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Il compimento è già nel desiderio

21 Dicembre 2020 - Autore: Michele Brambilla

L’«avvenga» di Maria è il desiderio vivo che la Salvezza si compia nel momento stesso del concepimento di Gesù nel suo grembo. Il cuore del Natale è proprio Lui, Gesù Bambino, da cercare sopra ogni cosa

di Michele Brambilla

Il 20 dicembre Papa Francesco introduce la preghiera dell’Angelus ricordando che «in questa quarta e ultima domenica di Avvento, il Vangelo ci ripropone il racconto dell’Annunciazione. “Rallegrati”, dice l’angelo a Maria, “concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù” (Lc 1,28.31). Sembra un annuncio di pura gioia, destinato a fare felice la Vergine: chi tra le donne del tempo non sognava di diventare la madre del Messia? Ma, insieme alla gioia, quelle parole preannunciano a Maria una grande prova», perché la Madonna non era ancora ufficialmente unita a san Giuseppe nel vincolo del matrimonio: i due erano ancora fidanzati e la Vergine rischiava la lapidazione.

Nonostante i pericoli a cui la esponeva la legge mosaica, Maria rispose immediatamente “si” all’annuncio dell’angelo: «risponde così: “Avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). Avvenga (fiat). Ma nella lingua in cui è scritto il Vangelo», prosegue il Pontefice, «non è semplicemente un “si faccia”. L’espressione verbale indica un desiderio forte, indica la volontà che qualcosa si realizzi. Maria, in altre parole, non dice: “Se deve avvenire avvenga…, se non si può fare altrimenti…”. Non è rassegnazione», ma collaborazione attiva al disegno di Dio e desiderio che abbia già trovato il suo compimento.

La Madonna «è un’innamorata disposta a servire in tutto e subito il suo Signore. Avrebbe potuto chiedere un po’ di tempo per pensarci, oppure maggiori spiegazioni su che cosa sarebbe successo; magari porre qualche condizione… Invece non prende tempo, non fa aspettare Dio, non rinvia». Il Papa si chiede: «quante volte – pensiamo a noi adesso – quante volte la nostra vita è fatta di rinvii, anche la vita». I propositi fatti davanti a Dio, ripete il Pontefice, non vanno rimandati: «oggi, alle porte del Natale, Maria ci invita a non rimandare, a dire “sì”: “Devo pregare?” “Sì, e prego”. “Devo aiutare gli altri? Sì”. Come farlo? Lo faccio».

Tante volte non rispondiamo subito “si” perché distratti dalle preoccupazioni mondane. Il Papa denuncia, in particolare, la distrazione del consumismo: «non lasciamoci “portare avanti” dal consumismo: “devo comprare i regali, devo fare questo e quello…”. Quella frenesia di fare tante cose… l’importante è Gesù. Il consumismo, fratelli e sorelle, ci ha sequestrato il Natale», caricandolo di ansie che ci allontanano dalla semplicità della grotta di Betlemme e dallo stesso Festeggiato.

Il Santo Padre formula anche alcune esortazioni: «in questo tempo difficile, anziché lamentarci di quello che la pandemia ci impedisce di fare, facciamo qualcosa per chi ha di meno: non l’ennesimo regalo per noi e per i nostri amici, ma per un bisognoso a cui nessuno pensa! E un altro consiglio: perché Gesù nasca in noi, prepariamo il cuore: andiamo a pregare». Insiste: «guardiamoci intorno, guardiamo soprattutto a quanti sono nell’indigenza: il fratello che soffre, dovunque si trovi, il fratello che soffre ci appartiene. È Gesù nella mangiatoia: chi soffre è Gesù. Pensiamo un po’ a questo. E il Natale sia una vicinanza a Gesù in questo fratello e in questa sorella», che il Papa considera l’autentico «presepe vivente» presso cui Cristo ci attende, nudo e infreddolito. 

Lunedì, 21 dicembre 2020

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Info Michele Brambilla

Michele Brambilla, celibe, di professione insegnante, nasce il 21 aprile 1987 a Monza (MB). Consegue la laurea specialistica in Lettere il 10 luglio 2013 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il 22 novembre 2017 quella triennale in Scienze religiose presso l’Istituto di Scienze Religiose “Paolo VI” di Milano, con indirizzo pedagogico. Conosce Alleanza Cattolica da adolescente, nel suo ambiente parrocchiale d’origine, e diventa militante nel marzo 2017. Già nel 2012 comincia a collaborare al sito regionale lombardo di AC, Comunità Ambrosiana, per approdare poi, dopo la promessa di militanza, su quello nazionale: su entrambi cura principalmente pagine dedicate al Magistero papale ed episcopale.

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