
Chi è davvero Nicușor Dan e come ha vinto le elezioni in Romania
di Remus Tanasa
Nicușor Dan ha assunto ufficialmente la carica di presidente della Romania dopo aver prestato giuramento davanti al Parlamento romeno in seduta comune. Nonostante fosse un indipendente, è riuscito a ottenere 6.168.642 su 11.641.866 preferenze espresse, con un tasso di partecipazione del 64,72%. Anche se Dan è un candidato proveniente dalla società civile, nel secondo turno del ballottaggio è stato sostenuto in modo ufficiale dal Partito Nazionale Liberale (PNL), dall’Unione Democratica Magiara di Romania (UDMR) e dall’Unione Salvate la Romania (USR). Contro di lui si è schierata ovviamente l’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), il partito di George Simion, il suo concorrente e il più importante partito d’opposizione, così come anche due partiti-satelliti, S.O.S e il Partito dei Giovani (POT).
Il Partito Socialdemocratico (PSD), il più grande partito del Paese, non ha sostenuto ufficialmente nessuno dei due candidati finali. Ma, con pochissime eccezioni, i sindaci socialdemocratici hanno sostenuto George Simion. Lo si può dedurre chiaramente sovrapponendo le aree dominate politicamente dal PSD e le aree dove Simion ha ottenuto più voti rispetto a Dan. Con rare eccezioni e nonostante un grado di urbanizzazione più elevato, come i distretti di Galați o Dolj, le due mappe elettorali si sovrappongono.
Il candidato arrivato terzo nel primo turno, Crin Antonescu, si è apertamente posizionato contro Dan. Mentre lanciava affermazioni volte a screditare Dan, non ha detto nulla su Simion, benché i suoi votanti gli avessero chiesto di esprimere la sua opinione anche su di lui. Antonescu è comunque arrivato terzo con uno scarto di 90.000 voti rispetto a Dan e presentandosi come il candidato comune dell’alleanza elettorale fra PSD e PNL.
Inoltre, negli ultimi due giorni prima della fine della campagna elettorale, Călin Georgescu, l’ex-candidato accusato di collusione con i servizi segreti russi, ha preso pubblicamente posizione a favore di Simion. Ma non è stata una sorpresa visto che pure Simion aveva fatto capire il suo orientamento politico con gesti, slogan e un atteggiamento volti ad attirare l’elettorato di Georgescu. Un’operazione politica che senz’altro ha funzionato.
Nonostante ciò, la differenza dei voti dopo il primo turno (1.979.767 per Dan contro 3.862.761 per Simion) la rimonta di Dan (6.168.642 voti contro i 5.339.053 di Simion) è dovuta soprattutto al voto dell’elettorato urbano, quello con studi universitari, ma anche ai voti di quasi tutti i cittadini della Repubblica di Moldavia con doppia cittadinanza moldava e rumena. Vale la pena ricordare che, fino all’ingresso in politica, Simion era considerato il paladino della riunificazione fra la Romania e la Repubblica di Moldavia.
Va anche sottolineare che l’unico elettorato di partito, che ha votato in linea con la direttiva ufficiale del partito, è stato l’elettorato della minoranza ungherese, che si è espresso in modo massiccio per Dan.
Tali osservazioni sono importanti per capire la tensione sociale creata fra i votanti dei due candidati finali: Dan, percepito come il candidato europeista e filoatlantista, e Simion, considerato il candidato filorusso. A parte tale percezione, Dan non si è mai espresso pubblicamente in termini inaccettabili per un politico di qualsiasi livello (come per esempio, invece, è avvenuto il 9 marzo, quando Simion, parlando dei membri dell’Ufficio Elettorale Centrale, ha affermato che «dovrebbero essere scuoiati in piazza» perché non hanno permesso a Georgescu di ricandidarsi (Antena3, Libertatea, ProTv).
Chi è Nicușor Dan?
Nato nel 1969, vince la medaglia d’oro alle Olimpiadi Internazionali di Matematica con il massimo dei voti, sia nel 1987 a Cuba, sia nel 1988 in Australia (International Mathematical Olympiad). Dopo la laurea in matematica a Bucarest, vaa studiare all’École Normale Supérieure con una borsa di studio offerta dalla Francia. Consegue il master nel 1995 e successivamente otiene un dottorato in matematica nel 1998 presso l’Université Sorbonne-Paris-Nord.
Nel 2008 crea l’associazione “Salvate Bucarest” per salvaguardare il patrimonio storico e gli spazi verdi della città. Si occupa dei cosiddetti “squali immobiliari” che si sono arricchiti abbattendo le case di valore storico per fare spazio alla costruzione di palazzi moderni. Grazie anche a questa attività civica, nel 2012 si candida alla carica di sindaco di Bucarest arrivando quarto.
Nel 2015 fonda il partito Unione Salvate Bucarest, con il quale, un anno dopo, si candida nuovamente per la carica di primo cittadino di Bucarest, questa volta arrivando secondo dopo la candidata del PSD.
Nel 2016 fonda l’Unione Salvate la Romania per partecipare alle elezioni parlamentari, riuscendo nell’impresa di diventare il terzo partito del Parlamento. Dan diventa deputato, ma nel 2017 il partito registra una frattura ideologica in occasione della proposta di un referendum costituzionale per chiarire il testo dell’articolo 48 della Costituzione, che riguarda la definizione del matrimonio.
Nel 2020 si candida nuovamente alla carica di sindaco di Bucarest con l’appoggio del PNL e del suo ex-partito, USR, riuscendo a diventare sindaco della città per la prima volta.
Nel 2024 si ricandida da indipendente con il sostegno di un’alleanza politica chiamata “Alleanza Destra Unita”, composta da USR e altri due partiti minori, Partito del Movimento Popolare e Forza della Destra, riuscendo nuovamente a vincere, benché i partiti più grandi avessero espresso loro propri candidati.
Le campagne elettorali in Romania sono generalmente poco imperniate su questioni ideologiche. Nell’ultimo decennio si sono incentrate maggiormente su questioni di moralità pubblica, lotta alla corruzione e trasparenza istituzionale. Coloro che hanno votato per Simion lo hanno fatto in parte per punire la classe politica, percepita come colonna del deep state, ma anche perché imbottiti di propaganda contro il “burattinaio” Soros, contro l’Ucraina, l’UE o la NATO. Votare contro Simion, in quell’ottica, equivaleva a un “tradimento”, a schierarsi con tutta la vecchia classe politica (come se il partito AUR non fosse pieno di centinaia di vecchi politici socialdemocratici, liberali oppure di altri partiti ormai spariti). Tutti questi discorsi hanno ottenuto però l’effetto contrario, per cui persone che magari non avevano votato per Dan al primo turno, o non erano andate a votare, hanno scelto al secondo turno proprio Dan. In questo modo, la partecipazione è aumentata da 9.571.740 votanti al primo turno a 11.641.866 al secondo, con un incremento di più di 4 milioni di voti per Dan ma soltanto di un milione e mezzo scarso in più per Simion.
Martedì, 27 maggio 2025