Le cause della violenza sulle donne, nuove convergenze tra destra e sinistra, un nuovo film su Napoleone, ritorno di fiamma per il pensiero di Bin Laden.
di Luca Bucca
– A ogni nuovo fatto di cronaca – uccisione, stupro o violenza che sia – che abbia come vittima una donna, da ultima la povera Giulia Cecchettin, i mass media non perdono occasione per riportare numeri, dati e statistiche più o meno attendibili. Spesso però si resta approssimativi sulle cause, si manifesta una certa difficoltà nell’indagarle in profondità. Un elemento che non sempre viene posto nella giusta considerazione, ad esempio, riguarda il rapporto con la pornografia, che negli ultimi decenni è diventata di facile accesso e diffusione online. Sono sempre più i bambini, o poco più che bambini, che ne fruiscono, i contenuti proposti sono spesso estremi e violenti. Chi ne studia gli effetti denuncia le ripercussioni che si producono a livello psicologico, relazionale e di percezione soprattutto della donna – e del suo corpo – che spesso finisce per essere vista non più come persona, ma come oggetto da possedere e di cui disporre. Che possa esserci un nesso tra i due fenomeni?
– Al bar, in una vecchia canzone di Antonello Venditti, «Nietsche e Marx si davano la mano». Certe convergenze tra destra e sinistra evidentemente non sono una novità, gli ultimi a provarci – a quanto pare – saranno Gianni Alemanno e Marco Rizzo con il Forum dell’indipendenza italiana, annunciato per i prossimi 25 e 26 novembre a Roma. Storicamente queste alchimie non hanno mai avuto, nel lungo periodo, particolare fortuna in termini elettorali. Resta il fatto che sarebbe sempre meglio cercare di fare il bene possibile piuttosto che aumentare la confusione. Continuava a cantare Venditti, «compagno di scuola, compagno di niente».
– Esce domani al cinema Napoleon, film di Ridley Scott sulla vita di Napoleone Bonaparte, personaggio controverso al quale ancora oggi in alcuni ambienti si guarda con ammirazione. Sorvolando sulle imprecisioni storiche evidenziate da chi ha già visto il film in anteprima, cogliamo qui l’occasione solo per ricordare, soprattutto agli ammiratori, che il generale corso non fu certo un liberatore, ma un invasore sanguinario che, in nome dei principi illuministi della Rivoluzione Francese, mise a ferro e fuoco l’intera Europa.
– Negli ultimi giorni è tornata a circolare, soprattutto sul social network Tik Tok, la Lettera all’America pubblicata da Osama Bin Laden nel 2002, nella quale il capo di Al Qaida giustificava l’attacco alle Torri Gemelle muovendo accuse di vario genere agli Stati Uniti e all’Occidente. Viene alla mente una riflessione del sociologo Léo Moulin, rivolta ai cattolici, ma che mutatis mutandis, può oggi essere riferita ai giovani occidentali affascinati dalle parole di Bin Laden: «Date retta a me – vecchio incredulo che se ne intende! – il capolavoro della propaganda anticristiana è l’essere riusciti a creare nei cristiani e nei cattolici soprattutto una cattiva coscienza, l’avere instillato l’imbarazzo e la vergogna per la loro storia, a convincerli di essere i responsabili di tutti o quasi i mali del mondo. Io agnostico ma storico che cerca di essere oggettivo, vi dico che dovete reagire in nome della verità; spesso infatti non è vero, e se talvolta del vero c’è, è anche vero che in un bilancio di venti secoli di cristianesimo, le luci prevalgono di gran lunga sulle ombre; perché non chiedere a vostra volta il conto a chi lo presenta a voi? Sono forse stati migliori i risultati di ciò che è venuto dopo? Da quali pulpiti ascoltate, contriti, certe prediche? Se fosse vera quella vergognosa menzogna dei secoli bui perché ispirati dalla fede del Vangelo, perché allora tutto ciò che ci resta di quei tempi è di così fascinosa bellezza e sapienza? Anche nella storia vale la legge di causa ed effetto».
Mercoledì, 22 novembre 2023