Violenza contro le donne e riflessioni a margine; la violenza dei collettivi di sinistra; segnali di cessate il fuoco in Libano
di Luca Bucca
– Anche quest’anno è trascorsa la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Proviamo a uscire dalle posizioni ideologiche o da tifoseria. Relativizziamo anche dati e statistiche: si trattasse anche di un solo caso, sarebbe comunque male. Lo abbiamo già scritto in questa rubrica e lo ribadiamo: la diffusione anche tra i giovanissimi della pornografia e la conseguente oggettificazione del corpo della donna sono elementi da molti fin troppo sottovalutati. Resta il fatto che chi subisce violenza certamente deve essere messo nella condizione di potersi sottrarre alla situazione di pericolo, come insegna, ferma restando l’indissolubilità del matrimonio, anche la Chiesa: «Esistono tuttavia situazioni in cui la coabitazione matrimoniale diventa praticamente impossibile per le più varie ragioni. In tali casi la Chiesa ammette la separazione fisica degli sposi e la fine della coabitazione» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1649). Per altro verso ci sono state anche donne che hanno accettato la croce di un marito violento e, anche per questa strada, certamente straordinaria e non generalizzabile, non solo sono diventate sante (santa Rita da Cascia, beata Elisabetta Canori Mora, venerabile Maria Aristea Ceccarelli), ma hanno addirittura convertito i mariti. Qui giungiamo al nocciolo della questione: certi problemi, certamente anche culturali, possono solo aggravarsi rifiutando il modello cristiano (in questo caso del maschile e del femminile), mentre troverebbero una radicale composizione in un’autentica conversione. E magari per questa via un giorno potrebbe rinascere in tanti uomini un nuovo spirito cavalleresco – nel suo senso più ampio e profondo – e non sarebbe necessario ribadire l’ovvio, cioè che «le donne non si toccano neanche con un fiore», come un tempo si diceva ai bambini.
– A metà novembre, davanti alla Facoltà di sociologia dell’Università di Trento, all’associazione di destra Azione Universitaria, candidata alle elezioni dell’ateneo, è stato fisicamente impedito dai collettivi di sinistra un volantinaggio regolarmente autorizzato. La notizia ha trovato poca diffusione ed ha avuto eco perlopiù sui mezzi di comunicazione locali. Effettivamente di una notizia locale si tratterebbe, ma a parti invertite sarebbero stati tanti i giornali nazionali a montare il caso (e in passato effettivamente è accaduto, anche per molto meno). Evidentemente certi metodi e certa cecità selettiva, che sanno tanto di Anni di Piombo, fanno ancora fatica a essere superati.
– Sembra concretizzarsi la possibilità di un cessate il fuoco in Libano. Se son rose fioriranno: il tempo dirà quanto concreta e duratura possa eventualmente essere questa soluzione. L’auspicio, in ogni caso, è che non si tratti del classico “calcio alla lattina”, semplicemente per spostare il problema poco più avanti.
Mercoledì, 27 novembre 2024