Da L’Osservatore Romano dell’ 08/01/2019. Foto da usccb.org
I cattolici degli Stati Uniti sono invitati a pregare dal 14 al 22 gennaio prossimo per affermare ancora una volta quanto sia necessaria la tutela della vita in tutte le sue fasi.
L’iniziativa, «Nine Days for Life» (“Nove giorni per la vita”) dal 2003 è promossa dalla Conferenza episcopale per ricordare la sentenza della Corte suprema di giustizia sul caso “Roe vs Wade” del 22 gennaio 1973 che ha legalizzato l’aborto negli Stati Uniti. Da quel giorno, sono trascorsi 46 anni, la vita di circa 56 milioni di bambini è stata soppressa. Da quel giorno, milioni di aborti hanno impedito ad altrettanti esseri umani di vivere la propria vita.
Purtroppo, la «cultura dello scarto», spesso additata da Papa Francesco, continua a espandersi coinvolgendo non solo bambini, ma anche anziani e persone più deboli. Per questo motivo, i presuli statunitensi esortano tutti a partecipare ai nove giorni di preghiera, di penitenza e di pellegrinaggio, e unendosi alla novena mondiale via email, applicazioni per smartphone o con altri supporti mediatici. La Chiesa riconosce e proclama con gioia che la vita di ogni persona ha valore dal concepimento fino alla morte naturale. È con questa intenzione per il rispetto e la tutela della vita umana che la Conferenza episcopale degli Stati Uniti invita tutti i cattolici.
In concomitanza con la novena di preghiera, anche quest’anno si svolgerà il tradizionale appuntamento dei movimenti e delle organizzazioni pro-life che sta registrando un grande numero di adesioni. Il 18 gennaio prossimo, infatti, è prevista una marcia per la vita che si svolgerà nelle strade di Washington.
Al primo raduno del 1974 parteciparono circa ventimila persone. Nel corso degli anni il numero dei partecipanti all’iniziativa pro-vita è progressivamente cresciuto fino a toccare, per esempio, nel 2011, più di trecentomila persone. Il momento centrale della novena è rappresentato dalle preghiere dedicate alla protezione della vita.
Intenzioni delle orazioni e altri contenuti sono disponibili sul sito in rete multilingue www.9daysforlife.com. Altri supporti e relative risorse sono disponibili sul sito della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. L’hashtag social media per la novena è #9daysforlife. Insieme con le intenzioni di preghiera quotidiane, «Nove giorni per la vita» fornisce anche riflessioni, suggerisce atti di riparazione e risorse aggiuntive: un aspetto importante del pellegrinaggio è che il partecipante ha così occasione per cresce spiritualmente.
I vescovi, oltre agli appuntamenti di preghiera e di riflessione nelle case e nelle famiglie, hanno invitato i fedeli a un «pellegrinaggio digitale», cioè a condividere sui social le loro testimonianze, azioni, iniziative a sostegno della vita. Sui vari profili twitter e facebook già si trovano selfie, video, commenti e storie di adozioni di mamme che hanno deciso di tenere i bambini, di piccoli giudicati «casi senza speranza» e che ora sono magari campioni di calcio o brillanti studenti.
Le condivisioni e i like hanno raggiunto i due milioni di utenti e in molti hanno continuato a raccontare il loro impegno in difesa della vita e di accompagnamento alle donne che avevano maturato la scelta di abortire ma che, sostenute da una comunità, hanno deciso di tenere il bambino.
Francesco Ricupero