• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa al piè di pagina
Alleanza Cattolica

Alleanza Cattolica

Cristianità

  • Cristianità
    • La rivista Cristianità – indici
    • Abbonarsi
    • Quaderni di Cristianità
    • Edizioni Cristianità
  • Temi
    • Famiglia
      • Educazione
      • Matrimonio
      • Family day
    • Aborto
    • Divorzio
    • Droga
    • Fine vita
      • Omosessualità
    • Unioni civili
    • Dizionario del Pensiero Forte
    • Affidamento a Maria
      • Appello ai Vescovi e ai Sindaci d’Italia
      • L’affidamento alla Madonna dei Vescovi
      • Affidamento alla Madonna da parte dei sindaci
  • Rubriche
    • Voce del Magistero
      • Angelus
      • Udienze
      • Regina coeli
      • Discorsi
      • Magistero episcopale
    • Lo scaffale
    • Via Pulchritudinis
      • Arte
      • Architettura
      • Cinema
      • Costume
      • Iconografia
      • Letteratura
      • Musica
      • Teatro
    • Nel mondo…
      • Italia
        • Elezioni 2022
      • Africa
      • Centro america
      • Europa
      • Medio Oriente
      • Mediterraneo
      • Nord America
      • Sud America
      • Sud-est Asiatico
    • Economia
    • Interviste
    • Comunicati
    • English version
    • Versión en Español
  • Spiritualità
    • Il pensiero del giorno
    • Cammei di Santità
    • Esercizi di Sant’Ignazio
    • Le preghiere della tradizione
    • Sante Messe del mese
      • Ora di adorazione
  • Lettere agli amici
  • Eventi
  • Audio e Video
    • Video
      • Riflessioni di Marco Invernizzi
      • Storia della Chiesa
      • Geopolitica
      • Islam: ieri e oggi
      • Video interviste
      • Convegni
      • Conferenze
    • Scuole estive
    • Audio
    • Radio Maria
Ti trovi qui: Home / Dalla stampa / “Il piano cinese per invadere Taiwan”

“Il piano cinese per invadere Taiwan”

13 Luglio 2021 - Autore: Alleanza Cattolica

Di Andrea Morigi da Libero del 03/07/2021

È tutto pronto per l’invasione militare della Cina nazionalista. Ormai anche le flotte mercantili sono state avvisate dal governo comunista di Pechino tramite la rivista specializzata Naval and Merchant Ships. E, se non bastasse, hanno diffuso la notizia sul South China Morning Post. Meglio non incrociare in quelle acque per un po’ di tempo, avverte la stampa del regime. Lo aveva anticipato il presidente a vita Xi Jinping, celebrando il centenario del Partito comunista cinese: l’obiettivo è la «riunificazione»con l’autogoverno di Taiwan, allo scopo di «distruggere» qualsiasi tentativo di indipendenza formale per l’isola, sulla quale nel 1945 si era insediato il governo cinese del Kuomintang, sconfitto militarmente da Mao Zedong.

IL PIANO STRATEGICO

Manca soltanto una data precisa per far partire il conto alla rovescia. Da tempo le minacce sono quotidiane, con incursioni delle forze aeronavali dell’Esercito popolare di liberazione della Cina nel canale di Taiwan, che costringono le forze aeree dell’isola a intervenire. Mentre iniziano a rullare i tamburi di guerra, i generali svelano anche i dettagli del piano strategico, allo scopo di intimorire l’avversario. Il primo attacco avverrà principalmente con il lancio di missili balistici dalla Cina continentale per neutralizzare il sistema di comunicazioni e i centri di comando militare, gli aeroporti, i sistemi radar e le basi antiaeree e antimissili, oltre alle strutture operative interforze dislocate sul territorio dell’isola.A quel punto, scatta la seconda fase, con i raid aerei contro i porti marittimi. Entrerebbero così in azione i cacciabombardieri H-6 e i caccia J-16 fighter jets, ma senza distruggere completamente le strutture logistiche nemiche. Secondo quanto trapela, le attività dovrebbero essere solo «temporaneamente sospese», in modo da essere utilizzate per lo sbarco finale. Prima, però, sono previsti cicli intensivi di attacchi missilistici, i YJ-91 e i CJ-10, lanciati da terra, ma anche da navi e sottomarini, per smantellare postazioni difensive, depositi di munizioni, infrastrutture e arterie stradali. Del rastrellamento si occuperebbero quindi i droni controllati dalla flotta militare per verificare l’entità dei danni arrecati e le condizioni del terreno. Se tutto procede come indicato, si passa a un’ultima raffica di colpi di artiglieria navale e da basi terrestri in maniera da rimuovere ogni ostacolo che potrebbe frapporsi allo sbarco delle truppe cinesi trasportate sui mezzi anfibi e degli incursori di marina a bordo dei gommoni. Curiosamente, non si prevede nessuna reazione da parte degli eserciti degli Stati Uniti e del Giappone. In realtà, il Boeing P8 Poseidon AE682A della Us Navy da giorni si sta aggirando nella zona di identificazione di difesa aerea taiwanese. Inoltre, per la sesta volta dall’insediamento del presidente Usa Joe Biden, avvenuto il 20 gennaio scorso, una nave da guerra americana, il cacciatorpediniere lanciamissili statunitense USS Curtis Wilbur, il 22 giugno, ha attraversato lo stretto di Taiwan.

LA RESISTENZA ARMATA

Senza contare la possibilità concreta di una resistenza armata da parte della popolazione della vecchia Formosa, che potrebbe aver già preso le opportune contromisure, creando una struttura per la guerriglia e la lotta clandestina sull’isola in caso di invasione. A sponsorizzare la Gladio in versione taiwanese, già dalla fine di maggio, è l’alto funzionario del Pentagono Christopher Maier, uno dei vice del segretario alla Difesa Lloyd Austin, ha consigliato vivamente alla Commissione Forze Armate del Senato USA di «aiutare» i partigiani anticomunisti inviando anche i corpi speciali a stelle e strisce per condurre operazioni e coordinare i combattimenti sul campo. Del resto, proprio ieri, gli ultimi soldati americani hanno abbandonato per sempre l’Afghanistan, ma i Navy Seals non vogliono stare lontani dal campo di battaglia a lungo.

Foto da articolo

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)

Correlati

Archiviato in:Dalla stampa

Footer

Alleanza Cattolica

Viale Parioli 40, 00197 Roma
tel. +39 349 50.07.708
IBAN: IT59N0623012604000030223995
info@alleanzacattolica.org

Cristianità

c.p. 185 – 29100 Piacenza
tel. +39 349 50.07.708
C.F. 00255140337

Chi siamo

  • Presentazione
  • Statuto
  • Riconoscimento ecclesiale
  • Decreto Indulgenza
  • Inter nos
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • Youtube

Iscriviti alle Newsletter

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

Copyright © 2023 Alleanza Cattolica · Accedi