di Paul Wang da AsiaNews del 07/10/2020
È la prima volta che un insegnante subisce tale punizione. Il fatto sarebbe avvenuto nel marzo 2019. La punizione avviene dopo il varo della legge sulla sicurezza. L’ex capo dell’esecutivo, Leung Chun-ying vuole siano resi pubblici i nomi dei “colpevoli”.
Hong Kong (AsiaNews) – Un insegnante della scuola elementare è stato radiato dall’albo dei professori perché accusato di aver diffuso messaggi di “indipendenza” durante le sue lezioni. Secondo voci non ufficiali, la scuola in questione sarebbe la Alliance Primary School a Kowloon Tong. L’insegnante (di cui non è stato reso pubblico il nome) è stato licenziato e il preside e il vice-preside sono stati rimproverati per poca vigilanza.
È la prima volta nella storia del territorio che un insegnante subisce una tale punizione per aver parlato di “indipendenza”. L’Ufficio governativo dell’educazione afferma che i questo modo l’insegnante è andato contro la costituzione di Hong Kong, che definisce il territorio parte della Repubblica popolare cinese.
Secondo ricostruzioni dei media, l’insegnante avrebbe proposto un programma in cui si parla della libertà di parola e come esempio avrebbe citato le proposte indipendentiste del Partito nazionale di Hong Kong, ora fuorilegge. E avrebbe anche citato le situazioni di Taiwan, Tibet e Xinjiang. Le lezioni sulla “indipendenza” sarebbero dovute durare 2 ore su 23 ore di corso.
La condanna dell’insegnante è avvenuta in base al programma consegnato. Va anche detto che il programma è datato marzo 2019. La condanna sarebbe avvenuta in base a una denuncia giunta in settembre 2019 all’Ufficio per l’educazione.
L’asprezza del provvedimento –preso due giorni fa – è spiegabile con l’atmosfera che si vive nel territorio. Alla fine di giugno Pechino ha varato la legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong, che vieta e persegue ogni atto o attività di secessione, sovversione, terrorismo e collaborazione con forze straniere che mettono in pericolo la sicurezza nazionale. In tal modo qualunque opinione espressa che sostenga l’indipendenza di Hong Kong, è tacciata di “secessione”.
Già lo scorso luglio sono state diramate indicazioni per le scuole per non cantare inni sulla “liberazione” di Hong Kong, o gridare slogan che possono avere l’aria indipendentista.
Un parlamentare dell’opposizione, Ip Kin-yuen, che ha lavorato nel campo educativo, ha criticato la decisione dell’Ufficio governativo dell’educazione, basata solo sul programma e non su ciò che è stato effettivamente detto in aula. Inoltre, l’insegnante è stata punita senza aver avuto modo di spiegarsi.
In compenso, l’ex capo dell’esecutivo, il filo-Pechino Leung Chun-ying, ha lanciato una campagna perché l’Ufficio renda pubblici i nomi degli insegnanti “colpevoli” di questi crimini: insomma, un ritorno alla Rivoluzione culturale.
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