
La testimonianza di un’esule istriana, narrata come se fossimo con lei, attorno al focolare (fogolèr)
«Non si scoraggiò mai perché aveva fiducia assoluta nella preghiera e diceva: “Lori no i vol che partimo, ma mi prego e la Madonna me aiuterà; no vojo che i fioi i cressi soto el comunismo ateo”» (pag. 155). A metà del libro autobiografico Fogolèr di Grazia Del Treppo, la madre Stefania si esprime in questo modo, esasperata dalle persecuzioni dei partigiani comunisti del generale Tito che si erano abbattute su tutta l’Istria, ma che l’avevano purecolpita personalmente: Stefania Turchini era stata arrestata e rinchiusa per due mesi, con l’accusa di propaganda religiosa, infatti partecipava alla «Messa col messale quotidiano, e inoltre era andata, con tante altre signore del paese, a vedere una chiesetta in campagna in cui si diceva che fosse apparsa la Madonna» (pag. 148).
Le memorie della prof.ssa Del Treppo ci regalano, nella prima parte, un affresco della vita e dei luoghi familiari del suo paese d’origine, Canfanaro: la contrada dove abitavano i nonni materni, Zanetto soprannominato Fatutto e la moglie Gigia; la proprietà dei futuri suoceri, detta i Becheri, dal mestiere di Simone Del Treppo, macellaio; le vicende dell’amore appassionato dei suoi genitori, Andrea e Stefania, inizialmente contrastato dalle rispettive famiglie; infine la nascita della primogenita Grazia il 5 maggio 1941.
Tutto è narrato in brevi capitoli, bozzetti pieni di affetto, riconoscenza e rimpianto, per un mondo perduto per sempre, ma che ha temprato un popolo, grazie a una radicata fede cattolica e a una vita comunitaria fatta di legami solidissimi.
La seconda parte è segnata da quella Storia con la S maiuscola che ancora oggi molti si ostinano a non raccontare oppure lo fanno in modo molto parziale.
Durante l’occupazione nazista, il 9 febbraio 1944, le SS impiccarono don Marco Zelco, ingiustamente calunniato; il 24 agosto 1947 don Miroslav Bulešić fu sgozzato da partigiani titini che non sopportavano la sua grande capacità di affascinare i giovani e portarli in chiesa, strappandoli così alle sedi del partitocomunista. L’autrice ricorda che nel 2013 don Miroslav è stato beatificato in una solenne cerimonia a Pola, alla presenza di migliaia di fedeli.
In mezzo a queste vicende, la famiglia Del Treppo cercò fin da subito di fuggire in Italia, spaventata anche dalle voci sulle famigerate foibe e dalla sparizione improvvisa di amici e conoscenti, ma vi riuscì solo il 10 febbraio 1951, 4 anni dopo l’inizio dell’esodo forzato, a causa del trattato di Parigi del 10 febbraio 1947 che assegnò l’Istria alla Jugoslavia.
Con poche valigie e due bauli, la famiglia Del Treppo al completo arrivò in Italia, accolta in sordina e sistemata in campi profughi improvvisati e promiscui che appesantirono ancora di più la sofferenza della fuga.
La bellezza di questo libro risiede nello sguardo pieno di stupore della scrittrice che s’immerge nella sua vicenda ora come una bambina di 7 anni, arguta e determinata, capace di prendersi responsabilità inimmaginabili oggi; ora come l’insegnante che, arrivata stabilmente a Torino, ritorna periodicamente nei luoghi dell’infanzia, cercando di ricucire la memoria ferita per offrirla a noi lettori, futuri custodi.
Non c’è traccia di odio nella scrittura raffinata della professoressa, attenta a recuperare le parole dei luoghi amati e a indicare la preghiera mariana come l’arma preferita per affrontare le prove più ardue.
Un libro per tutti, con toni che vanno dalla favola al dramma, ma senza indulgere in dettagli violenti o in sterili polemiche ideologiche, spesso invece segnato da un sereno umorismo.
«Devo ringraziare i miei genitori e i miei nonni se ho potuto vivere la nostra dolorosa storia senza permettere che nell’animo si infiltrassero sentimenti di odio e di rabbia, di cattiveria e di vendetta; no, non abbiamo mai permesso neppure per un istante che questi veleni si impadronissero dei nostri pensieri e del nostro cuore» (pag. 266).
Categoria: Autobiografia con appendice fotografica
Autore: Grazia del Treppo
Prefazione: Roberto Spazzali
Postfazione: Console Tiziano Sosic
Pagine: 300 pp
Prezzo: € 20,00
Anno: 2025
Editore: Ares
Città: Vignate (MI)
EAN: 9788892985575