Oscar Sanguinetti, Cristianità n. 100 (1983)
La Rivoluzione trae alimento dal disordine delle passioni umane ed è ispirata dal demonio, contro il quale è indispensabile il ricorso alla grazia di Dio, di cui, per libera disposizione divina, è dispensatrice la Vergine santissima. La devozione mariana e la sua propagazione sono condizioni indispensabili per la instaurazione di una società a misura di uomo e secondo il piano di Dio.
Oltre l’epoca della Rivoluzione
Per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria santissima
1. L’apostolato contro-rivoluzionario e la devozione mariana
La crisi del mondo moderno ha – secondo tutto il pensiero contro-rivoluzionario – una radice morale: l’immenso processo di tendenze, dottrine, trasformazioni sociali, movimenti politici che chiamiamo «Rivoluzione» ha origine da un disordine che si produce nella interiorità dell’uomo – e che ha colpito, in particolare, l’uomo occidentale e cristiano -, da cui si proietta nella società e nei costumi sotto la spinta di passioni sregolate e di vizi morali, dei quali due sono i principali: l’orgoglio e la sensualità (1). Non esistendo però, se non nelle fantasie di alcuni, una morale senza religione, cioè una prospettiva etica completamente disancorata da una visione religiosa implicita o esplicita (2), l’essenza della crisi è anche religiosa e lo scontro tra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione assume un carattere metafisico: infatti, a una crisi morale-spirituale può essere posto rimedio soltanto con una terapia religiosa e il disordine delle passioni può essere tenuto a freno soltanto con il ricorso alla grazia divina, senza la quale, come ci insegna il Magistero della Chiesa, non è possibile mantenersi durevolmente nella osservanza della legge di Dio. Così, la Contro-Rivoluzione per vincere deve necessariamente operare impetrando la grazia divina: non si dà, infatti, conversione di un uomo o di un popolo che non avvenga per grazia di Dio.
Ora, nel nostro tempo – che è la «pienezza dei tempi», la terza e ultima epoca della storia del mondo – a dispensare la grazia del cielo agli uomini è stata costituita, per libero e sovrano volere di Nostro Signore Gesù Cristo, la sua santissima madre Maria. La Madonna è la mediatrice della grazia, l’autentico «collo del Corpo Mistico», il canale attraverso il quale la grazia fluisce alla Chiesa. La rigenerazione morale e spirituale degli uomini e delle nazioni ha, quindi, come condizione il ricorso a Maria, e una autentica e ardente devozione mariana – che abbia cioè tutti i caratteri che san Luigi Maria Grignion di Montfort indica nel suo Trattato (3) – è intrinsecamente indispensabile all’apostolo della Contro-Rivoluzione.
Maria santissima, poi, oltre che mediatrice della grazia, è anche la nemica per essenza di Satana, la cui influenza di carattere preternaturale nella origine e nel progresso della Rivoluzione, all’interno, dell’uomo e della società storica, è costantemente identificata dal Magistero ecclesiastico e dal pensiero contro-rivoluzionario (4).
La Immacolata Concezione è, dunque, l’antitesi del peccato originale e del suo fautore e istigatore, il demonio: solo con il suo aiuto la Contro-Rivoluzione può combattere e vincere questi due fomiti incessanti del processo rivoluzionario.
2. Le apparizioni e il messaggio di Fatima
Il dominio sulla grazia e su Satana fa parte della potestà di governo, reale e personale, che Maria santissima ha ricevuto da Nostro Signore quando è stata incoronata regina del cielo e della terra, al fine di associare al suo regno, prevalentemente di giustizia, un regno di materna misericordia. In questo autentico «regime mariano» del mondo e della storia – nel quale la nostra epoca è immersa – si situano le numerose rivelazioni private della quali la Vergine ha voluto fare dono alla umanità, intervenendo con frequenza sempre maggiore di fronte al dilagare dell’apostasia e della immoralità.
