Quaderni di Cristianità, anno I, n. 1, primavera 1985
Direttive del comitato regionale del Pc ucraino della Transcarpazia e del Soviet regionale dei deputati popolari sul perfezionamento dei metodi di lotta contro il nazionalismo e il sionismo
Rapporto segreto del KGB ucraino giunto in Occidente attraverso i canali del samizdat e datato 3 luglio 1984. I1 documento è trascritto da Avvenire, 10-4-1985, dove è comparso con i l titolo Compagni, siate più duri. La traduzione dal russo e le note sono della redazione del quotidiano milanese. Il titolo compare sullo stesso organo di stampa come sommario del testo.
Uzgorod, 3 luglio 1984
Negli ultimi tempi la propaganda occidentale ha incrementato l’agitazione e propaganda antisovietica. L’imperialismo Usa punta soprattutto sulle canaglie dei Bandera [1] e sulla cosiddetta Chiesa cattolica ucraina clandestina. Purtroppo, l’organizzazione di partito della regione non ha saputo condurre una lotta efficace contro i fenomeni di nazionalismo borghese e di sionismo verificatisi sul territorio della regione. Questo riguarda sia la propaganda anticattolica che l’educazione dei giovani all’ateismo militante nello spirito dell’internazionalismo leninista e della fedeltà al Partito. Negli ultimi mesi i l movimento cattolico clandestino ha moltiplicato i suoi sforzi per ottenere la cosiddetta legalizzazione della chiesa; sotto la maschera della fede gli attivisti della Chiesa Cattolica ucraina hanno intensificato le loro attività antisovietiche, cosa di cui hanno immediatamente approfittato i nostri nemici all’estero. Il Kgb è in possesso di informazioni da cui risulta che il «banderismo» clandestino (che si cela sotto la nuova insegna di Fronte nazionale ucraino) ha portato a termine una serie di azioni, le cui conseguenze sono già state esaminate dal comitato regionale del partito nel maggio 1981 e nell’ottobre 1982. Ad esempio, nel villaggio di Muzievo (distretto di Beregovo) il 24 maggio 1981 la banda terroristica «Il Nero» ha fatto deragliare un convoglio militare che trasportava il radar della base militare di Vilok; l’episodio ha fatto ritardare di nove mesi «l’intervento polacco».
Nel cimitero ebraico della città di Mukacevo durante lavori edili è stato scoperto un deposito di testi antisovietici e sionistici, e di candelotti di tritolo. Questi non sono che alcuni fatti che dimostrano il rivitalizzarsi di gruppuscoli «banderisti» e sionisti. L’operazione condotta nell’82 per liquidare i gruppi eversivi di Lavocno e Volovec, non è stata portata in porto: la banda «Il Nero» non è stata definitivamente liquidata: i compagni del Kgb non sono riusciti a scoprire gli autori della rapina a due esattori sul territorio della nostra provincia, come pure a tutt’oggi non sono state scoperte le persone che hanno sottratto alla base militare di Mukacevo 10.000 proiettili e 99 granate.
Gli insuccessi sono molti, si potrebbe citare tutta una serie di casi sfortunati, ma nonostante tutti gli evidenti insuccessi il Kgb ha ottenuto nel suo lavoro anche risultati qualitativamente validi: ad esempio, è stato definitivamente liquidato Borsi Michajlovic Terelja [2], membro del gruppo terroristico «Il Nero». Purtroppo con la morte del bandito si è interrotta la pista dei legami che aveva con la canaglia dei «banderisti» nel territorio della provincia confinante. Nel distretto di Irsava è stata felicemente condotta a termine un’operazione per liquidare tipografie clandestine cattoliche ed eversive, e sono stati sequestrati 1.000 esemplari di testi clericali.
La situazione richiede da noi una continua vigilanza e interventi ben precisi, alfine di liquidare anche i minimi fenomeni di nazionalismo e sionismo sul territorio della provincia. Di conseguenza, tenendo in considerazione le decisioni del 26.o Congresso del Pcus, le susseguenti decisioni del Plenum del Comitato Centrale, gli interventi del compagno K. U. Cernenko, Segretario generale del Pcus e Presidente del Soviet Supremo dell’URSS; il comitato provinciale del Pc ucraino e il Soviet provinciale dei deputati provinciali hanno deciso:
a) intensificare la propaganda nazionalista sulla stampa e smascherare tutta la negatività intrinseca del nazionalismo e del sionismo, sfruttando il pentimento di ex-dissidenti ed ex-clericali antisovietici;
b) l’organizzazione di partito incarica il comitato esecutivo provinciale di aprire presso l’ospedale psichiatrico provinciale un nuovo reparto di cure coatte: è conveniente sottoporre a cure coatte i due terzi degli attivisti della Chiesa Cattolica Ucraina, mentre non è opportuno sottoporli a procedimento giudiziario. Nel reparto di isolamento giudiziario bisogna riservare 250 posti per coloro che verranno sottoposti a cure coatte; occorre scegliere i quadri fra i compagni di provata fiducia nel numero di cinque medici e sessanta infermieri;
c) nei villaggi dove la Chiesa Cattolica Ucraina occupa posizioni di forza, bisogna agire con prudenza: durante perquisizioni e arresti non è opportuno requisire bibbie, libri di preghiera e testi religiosi, perché questo potrebbe avere un influsso negativo sui rapporti fra credenti e organi dello Stato; nella misura del possibile occorre evitare di esaminare come «politiche» le pratiche dei cattolici: è meglio comminare condanne per reati comuni ai membri della Chiesa Cattolica Ucraina, in modo da discreditare la chiesa e i suoi membri (questo vale soprattutto per i membri più attivi). Sfruttare ampiamente confessioni pubbliche di ex-prigionieri politici, nei club dei villaggi e nelle«case della cultura» delle città;
d) proibire le funzioni religiose domenicali, adducendo il motivo della stagione estiva, un momento di intenso lavoro nei kolchoz e nei sovchoz della provincia. Nei confronti dei «contestatori» intervenire con pene amministrative: multe, revoca della tredicesima e dei premi di produzione, allontanamento dei figli, collocati presso nidi d’infanzia, asili e scuole-internato; nei confronti dei più attivi procedere con cure coatte in ospedale psichiatrico;
e) nei confronti degli attivisti che fanno parte del Comitato centrale dei cattolici ucraini, e nei confronti del cosiddetto Gruppo d’intervento per la difesa dei diritti dei credenti e della Chiesa, adottare le misure elencate nell’Istruzione n. 81 del 28 maggio 1984.
Inviare per conoscenza copia delle medesime direttive alle direzioni distrettuali del Kgb e della milizia.
G. I. Bandrovskij
M. Iu. Voloscuk
Note:
(1) Stepan Bandera (1909-1959), leader nazionalista ucraino, dirigente dell’Onu (Organizzazione dei nazionalisti ucraini), fu a capo della resistenza contro i sovietici. Terminata la seconda guerra mondiale, emigrò in Germania occidentale; fu ucciso a Monaco da un agente della polizia segreta sovietica.
(2 ) Boris Terelja, fratello minore di Josif, fu ucciso il 10 giugno 1982 in un conflitto a fuoco con la polizia. L’altro fratello, Michail, era stato ucciso a Praga nel 1967 da agenti cecoslovacchi, su mandato del Kgb sovietico. All’operazione aveva preso parte anche lo zio, Jurij Terelja, ufficiale del Kgb sovietico tuttora in servizio a Praga.