Da Avvenire del 15/03/2023
La valuta libanese ha toccato ieri un nuovo record negativo, raggiungendo quota 100mila lire per un dollaro. Nel Paese che si trova senza presidente dal 31 ottobre, il baratro sembra non avere fine. Il Libano importa, infatti, il 90% del suo fabbisogno, il che allarga ulteriormente la forbice sociale tra chi può permettersi di acquistare le merci esposti in dollari nei supermercati e chi – la maggioranza della popolazione – vede polverizzare il proprio potere d’acquisto. La lira libanese è stata per anni ancorata al dollaro con un cambio fittizio ma fisso di 1.500 lire. Nel marzo del 2020, il governo di Beirut annunciava il default finanziario, ma le banche avevano già bloccato i conti correnti, impedendo ai titolari di accedere ai propri risparmi in valuta pesante.Già l’anno scorso, l’Onu ha stimato che 4 libanesi su 5 vivevano sotto la soglia di povertà. Domani il premier uscente Najib Miqati sarà ricevuto da papa che più volte ha parlato della crisi del Paese.