L’autore, sacerdote, prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano, più che un “diario” mette in pagina appunti personali e di ufficio del cardinale Domenico Tardini (1888-1961) quando era Segretario della Congregazione per gli Affari ecclesiastici straordinari, organismo della Curia romana ora soppresso, le cui funzioni sono attualmente esercitate dalla “seconda sezione” della Segreteria di Stato. Gli appunti erano stati riordinati dal porporato, probabilmente in vista di una pubblicazione, e, andati persi, solo recentemente sono stati ritrovati nel fondo del cardinale Antonio Samorè (1905-1983).
Domenico Tardini, nato a Roma il 29 febbraio 1888 e scomparso nella Città del Vaticano il 30 luglio 1961, ha percorso tutta la carriera ecclesiastica nella Curia romana fino ad arrivare alla carica di Segretario di Stato con Papa san Giovanni XXIII (1881-1963), nel 1959, carica che ha quindi mantenuto fino alla morte. Non fu un teologo e nemmeno un intellettuale, ma, come diceva egli stesso, un “funzionario”, dotato di una grande capacità di lavoro.
Non appartenne ad alcuno schieramento della Chiesa, né a quello conservatore e neppure, si può dire, a quello progressista, nonostante l’amicizia con personaggi di questo secondo mondo, come don Giuseppe De Luca (1898-1962), Nella missione di servire la Chiesa negli affari diplomatici fu fedele collaboratore di due pontefici, Pio XI (1857-1939) e il Venerabile Pio XII (1876-1958), vivendo in prima persona i momenti cruciali e drammatici del nazionalsocialismo e del comunismo, e quello dei Patti Lateranensi del 1929. Del nazismo e del comunismo diceva che: <<(omissis) il nazismo è affine al comunismo e quindi non poteva (almeno in un primo momento) che allearsi con quest’ultimo (omissis)>> (p. 143) mentre, inizialmente favorevole al Concordato, a distanza di cinque anni dalla sua stipula, il suo giudizio si fece più critico: «Ma fu davvero vantaggioso il Concordato […]? L’esperienza avrebbe dovuto insegnare qualcosa: tutti i concordati sono destinati ad essere trasgrediti ed a cadere” ( C.F. Casula, “Domenico Tardini (1886-1961). L’azione della Santa Sede nella crisi fra la due guerre”, Roma, 1988, pp 76-77).
L’interesse di questa pubblicazione non risiede tanto nella trascrizione quotidiana dei fatti di cui Tardini veniva a conoscenza, che non c’è, ma nella descrizione delle situazioni e dei personaggi, tra i quali i due Pontefici, di cui sono tratteggiati luci e ombre dei caratteri: giudizi sulle persone fulminanti, a tratti pungenti, financo spietati, ma quasi sempre affettuosi, fatti con la franchezza popolare e ironica da prete romano (quale il cardinale sempre rimase), e che, forse, per questo ne sconsigliarono per molto tempo la pubblicazione.
Il libro si rivolge agli studiosi di cose vaticane e dei rapporti tra Chiesa e Stato tra le due guerre e del periodo immediatamente successivo, ma anche ai non specialisti amanti dei retroscena e dei personaggi vaticani di quell’epoca.
Categoria:Saggio
Autore:Sergio Pagano (a cura di)
Pagine: 246 pp
Prezzo: € 20.00
Anno: 2020
Editore:Edizioni San Paolo
ISBN: 8892221582