di Marco Invernizzi
Giovanni Acquaderni (1839-1922)
1. La vita fino al matrimonio
Giovanni Battista Acquaderni nasce a Castel San Pietro dell’Emilia, nel Bolognese, il 16 marzo 1839, dal notaio Giovanni Battista e dalla nobile Giuditta Raffi di Imola. Viene educato dai gesuiti a Fano (Pesaro-Urbino), dove frequenta anche la Congregazione Mariana locale, dall’età di dodici anni fino al 1858, quando sostiene l’esame pubblico De universa philosophia, nel quale il candidato espone e difende dalle domande del pubblico cinquanta tesi di filosofia e quarantaquattro punti di matematica e di fisica. Dopo Fano, i suoi studi continuano a Bologna, dove frequenta l’università e si laurea in Legge nel 1862. Nello stesso anno sposa la marchesa Marietta Rusconi (1840-1904) e dal loro matrimonio nasceranno dieci figli.
2. La SGCI, la Società della Gioventù Cattolica Italiana
Il nome di Acquaderni è associato alle due principali organizzazioni del movimento cattolico della seconda metà dell’Ottocento e degli inizi del secolo successivo, la SGCI, la Società della Gioventù Cattolica Italiana e l’Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici (1874-1903). In entrambe avrà un ruolo di primo piano. La SGCI nasce nel 1867 in seguito a un’intuizione di Mario Fani (1845-1869), giovane di Viterbo di ventidue anni, e a un gruppo di giovanissimi bolognesi, Alfonso Rubbiani (1848-1913), di diciannove anni, e Alfonso Malvezzi Campeggi (1847-1895), seguiti da due gesuiti che vivevano a Bologna, il modenese padre Francesco Tirelli (1815-1868) e il ferrarese padre Luigi Pincelli (1822-1885), ma viene richiesto ad Acquaderni, più avanti negli anni, già padre di quattro figli a quell’epoca, di esserne il primo presidente. Nasce così un sodalizio destinato a durare nel tempo, contrassegnato dal motto ideato da padre Pincelli «Preghiera, Azione, Sacrificio», che viene reso pubblico il 18 settembre 1867, anniversario della battaglia di Castelfidardo dove l’esercito del Papa aveva opposto resistenza alle truppe del regio esercito italiano che invadevano i domini pontifici. La società verrà formalmente costituita il 17 gennaio 1868 e affidata ad Acquaderni.
Così comincia la prima avventura nel movimento cattolico di Acquaderni, già editore di riuscitissime pubblicazioni periodiche, in particolare le Piccole Letture Cattoliche, alcune delle quali raggiungono le centoventimila copie di tiratura. L’associazione diretta da Acquaderni nasce con lo scopo di organizzare i giovani cattolici italiani nella rivendicazione dei diritti del Papa ad avere un territorio che gli permetta di esercitare liberamente la propria missione di evangelizzazione, e di promuovere e difendere la fede nell’Italia da poco unita. Nello stesso anno, il 2 maggio, viene approvata e benedetta da Papa Pio IX (1846-1878) con il Breve Dum filii Belial. Essa è l’unica associazione che, dopo la costituzione del Regno d’Italia, riesce a superare la repressione governativa e ad agire su tutto il territorio nazionale.
3. L’Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici
Tre anni dopo la costituzione della SGCI, nel mese di ottobre del 1871, in occasione del terzo centenario della battaglia di Lepanto, a Venezia, durante un’adunanza di cattolici veneti, viene annunciato che il Consiglio Superiore della stessa SGCI, presieduto da Acquaderni, si è costituito in comitato promotore del primo congresso nazionale dei cattolici italiani. Acquaderni chiede due anni di preparazione e finalmente, nel 1874 — un altro anno di ritardo era stato provocato dalla diffusione di alcuni casi di colera a Venezia — nella città lagunare si apre il primo Congresso, grazie al lavoro preparatorio soprattutto della SGCI. È il primo passo che porta alla costituzione dell’Opera dei Congressi, l’organismo che coordinerà le diverse componenti dell’associazionismo cattolico in Italia. La SGCI viene altresì incaricata dal Congresso di continuare a lavorare per l’Opera dei Congressi e così diventa il Comitato Permanente dell’Opera, cioè il suo organo direttivo.
