Congresso delle Associazioni Nobiliari Europee
«Il crollo dell’utopia materialista e la liberazione dell’Europa Orientale: conseguenze sulla riscoperta dei valori tradizionali e sul ruolo della Nobiltà»
Sabato 16 ottobre 1993, a Milano, in Palazzo Litta, si è svolto il XIII congresso della CILANE, la Commission d’information et de liaison des Associations Nobles d’Europe, organismo fondato nel 1959 e formato dai delegati delle associazioni che riuniscono i discendenti delle famiglie con autentiche tradizioni nobiliari, associazioni presenti in quasi tutti i paesi dell’Europa Occidentale e, da poco, anche in quelli dell’Europa Orientale.
In Italia, l’associazione collegata alla CILANE è il CNI, il Corpo della Nobiltà Italiana, che raccoglie, con un’organizzazione su base regionale, la Nobiltà degli Stati preunitari e quella creata durante il Regno d’Italia, e che è attualmente presieduta da don Giovan Pietro Caffarelli, della nota casata ducale romana.
La CILANE — al momento presieduta da un italiano, il conte Carlo Gustavo di Gropello, di Torino — promuove, con cadenza orientativamente quadriennale, un congresso di studio: le precedenti edizioni sono state tenute nel 1989 a Oporto, nel 1985 a Madrid, nel 1982 ad Avignone, nel 1976 a Monaco di Baviera, nel 1973 a Bruxelles e, precedentemente, in altre città europee.
Il congresso milanese — organizzato in collaborazione dal CNI e dall’Association des Familles Suisses sul tema Il crollo dell’utopia materialista e la liberazione dell’Europa Orientale: conseguenze sulla riscoperta dei valori tradizionali e sul ruolo della Nobiltà — ha compreso, nei giorni 15 e 17 ottobre, escursioni turistiche e culturali nel Piacentino e in Brianza, precedute, il 14, da un cocktail d’accueil a Milano, in Palazzo Borromeo d’Adda. Il 16, i lavori sono stati introdotti dal conte Carlo Gustavo di Gropello, quindi — dopo parole di benvenuto di don Giovan Pietro dei Duchi Caffarelli — ha tenuto un’allocuzione Sua Altezza Eminentissima il Principe e Gran Maestro dell’Ordine Sovrano e Militare di Malta, Fra’ Andrew Bertie, ospite d’onore, che ha fra l’altro ricordato come «la nobiltà è […] legata intimamente alle tradizioni dei cavalieri cristiani e anche noi oggi possiamo parlare di un’opera militare, benché esercitata naturalmente con modalità adatte ai tempi attuali.
«Si tratta della lotta contro gli errori, le “eresie della società contemporanea” con un’incidenza particolare in quella che viene chiamata “alta società”, che ha spesso dimenticato o abbandonato o almeno sottovalutato troppi dei princìpi eterni, che sono i soli con cui l’aristocrazia può ancora sopravvivere e avere una ragion d’essere, anche se non è più riconosciuta ufficialmente da una gran parte degli Stati moderni».
Quindi il moderatore, Szabolcs de Vajay, ha presentato il tema e gli oratori, e il conte Neri Capponi, professore all’Università di Firenze, ha parlato de I valori tradizionali e la nobiltà europea nella ricostruzione dell’Europa, e lo storico e scrittore Vladimir Volkoff de Il crollo dell’utopia materialista e la liberazione dell’Europa Orientale.
Nella sessione pomeridiana, Pierre de Senarclens, professore all’Università di Ginevra e di Losanna, ha trattato de La sicurezza interna e le sfide sociali; quindi il nobile Gian Galeazzo Stendardi di Montebenichi, professore all’Università di Urbino, ha proposto Riflessioni sul concetto di aristocrazia; finalmente il conte Giovanni Tadini Buoninsegni Tobler, presidente della Giunta Araldica Centrale del CNI, ha svolto una comunicazione su L’avvenire della nobiltà europea e i suoi sforzi per salvaguardare il patrimonio tradizionale.
I lavori — che, dopo ogni intervento, hanno visto lo svolgersi di un animato dibattito — sono stati chiusi dal conte Thüring d’Erlach, presidente dell’Association des Familles Suisses.
La manifestazione — nel corso della quale è stata presentata e diffusa l’opera del professor Plinio Corrêa de Oliveira, Nobiltà ed élites tradizionali analoghe nelle allocuzioni di Pio XII al Patriziato e alla Nobiltà romana, edita da Marzorati, ed è stato ricordato il duecentesimo anniversario dell’esecuzione della regina Maria Antonietta di Francia — ha avuto eco significativa sui mass media nazionali.
Fra i numerosi presenti, i responsabili dei bureau TFP di Washington e di Roma — rispettivamente l’avvocato Mario Navarro da Costa e Juan Miguel Montes Cousiño — e il direttore di Cristianità, Giovanni Cantoni.