Di Mario Sechi da Libero del 27/10/2024
Israele ha risposto all’Iran con un raid aereo ben calibrato, ha colpito obiettivi militari, non ha (per ora) puntato sulle
infrastrutture petrolifere e sui siti nucleari, ha avvisato il regime dimostrando, ancora una volta, di poter «bucare» le difese
aree di Teheran. Gli Stati Uniti sperano che questo blitz sia sufficiente a convincere l’ayatollah Ali Khamenei e i pasdaran
a non lanciare altri missili su Israele, ma questo dovrebbe valere anche per Hezbollah in Libano, i resti di Hamas a Gaza e
gli Houthi nello Yemen. Scenario francamente improbabile, la pace non è vicina e resta il fatto che l’Iran sta guadagnando
tempo per portare a termine la costruzione dell’arma nucleare. Israele ha condotto bene la guerra, distrutto Hamas e
disarticolato Hezbollah, ma resta una nazione sotto la minaccia dei predicatori del terrorismo. Altri predicatori, quelli del
pacifismo, continuano a ignorare questa realtà. Titolo dell’Ansa di ieri: «Le piazze della pace, 80mila chiedono fine delle
guerre», forma neutra, ma sostanza velenosa, perché i cortei che hanno sfilato in sette città italiane, erano un miscuglio
tossico di slogan contro Israele, contro l’Ucraina, contro la Nato, contro l’Occidente. In un mondo dove abbondano i
tagliagole e i sacerdoti dello sterminio, gli appelli al disarmo sono una pericolosa utopia. La sinistra pacifista è in conflitto
con la realtà, i Landini, i Conte, le Schlein, i Bonelli e i Fratoianni, si sentono dalla parte del dritto e invece sono
tragicamente sul lato del rovescio, perché dietro le nobili intenzioni si celano errori letali. Sono gli stessi passi falsi
commessi dalle cancellerie europee quando pensarono di fermare Hitler con il passo indietro (e uno avanti della
Germania, nei territori che erano della Cecoslovacchia) degli accordi della Conferenza di Monaco del 1938. La storia parla
e la cronaca è impaginata da tempo: la guerra in Medio Oriente è stata innescata dalla strage degli ebrei del 7 ottobre del
2023, quella in Ucraina dall’invasione della Russia il 24 febbraio del 2022, aggressore e aggredito sono visibili, ma come
insegna il Piccolo Principe, bisogna avere il cuore che batte per la libertà, perché «l’essenziale è invisibile agli occhi».