• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa al piè di pagina
Alleanza Cattolica

Alleanza Cattolica

Cristianità

  • Cristianità
    • La rivista Cristianità – indici
    • Abbonarsi
    • Quaderni di Cristianità
    • Edizioni Cristianità
  • Temi
    • Libertà religiosa
    • Occidente
    • Politica internazionale
    • Famiglia
      • Matrimonio
      • Divorzio
      • Family day
      • Unioni civili
      • Omosessualità
    • Educazione
    • Vita
      • Aborto
      • Droga
      • Fine vita
  • Rubriche
    • Voce del Magistero
      • Angelus
      • Udienze
      • Regina coeli
      • Discorsi
      • Magistero episcopale
    • Dizionario del Pensiero Forte
    • Archivio film
    • Lo scaffale
    • Via Pulchritudinis
      • Santità
      • Arte
      • Architettura
      • Cinema
      • Costume
      • Iconografia
      • Letteratura
      • Musica
      • Teatro
    • Nel mondo…
      • Italia
        • Elezioni 2022
      • Africa
      • Centro america
      • Europa
      • Medio Oriente
      • Mediterraneo
      • Nord America
      • Sud America
      • Sud-est Asiatico
    • Economia
    • Interviste
    • Comunicati
    • Spigolature
    • English version
    • Versión en Español
  • Spiritualità
    • Il pensiero del giorno
    • Cammei di Santità
    • Esercizi di Sant’Ignazio
    • Le preghiere della tradizione
    • Sante Messe del mese
    • Ora di adorazione
    • Affidamento a Maria
      • Appello ai Vescovi e ai Sindaci d’Italia
      • L’affidamento alla Madonna dei Vescovi
      • Affidamento alla Madonna da parte dei sindaci
  • Lettere agli amici
  • Eventi
  • Audio e Video
    • Video
      • Riflessioni di Marco Invernizzi
      • Storia della Chiesa
      • Geopolitica
      • Islam: ieri e oggi
      • Video interviste
      • Convegni
      • Conferenze
    • Scuole estive
    • Audio
    • Radio Maria
Ti trovi qui: Home / Articoli / Il patriarcato di Mosca perde le sue parrocchie in Ucraina

Il patriarcato di Mosca perde le sue parrocchie in Ucraina

8 Giugno 2022 - Autore: Alleanza Cattolica

Da Avvenire del 29/05/2022

La decisione del Consiglio della Chiesa ortodossa ucraina, guidata dal metropolita Onufriy e legata finora al patriarcato di Mosca, di dichiarare «la piena indipendenza e autonomia», dopo aver condannato la guerra ed espresso dissenso rispetto alla posizione presa dal patriarca Kirill sul conflitto, è una di quelle notizie che – se confermata – può proiettare i suoi effetti ben oltre i confini del complesso e frastagliato mondo dell’ortodossia. Certo non è solo una questione interna al patriarcato di Mosca, sul quale pure è destinata a scaricare le sue prime conseguenze. Perdere l’Ucraina, infatti, per Kirill vorrebbe dire essere privato di 10mila parrocchie, 15 milioni di fedeli e uno dei principali serbatoi di vocazioni, di sacerdoti e anche di offerte economiche. Evidente, dunque, l’indebolimento del patriarca di Mosca e di tutte le Russie (cioè appunto Russia, Ucraina e Bielorussia) a partire dallo stesso titolo. Il che lo metterebbe in un angolo e in ulteriore difficoltà rispetto alle frange più oltranziste all’interno del patriarcato, tra le quali si è ultimamente distinto il metropolita di Pskov e Porkhov, Tikhon Shevkunov, da sempre amico del presidente Putin e da molti indicato come il suo “padre spirituale”. Lo stesso Kirill, che quando era il “ministro degli esteri” del patriarcato veniva considerato filooccidentale, ha già dovuto rivedere abbondantemente le sue posizioni politico-religiose a partire dai primi anni del 2000 e poi, una volta divenuto patriarca, si è per così dire innamorato dell’ideologia del cosiddetto