4. Una doppia presidenza
Acquaderni si trova così a presiedere le due principali associazioni cattoliche italiane fino al giugno 1879, quando rassegna le dimissioni da presidente della SGCI, adducendo la ragione dell’impossibilità di coordinarle entrambe. Ma le dimissioni vengono respinte dal Papa e allora Acquaderni le ritira e si dimette invece da presidente del Comitato Permanente dell’Opera dei Congressi. Al suo posto subentra, come suggerito dallo stesso Acquaderni, che diventa vice-presidente, il romano duca Scipione Salviati (1823-1892). Ma la lontananza di quest’ultimo da Bologna rendeva l’attività di Acquaderni ancora più gravosa di prima e così, nell’estate del 1880, si provvede al trasferimento della sede del Consiglio Superiore della SGCI a Roma, lasciando così ad Acquaderni soltanto l’onere dell’Opera dei Congressi. Nominato presidente onorario perpetuo dalla SGCI, ora guidata da Filippo Tolli (1843-1924), Giovanni Acquaderni continua ancora per soli tre anni a occuparsi dell’Opera dei Congressi, perché viene alla luce il dissidio con Giambattista Paganuzzi (1841-1923), che voleva accentrare nell’Opera i diversi ambiti dell’apostolato delle associazioni a essa aderenti, fra cui anche quello della SGCI, arrivando anche a costituire alcune sezioni giovanili dell’Opera dei Congressi, in palese concorrenza con i Circoli della SGCI. Acquaderni sarà sempre uno stretto difensore dell’autonomia della SGCI e il contrasto con Paganuzzzi lo porterà a rassegnare le dimissioni e a dedicarsi, per più di una decina di anni, a un apostolato più specificamente religioso e sociale nell’ambito della sua diocesi.
Riprende a occuparsi del movimento cattolico con l’ingresso a Bologna dell’arcivescovo card. Domenico Svampa (1851-1907), nel 1894, e nell’anno successivo organizza l’Associazione Bolognese per le Elezioni Amministrative, con la quale promuoverà, insieme al marchese reatino Tommaso Crispolti (1830-1911), un accordo elettorale con i moderati che porterà la lista a vincere le elezioni del 1905.
Il 1° novembre 1896 uscirà il primo numero del quotidiano Avvenire, diretto da Filippo Crispolti (1857-1942), figlio di Tommaso, che Acquaderni stava progettando da circa due anni, con Giovanni Grosoli Pironi (1859-1937) — che sarà il primo presidente del Consiglio d’Amministrazione —, con il nobile Gaetano Fronticelli-Baldelli e con i vescovi delle Romagne.
5. La fondazione del Piccolo Credito Romagnolo
Quasi contemporaneamente nasce la banca Piccolo Credito Romagnolo, che ripropone a Bologna quanto aveva fatto Giuseppe Tovini (1841-1897) a Brescia con la fondazione della banca San Paolo. Acquaderni si rende conto che senza l’autonomia economica che soltanto una banca poteva dare, il movimento cattolico non avrebbe potuto dare vita alle opere necessarie per radicarsi e diffondersi sul territorio. Così, nel mese di aprile del 1896, si costituisce il nuovo istituto con un Comitato Promotore di cinquantuno soci fondatori, e con un Consiglio d’Amministrazione, di cui Acquaderni viene eletto presidente.
6. La fondazione dell’Opera dei Rifiuti
Sempre nel 1896, riprende a guidare, seppure come presidente onorario, il Circolo San Petronio, da lui promosso a Bologna nel 1867, riproponendo i noti obiettivi dell’azione dei cattolici, fra cui i pellegrinaggi, le biblioteche circolanti, gli studi sociali e gli aiuti ai poveri. Per questi ultimi, nel 1899, fonda l’Opera dei Rifiuti, organizzando la raccolta di tutto quanto veniva scartato, dai cenci, alla carta, al vetro e al ferro: sotto la direzione di Tommaso Crispolti l’Opera diventerà una fiorente ditta commerciale, capace di sostenere economicamente le diverse opere patrocinate dal mondo cattolico.
