Papa Francesco (2013-2025), con la Lettera sul ruolo della letteratura nella formazione, del 17 luglio 2024, ha sottolineato l’importante ruolo che le svariate espressioni letterarie possono avere nella crescita dell’uomo anche nell’ottica di scoprire la propria interiorità tanto da considerare l’ambito letterario come una sorta di palestra di discernimento.
In questa prospettiva, il volume di Andrea Rega ha diversi pregi. Il primo è sicuramente quello di far conoscere gli aspetti principali della figura e del pensiero di Bruce Marshall (1889-1987), sbiaditi dopo la stagione delle edizioni Longanesi, che portarono per la prima volta le opere dello scrittore in Italia. Il secondo è quello di offrirci – attraverso una lettura trasversale delle sue opere – un discorso sulla completezza dell’essere persona che non si ferma alla soglia della corporeità, ma si nutre della dimensione interiore e dell’apertura al soprannaturale in un’ottica di continua maturazione delle virtù. Il terzo – quasi come effetto – è quello di fare interrogare sull’autenticità delle nostre esperienze affettive e di riflesso sulle dominanti culturali che in relazione a questo aspetto oggi sono di tendenza.
Claude Cunningham Bruce Marshall, scozzese, partecipò alla Prima guerra mondiale e, dopo la conversione al cattolicesimo, seguì studi letterari ed economici, iniziando la sua instancabile attività di scrittore. Sposatosi, nonostante la sua invalidità – aveva perso una gamba nell’esperienza bellica – partecipò anche nelle file britanniche al Secondo conflitto mondiale.
Le sue molteplici produzioni – tradotte in tredici lingue – nel corso del tempo hanno inciso anche in ambito cinematografico, teatrale e televisivo. Il suo impegno – che richiama una forma significativa di carità intellettuale – s’inserisce soprattutto nella capacità di scandagliare la superficialità, il vuoto, la precarietà, la frammentarietà, il libertinaggio capriccioso, l’assenza di solidarietà, la falsità, le incertezze, l’amoralità, il materialismo, l’immanentismo e il consumismo che caratterizzano il crinale della fine della modernità e l’inizio della post-modernità.
Nell’analisi esistenziale di figure femminili che fanno leva precipuamente sulla dimensione corporale e materiale per la loro realizzazione e che puntualmente sfociano in un fallimento, sorge sempre uno spiraglio di speranza, una debole forza di rinascita, la decisione della metanoia che dall’oscurità fa passare – provvidenzialmente – ad una vita riuscita. Non tutte le storie avranno un finale felice, ma tutte portano ad una profonda riflessione «sulla responsabilità etica della bellezza e su alcune delle possibili minacce in cui si può incappare quando l’integrità del corpo è negata nella sua unione di anima e materia» (p.131). Le pagine di Marshall così vengono fatte interagire con altre fatiche letterarie, con prodotti cinematografici contemporanei, con assunti filosofici al fine di evidenziare non solo le insidie, ma anche i prodigi dell’amore.
Ne diviene – come mette in luce Rega – che non vi è vera bellezza senza bene e l’attrazione proveniente dall’estetica perché non riduca l’uomo ad una sola dimensione deve necessariamente trovare il suo significato più proprio, quindi virtuoso, all’interno del piano creativo di Dio per evitare i profondi danni che produce il mercimonio dei corpi. In fondo, la bellezza non può che trovare il suo senso all’interno di un orizzonte metafisico di verità per portare a vera realizzazione le aspirazioni di felicità degli uomini.
Consigliato agli appassionati di narrativa che vogliono per sé e per gli altri seguire un itinerario che tra le vicissitudini, le cadute, e il buio porti alla scoperta e alla decisione di una vita pienamente riuscita.
Categoria: Saggio
Autore: Andrea Rega
Pagine: 152 pp
Prezzo: € 16,00
Anno: 2025
Editore: D’Ettoris editori
Città: Crotone
EAN: 9788893281683