Russkii mir (letteralmente “mondo russo”), secondo cui esiste una sfera o civiltà russa transnazionale, chiamata Santa Russia o Santa Rus’, che include appunto Russia, Ucraina e Bielorussia (e talvolta Moldova e Kazakistan), con l’Occidente visto come il nemico conclamato, soprattutto rispetto ai valori anche e soprattutto religiosi tradizionalmente posti alla base di questa unità. La “secessione” dell’Ucraina, dunque, sarebbe una grave perdita per una Chiesa che aveva già dovuto incassare lo “sgarbo” dell’altra comunità ortodossa ucraina, quella guidata dal metropolita Epifanio, al quale il patriarcato ecumenico di Costantinopoli aveva concesso l’autocefalia, compromettendo così i rapporti tra Kirill e Bartolomeo. E proprio questa compresenza delle due Chiese sul territorio della nazione attaccata dall’esercito di Putin apre un altro fronte gravido di conseguenze. Nel comunicato diffuso venerdì, il Consiglio torna ad esprimere «il suo profondo rammarico per la mancanza di unità nell’ortodossia ucraina». È probabile che tutto ciò sia il frutto delle preoccupazioni per la diaspora “interna” alla stessa ortodossia di quel Paese. Secondo l’agenzia Risu, citata dal Sir, dopo il 24 febbraio, data di inizio dell’aggressione russa, si è intensificato il processo dei trasferimenti di parrocchie dalla Chiesa legata a Mosca a quello autocefala. In totale più di 200 comunità. Per cui il Consiglio auspica che si possa riprendere il dialogo, «fermare il sequestro di chiese e i trasferimenti forzati di parrocchie».

Per chi conosce bene quegli ambienti, potrebbe essere il preludio per la realizzazione del progetto di riunificazione, finora rimasto a livello di intenzioni. «Il momento è propizio», sostiene una fonte ben informata. Potrebbe nascerne addirittura un patriarcato ortodosso ucraino unico. E a questa nuova entità potrebbe avvicinarsi molto anche la comunità greco-cattolica di Kiev che fa capo all’arcivescovo maggiore Shevchuk. L’Ucraina diventerebbe così una sorta di laboratorio ecumenico avanzato per il fatto che i due punti di riferimento dell’eventuale patriarcato ortodosso ucraino sarebbero da una parte Costantinopoli, dall’altra la Santa Sede. Il che potrebbe anche rinvigorire quell’ecumenismo di base e dell’affrontare insieme problemi concreti che anche Francesco predilige.

In sostanza lo scenario che la decisione degli ortodossi ex filo russi di Kiev lascia intravedere è una sorta di eterogenesi dei fini rispetto alle intenzioni di Putin e dello stesso Kirill. Se infatti il capo del Cremlino ha cercato in questi mesi l’appoggio e la giustificazione della sua azione militare, strumentalizzando per i suoi fini egemonici la componente ortodossa russa, proprio gli attori ecclesiastici stanno cominciando a presentargli il conto. L’Ucraina, non ancora conquistata militarmente, potrebbe essere persa sotto il profilo religioso. E per lui e Kirill non sarebbe certo un successo.

* campi obbligatori
Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla Privacy per avere maggiori informazioni.

Controlla la tua posta in entrata o la cartella spam adesso per confermare la tua iscrizione.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) LinkedIn
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp

Correlati

Archiviato in:Articoli, Dalla stampa, Occidente

Footer

Alleanza Cattolica

Viale Parioli 40, 00197 Roma
tel. +39 349 50.07.708
IBAN: IT59N0623012604000030223995
info@alleanzacattolica.org

Privacy Policy

Cristianità

c.p. 185 – 29100 Piacenza
tel. +39 349 50.07.708
C.F. 00255140337

Chi siamo

  • Presentazione
  • Statuto
  • Riconoscimento ecclesiale
  • Decreto Indulgenza
  • Inter nos
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • WhatsApp
  • YouTube

Iscriviti alle Newsletter

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

Copyright © 2025 Alleanza Cattolica · Accedi