Tra di esse, una straordinaria importanza per il nostro secolo rivestono le apparizioni di Fatima del 1917 e il messaggio che in quella occasione – e in momenti successivi – Maria rivolse agli uomini, formulando la diagnosi dei mali spirituali del secolo alla luce della economia della salvezza e della grazia, tracciando le linee maestre della terapia per guarirne e fissando i caratteri della devozione mariana del nostro tempo. A Fatima, apparendo sei volte in sei mesi consecutivi ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco, la Madonna rivelava, tra le altre cose, che la umanità era caduta in uno stato di grave corruzione morale e spirituale e che Nostro Signore, se non si fosse convertita, l’avrebbe punita nei due modi che costituiscono le prime due parti del cosiddetto segreto di Fatima. Anzitutto, mediante l’inferno – il castigo individuale – e, in secondo luogo, mediante la diffusione del comunismo in tutto il mondo a partire dalla Russia – il castigo collettivo, delle nazioni.
Per evitare l’intervento punitivo di Dio e per favorire la conversione e la salvezza delle anime e dei popoli, la Vergine dichiarava che Dio intendeva stabilire nel mondo la devozione al suo Cuore Immacolato e chiedeva espressamente – oltre alla preghiera e alla penitenza – la consacrazione a esso della Russia; chiedeva, inoltre, riparazione, e una riparazione da indirizzare specificamente al Cuore Purissimo di Maria mediante una pratica particolare: la comunione nei primi sabati di cinque mesi consecutivi (5). Da ultimo la Madonna formulava una profezia e una promessa confortanti ed entusiasmanti a un tempo: «[…] infine, il mio Cuore Immacolato trionferà», cioè la promessa del suo regno sul mondo, quel regno vaticinato da san Luigi Maria Grignion di Montfort nella sua Preghiera infocata (6).
Sull’orizzonte della nostra epoca caratterizzata dall’impero dell’antidecalogo, dal castigo incombente se non già in atto – attenuato certamente o rallentato da quanto di buono ancora fiorisce tra gli uomini sotto il soffio dello Spirito Santo -, si staglia dunque una luce, quella dell’alba del regno del Cuore Immacolato.
Come sarà questo regno? Sarà certamente un regno individuale, il regno di Maria nel cuore degli uomini – se non di tutti, almeno di molti – e comporterà l’avvento di «santi così eccelsi che superino in santità la maggior parte degli altri santi, quanto i cedri del Libano sorpassano i piccoli arbusti» (7).
Sarà con altrettanta certezza un regno storico e sociale, che conoscerà la fioritura e il trionfo della Chiesa militante e la conformazione dell’ordine sociale e delle istituzioni alla verità naturale e al Vangelo; sarà, infine, un regno dal quale non sarà assente la croce per assomigliare a quello di nostro Signore, che è re, ma un re che regnavit a ligno.
Quando sarà quest’alba non ci è dato conoscere: non possiamo sapere quanto durerà questa epoca di prova. Possiamo soltanto operare con tutte le nostre forze e in collaborazione con la grazia di Dio, che ci viene costantemente offerta, per abbreviarne la durata e per attenuarne la intensità. Possiamo solo prepararlo, tanto nella sua forma individuale, iniziando a fare regnare Gesù e Maria in noi, quanto nella sua forma sociale, combattendo la Rivoluzione e restaurando una civiltà cristiana, che sarà – come già fu per la Cristianità medioevale – una civiltà in cui Maria regna e trionfa.
3. La consacrazione al Cuore Immacolato
Per instaurare il regno di Maria nei cuori e per propiziarne la instaurazione tra i popoli, le rivelazioni di Fatima ci propongono un atto particolare e particolarmente efficace: la consacrazione al Cuore Immacolato della Vergine.
La consacrazione alla Madonna ha sempre avuto un posto di rilievo nella spiritualità cattolica ed è stata propugnata e praticata in speciale modo da due grandi santi: san Luigi Maria Grignion di Montfort e san Massimiliano Kolbe.
Consacrarsi a Dio significa votarsi, offrirsi, affidarsi, rendersi a lui al fine di riconoscerne esplicitamente il potere sovrano, in quanto creatore e reggitore dell’universo, per accettare liberamente e amorosamente questo vincolo di radicale dipendenza creaturale, e per sottrarsi all’impero di Satana, che è principe di questo mondo.
