di Marco Respinti
Il dramma dell’“inverno demografico” è palpabile. L’anno scolastico venturo mancheranno dai banchi italiani 70mila alunni, cifra che, sommando i dati negativi degli ultimi tre anni, porta il totale del buco a 188mila unità in meno e che prospetta addirittura una strabiliante quota 369mila nei prossimi cinque anni. Sembra il bilancio tragico di una guerra. Ed è un dato così inequivocabile che se ne occupa anche Radio Popolare.
Alla rassegna stampa di martedì 10 aprile ha toccato l’argomento l’ex direttore Massimo Rebotti, attualmente in forza al Corriere della Sera, il quale ha fatto di tutto per dribblare il punto centrale. Ha parlato di Mezzogiorno, d’immigrazione, ma solo tangenzialmente ha sfiorato la questione dell’eccesiva pressione fiscale che demoralizza e persino paralizza le famiglie (e in fin dei conti non si è ben capito cosa volesse proporre, salvo avere detto che l’Italia è il Paese d’Europa dove, da questo punto di vista, il fisco è il meno amico di tutti) e nulla ha detto sulla cultura antinatalista che è l’altra faccia del problema. Un mondo in cui l’ideale proposto è quello della “famiglia alternativa”, dell’unione fra persone dello stesso sesso, della contraccezione e dell’aborto difficilmente può infatti essere un mondo in grado di liberarsi dalla piaga del calo demografico.
Ma il colmo Rebotti lo ha raggiunto quando, fra il lusco e il brusco, si è concesso la dose quotidiana di fake news dicendo che di questo al Congresso Mondiale delle Famiglie, svoltosi a Verona dal 29 al 31 marzo, non si è parlato.
Bugia delle più clamorose. Del tema non solo si è parlato, ma è stato addirittura uno dei leit motiv portanti di tutta la tre giorni. Bastava ascoltare. Rebotti deve invece avere soltanto letto i giornali che contribuisce a scrivere. In alcuni casi il tema è stato del resto messo a fuoco espressamente, per esempio nei due workshop di venerdì 29, intitolati entrambi Crescita e crisi demografica e nella tavola rotonda di sabato 30 intitolata Protezione della vita e crisi demografica.
Chi qui scrive lo sa, visto che è stato uno dei relatori invitati a trattare l’argomento a uno dei workshop del venerdì, potendo tra l’altro profittare molto dalla relazione del demografo statunitense Steven E. Smoot, produttore esecutivo, tra l’altro, degli importanti documentari Demographic Winter, del 2008, e del nuovo Outcomes: Family and Faith Factors.
Perché, dunque, continuare a ripetere bugie? Ma soprattutto perché continuare a scansare il tema dei temi con questo stucchevole rimpiattino?
Mercoledì, 10 aprile 2019