Da ormai ben più di un anno, cioè grosso modo a partire dall’ottobre del 1990, il popolo cattolico di Croazia è aggredito dai cosiddetti “federali”, in realtà serbo-comunisti. Dopo un episodio bellico di portata rilevante, a Borovo Selo, nel mese di maggio del 1991, in luglio è esplosa ufficialmente la guerra, preceduta — dal 24 giugno al 10 luglio — da quindici giorni di ostilità in Slovenia.
A fronte degli avvenimenti, Alleanza Cattolica ha inviato nei paesi interessati al conflitto una delegazione a raccogliere dati utili per un’adeguata opera di contro-informazione, anche a sostegno di aiuti umanitari. Ricevuta, il 14 luglio 1991, a Lubiana, da S. E. mons. Alojzij Sustar, arcivescovo e metropolita della capitale slovena, questa prima delegazione ha incontrato il 15 luglio, a Zagabria, la capitale croata, monsignor Vladimir Stankovic, presidente della Caritas della Conferenza Episcopale Jugoslava, e monsignor Zivko Kustic, direttore del giornale diocesano Glas Koncila e sottosegretario al ministero per l’Emigrazione della Repubblica Croata.
Una seconda delegazione è stata nuovamente ricevuta il 21 settembre, a Lubiana, dall’arcivescovo metropolita; poi, il 22 settembre, ha incontrato a Zagabria il presidente della Caritas, e con lui il professor Niko Zurak, docente nella locale università e membro di uno staff medico impegnato nell’assistenza alle vittime dell’aggressione, il dottor Zdravko Sancevic, consigliere speciale del ministro dell’Informazione, il professor Ivica Kostovic, preside della facoltà di Medicina e responsabile del Quartier Generale di Crisi del ministero della Sanità, e il dottor Gordan Grlic, segretario generale della Scuola di Medicina sempre dell’università.
Finalmente, il 26 ottobre, a Lubiana, una terza delegazione — guidata come le precedenti dal dottor Mario Villani — ha ancora una volta fatto visita all’arcivescovo metropolita; quindi, il 27 ottobre, a Zagabria, dopo aver conferito con il presidente della Caritas, con il professor Niko Zurak e con il dottor Zdravko Sancevic, è stata ricevuta dall’arcivescovo, S. Em. il card. Franjo Kuharic. Nell’occasione, con la delegazione di Alleanza Cattolica erano amici di Cristianità e la dottoressa Jocelyne Khoueiry, fondatrice e presidente del movimento laicale femminile La Libanaise. Femme du 31 Mai, in rappresentanza dei movimenti cattolici del suo paese.
Lo stesso 27 ottobre 1991, davanti alla cattedrale dedicata all’Assunta, i militanti di Alleanza Cattolica hanno diffuso un volantino nel quale l’associazione, “anche interpretando i sentimenti di una parte consistente dell’opinione pubblica italiana, esprime la propria incondizionata solidarietà con il popolo e la Chiesa croata, impegnati in una dura lotta per la libertà.
“Si unisce alla preghiera del Santo Padre perché la Croazia abbia, al più presto, pace nella giustizia.
“Si impegna a promuovere in tutta Italia un movimento di solidarietà con la causa croata.
“Auspica che dalla dura prova della guerra esca una Croazia libera e degna della propria tradizione cattolica e che questo sia il primo passo verso un ordine internazionale basato sulla giustizia e sul riconoscimento dei diritti fondamentali di tutti i popoli”.