6. Nelle lotte interne al mondo cattolico, contro i democratico-cristiani
Dopo la crisi di fine secolo, nel 1898, che vede scatenarsi la grande persecuzione dello Stato liberale contro socialisti e cattolici nel tentativo di costituire uno Stato «laico» sulla testa delle popolazioni che facevano riferimento al partito socialista o alla Chiesa cattolica, Acquaderni spenderà la sua autorevolezza per favorire e aiutare l’amico Grosoli di Ferrara, che aveva sostituito Paganuzzi alla guida dell’Opera. Ma, di fronte allo scontro fra i «vecchi» intransigenti e i «nuovi» democratici cristiani facenti capo a don Romolo Murri (1870-1944), che porta allo scioglimento dell’Opera nel 1903 per iniziativa della Santa Sede, non favorirà questi ultimi e scriverà all’amico ferrarese: «[…] sento spirare una cert’aria che sa di poco rispetto al papa e anche di ribellione» e non rinnoverà alcuna forma di aiuto economico agli eredi di Murri della Lega Democratica Nazionale. Seppure in età avanzata, continua a prestare il suo contributo alla rinnovata azione dei cattolici anche dopo la riforma del movimento, nel 1905, sancita dalla enciclica Il fermo proposito di Papa san Pio X (1903-1914). Frattanto, il 30 ottobre 1904, era mancata la consorte, dopo quarantadue anni di matrimonio.
7. Gli ultimi anni
Ma la sua costante attività non si ferma, nonostante queste difficoltà, ed egli continua a realizzare numerose opere fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale (1914-1918). Davanti al conflitto, come molti cattolici del tempo, con due nipoti impegnati al fronte — uno dei quali sarà ucciso — assume una posizione patriottica, dimenticando, nella drammatica circostanza, i soprusi compiuti dallo Stato italiano contro la Chiesa, nei decenni trascorsi.
Muore nel 1922, a ottantatré anni.
Marco Invernizzi
27 ottobre 2018
Per approfondire: di Acquaderni è stato ristampato l’opuscolo Ricordi di Giovanni Acquaderni ai suoi amici, pubblicato in occasione delle nozze del figlio Alessandro con la contessina Laura Zavagli di Rimini, il 17 settembre 1888, che traccia un breve profilo del militante della Società della Gioventù Cattolica alla luce del programma «Preghiera, Azione, Sacrificio» (cfr. Giovanni Acquaderni, Ricordi ai suoi amici, a cura e con prefazione di Mario Agnes, A.V.E., Roma 1977); su Acquaderni, oltre alle opere generali sulla storia del movimento cattolico italiano, cfr. in particolare Natale Fabrini S.J., Il Conte Giovanni Acquaderni, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1991, ristampa dell’edizione del 1945, con prefazione dell’arcivescovo di Bologna, card. Giacomo Biffi (1928-2015); cfr. anche Ernesto Preziosi, Un altro Risorgimento. Alle origini dell’Azione Cattolica per una biografia di Giovanni Acquaderni, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2018; nonché Giampaolo Venturi (a cura di), Giovanni Acquaderni. Cenni introduttivi, Comitato per le celebrazioni del 150° della nascita-Conquiste, Bologna 1981; Silvio Tramontin (1919-1997), voce Acquaderni Giovanni in Dizionario storico del movimento cattolico in Italia 1860-1980, 3 voll. in 5 tomi, Marietti, Casale Monferrato (Alessandria) 1982, vol. II, I protagonisti, pp. 1-6 e Francesco Magri, L’azione cattolica in Italia, 2 voll., La Fiaccola, Milano 1953, vol. I, (1775-1939), pp. 89-91.