C’è carità e carità, Gesù censurato a scuola, in Ucraina Natale secondo il calendario gregoriano.
di Luca Bucca
– Una nota imprenditrice e influencer, moglie di un altrettanto noto rapper, è stata sanzionata dall’Antitrust per avere fatto credere che con l’acquisto di un determinato pandoro si sarebbe contribuito a un’opera di beneficenza. Niente di sorprendente, si tratta purtroppo di pratiche commerciali ingannevoli, probabilmente più diffuse di quanto si possa pensare. Del resto c’è chi ha addirittura messo su veri e propri business celati dietro l’apparenza di opere benefiche. Poi c’è la carità, quella vera, quella senza dirette Instagram, quella nascosta, quella che «non sappia la tua sinistra quello che fa la destra» (Mt 6,3). Una carità spesso con meno follower, ma decisamente più meriti.
– In una scuola del padovano una filastrocca della recita di Natale è stata modificata sostituendo il nome di Gesù con la parola “cucù”. Il caso è finito su tutti i giornali tra polemiche e opinioni discordanti. In molte altre scuole già da anni, con meno clamore, semplicemente nelle recite natalizie si è tolto ogni riferimento religioso, facendo riferimento solo a Babbo Natale, luci, regali, addobbi e generici buoni sentimenti. Il tutto in nome dell’inclusione, dell’integrazione e del rispetto delle altre religioni, sacrificando di fatto la propria identità. I censori di Gesù sono però avvisati: «chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio» (Mt 10,33).
– La Chiesa ortodossa ucraina quest’anno ha celebrato il Natale il 25 dicembre, secondo il calendario gregoriano, e non più il 7 gennaio, secondo il calendario giuliano in uso nella Chiesa ortodossa legata al patriarcato di Mosca. I piani di lettura dell’evento sono molteplici – religioso, politico, storico – e questa scelta, seppur accelerata dagli eventi bellici degli ultimi anni, è l’esito di un processo di riflessione più antico. Ciò che comunque rileva, prima di ogni pur necessario approfondimento, è che, se da un lato si viene ancora una volta a rimarcare la distanza tra ortodossi russi e ortodossi ucraini, dall’altro si registra da parte di questi ultimi un avvicinamento al cristianesimo occidentale da tenere bene in considerazione nell’ottica di un sano ecumenismo.
Mercoledì, 27 dicembre 2023