di modernismo. I seminari diocesani di Milano ricevettero diverse visite apostoliche per accertarsi della correttezza dei suoi insegnamenti teologici. Uno dei visitatori più apprezzati fu l’abate benedettino Alfredo Ildefonso Schuster, che nel 1929 divenne a sua volta arcivescovo ambrosiano (1929-54). Già all’epoca delle prime ispezioni il card. Schuster cominciò ad adocchiare le colline di Venegono Inferiore, vedendovi il luogo più adatto in cui ricollocare la sede del Seminario Maggiore di Milano, che allora occupava ancora la sua storica sede di Porta Venezia. Il progetto del nuovo, imponente seminario fu affidato all’ingegnere Giovanni Maggi (1890-1975) e completato a tempo record tra il 1928 e il 1935 (le prime classi di seminaristi vi fecero ingresso già nel 1930).
La parrocchia di Venegono Inferiore approfittò immediatamente della vicinanza del cantiere e dell’interessamento dell’arcivescovo per il paese. Nel 1927 la chiesa parrocchiale fu ancora ingrandita e Giovanni Maggi diede il suo contributo alla nuova sacrestia. Fu risistemato anche il sagrato, mentre l’interno della chiesa veniva uniformato allo stile neoclassico. Soprattutto si realizzò, dietro l’altare maggiore, un ambulacro per il coro, che all’esterno cerca di imitare le cappelle radiali delle chiese romaniche e gotiche francesi.
Il visitatore della chiesa ammira anzitutto la semplice facciata, dotata di un portale bronzeo moderno e di lesene in cotto. L’interno, dopo il restauro del 1940, ha un aspetto altrettanto semplice e lineare, vivacizzato dagli altari barocchi, in particolare il maggiore, su cui spiccano i due angeli adoranti, di grandi dimensioni.
Sabato, 3 maggio 2025