Non pago della cittadinanza concessa tra la folla a Maradona, il sindaco De Magistris ha pensato bene di regalare a Napoli un nuovo simbolo, espressione del suo orizzonte di valori: un gigantesco corno di colore rosso da realizzare in prossimità del lungomare. Struttura in ferro, 35 metri di altezza, terrazze su vari versanti, ristoranti e – testuale – “spazi per eventi”, da immaginare in linea con quel che il corno significa. Così, dopo aver riconosciuto in pompa magna l’onore di cittadino della Capitale del Regno a un cocainomane amico dei camorristi e apologeta dei regimi più sanguinari, da ultimo quello di Maduro, De Magistris eleva a monumento un emblema della razionalità della quale egli è sempre stato fulgido interprete. Si deve confidare che le varie sovrintendenze, aduse a bloccare la copertura anche solo di un mq di balcone in edifici di un secolo fa per tutelare il valore storico degli immobili, non osserveranno nulla su un’opera che – si assicura, a proposito dell’impatto visivo – si vedrà pure da Capri, e non avrà nulla di meno suggestivo delle bellezze artistiche e monumentali partenopee. Scriveva Novalis, che coi Lumi aveva qualche dimestichezza, che “Dove non sono dei, regnano spettri”. Ecco, a Napoli con De Magistris, regnano non gli spettri ma i corni. Rossi e grandi.
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