Testo francese in la lettre d’information, anno XIV, n. 2, 16-2-1984. Titolo e traduzione redazionali.
Il Libano: ennesima vittima sulla lista dei cedimenti dell’Occidente
Comunicato della Conferenza Internazionale delle Resistenze nei Paesi Occupati (CIRPO)
Qualunque cosa si pensi del presidente Gemayel, qualunque cosa abbia detto, abbia fatto oppure non abbia fatto, il Libano è solamente una vittima in più sulla lunga lista di cui è responsabile l’Occidente, a causa di un errore di analisi, di un errore di strategia e di marce indietro di fronte alla realtà contemporanea.
Dal giorno in cui i palestinesi rivoluzionari hanno avuto il diritto, dopo il 1970, di fare di questo infelice paese una base di reclutamento, di addestramento e di azione sovversiva o di guerra, non era più possibile immaginare che il Libano potesse conservare la sua coesione, la sua sovranità, la sua neutralità.
Dal giorno in cui Walid Jumblatt è diventato responsabile di un fronte nel quale tanto progressisti quanto emissari di Khomeini sono solamente la punta di lancia di una strategia che non è neppure araba, ma sovietico-araba, era prevedibile che in Libano non sarebbe stato possibile nessun ritorno alla pace.
Tanto più che il personaggio è un essere debole, velleitario, tossicodipendente, in mano a ispiratori di cui tutti sanno che la loro centrale ha sede in Siria, e il loro cervello nell’URSS.
L’Europa e i dirigenti anglo-americani hanno finto di credere che bastasse una forza di interposizione per spegnere l’incendio in attesa di un compromesso qualsiasi. Questa strategia è invocata da un mezzo secolo, ovunque nel mondo si manifestino situazioni marce, con il pretesto di impedire la guerra. Essa non ha impedito nessuna guerra, in nessun luogo. Infatti non si «contiene» la Rivoluzione. La si combatte. Di tappa in tappa, la lista si allunga, senza risolvere il problema che, in Libano come altrove, sta in ultima analisi nella scelta tra la sovietizzazione e la libertà.
Fino a quando, e quale è il nuovo paese sulla lista, domani?
Parigi, 13 febbraio 1984