
Modelli genitoriali, Macron con i massoni, 25 anni fa veniva svelato il Terzo Segreto di Fatima
di Luca Bucca
– Qualche giorno fa, in un’intervista, l’attore Luca Marinelli, parlando del rapporto tra genitori e figli, ha dichiarato che «la cosa più importante è ascoltare i figli e, soprattutto, imparare da loro». Certamente è importante l’ascolto e generalmente nelle relazioni, com’è normale, avviene uno scambio, si dona qualcosa di sé e si prende qualcosa dall’altro, ma, attenzione, questa relazione nello specifico ha caratteristiche particolari e l’affermazione citata, anche volendo propendere per l’interpretazione più benevola, nasconde nelle sue pieghe una (al giorno d’oggi sempre più diffusa) visione genitoriale debole, che ha rinunciato a insegnare, a educare, che addirittura ha cominciato a imparare dai figli. Si parla spesso degli adolescenti e dei giovani, che vivono difficoltà diverse e più gravi rispetto alle generazioni precedenti, difficoltà che, travalicando la normale crisi legata all’età, sfociano nel disturbo psicologico, nella dipendenza, nella violenza e nell’autolesionismo. Il rimedio probabilmente sta proprio nella realizzazione di una genitorialità forte, con modelli alti, che ricominci ad essere punto di riferimento maturo e stabile.
– Il 5 maggio scorso il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, è andato in visita ufficiale alla Gran Loggia di Parigi, sede di una delle più importanti appartenenze massoniche transalpine. Il discorso che ha tenuto non sorprende: elogi per i massoni, che hanno costruito la repubblica, laicismo, eutanasia. Se le parole non sono scelte a caso, una frase però rappresenta più di ogni altra l’orizzonte all’interno del quale si muove il presidente francese, quando definisce la Francia «figlia naturale della repubblica»: un’evidente allusione alla più celebre e antica definizione “figlia primogenita della Chiesa”.
– Nel 25 anniversario (13 maggio 2000) della rivelazione della terza parte del messaggio di Fatima è utile meditarne il contenuto, anche alla luce della frase pronunciata proprio a Fatima dieci anni dopo (13 maggio 2010) da Benedetto XVI: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa». Si tratta di un esercizio utile e certamente benefico per chi non volesse limitare lo sguardo alla sola realtà terrena, ma leggere la storia e l’attualità in un orizzonte di senso più alto e profondo. E proprio lì potrebbe trovare comprensione, risposte e soluzioni per una realtà spesso incomprensibile, soprattutto davanti a fatti drammatici come guerre, violenza e persecuzioni.
Giovedì 15 maggio 2025