Consacrare e consacrarsi a Maria santissima o, andando ancora più in profondità, consacrarsi a ciò che racchiude la essenza della sua persona adorabile, cioè – come la tradizione cristiana insegna – al suo Cuore Purissimo e Immacolato, significa consacrarsi a Dio per le mani di Maria, riconoscere il potere di Maria sull’universo e su Gesù – che, come alle nozze di Cana, non può, perché non vuole, rifiutare alcuna grazia a sua madre -, offrirsi a ciò che di umano è più vicino alla Trinità, affidarsi totalmente alla mediatrice e impetrarne la materna intercessione. E la consacrazione consiste – come ci insegna Montfort – nella offerta totale, assoluta di sé stessi alla Vergine, offerta che comprende il nostro corpo stesso, i nostri beni materiali e perfino i nostri meriti spirituali, l’unico capitale che valga oltre il tempo, fino a proclamarsi, nella forma più perfetta, schiavi, cioè proprietà stessa di Maria.
Ciò che Fatima ha sottolineato in questa pratica cristiana è la importanza che viene attribuita al Cuore Immacolato e alla consacrazione delle nazioni a esso: la Madonna chiese infatti, a suor Lucia, negli anni successivi alle apparizioni, che le venisse consacrato, oltre alla Russia, anche il Portogallo, al fine esplicito di preservarlo dal socialcomunismo.
La Chiesa ha accolto la indicazione della Madonna di Fatima e l’ha fatta propria: così, abbiamo visto Pio XII consacrare la Russia e il mondo, abbiamo visto episcopati come quello portoghese e quello italiano consacrare le rispettive patrie – della consacrazione dell’Italia ricorrerà il prossimo anno il venticinquesimo anniversario -, vediamo il regnante Pontefice affidare a Maria il genere umano nel corso del suo recente pellegrinaggio alla Cova da Iria.
Possiamo, in conclusione, affermare che la consacrazione dei singoli e delle nazioni al Cuore Immacolato di Maria, l’invito, cioè, a rivolgersi alla sua materna misericordia, è il rimedio che il Cielo addita agli uomini del nostro tempo per guarire dai mali che l’affliggono.
La Contro-Rivoluzione fa interamente suo questo mezzo che affianca alla azione, facendone un caposaldo di quella riforma personale – spirituale e intellettuale – che la dottrina indica come premessa e condizione alla riforma sociale (8), vedendo quest’ultima anch’essa propiziata e accelerata dalle consacrazioni collettive, anche parziali.
4. L’apostolato mariano di Alleanza Cattolica
Alleanza Cattolica, oltre alla diffusione e alla realizzazione della dottrina sociale della Chiesa, suo apostolato tematico, svolge una intensa e diretta attività di propaganda e di animazione mariana nella prospettiva sopra illustrata e fa costante e ribadito riferimento al messaggio di Fatima.
Tra le altre cose, diffonde le migliori e più classiche opere di spiritualità mariana, dal Trattato della vera devozione e dal Segreto ammirabile del Santo Rosario di san Luigi Maria Grignion di Montfort a opere di san Bernardo di Chiaravalle e di Sant’Alfonso de’ Liguori; rievoca con articoli su Cristianità le diverse rivelazioni mariane avvenute numerose nel nostro paese nel corso dei secoli e le memorie che di esse restano in santuari gloriosi e, spesso, poco conosciuti.
Grande spazio dà alla preghiera mariana per eccellenza, il santo rosario, recitato in occasione delle riunioni associative e di cui promuove la recita pubblica, accompagnata dalla meditazione dei misteri della vita di Gesù Cristo.
Alla Madonna, sotto i suoi vari titoli, sono sempre dedicati i pellegrinaggi che nelle diverse province l’associazione compie periodicamente presso santuari della penisola, organizzando in tali occasioni processioni con la statua della Vergine accompagnata dalla recita pubblica del rosario.
In occasione della recente peregrinatio Mariae, in diverse località d’Italia, militanti e amici di Alleanza Cattolica hanno affiancato gli organizzatori e hanno partecipato numerosi alle processioni e alle altre cerimonie svoltesi in tale circostanza.
Per diffondere la conoscenza del messaggio di Fatima e la devozione al Cuore Immacolato, Alleanza Cattolica ha condotto a partire dal 1976 una campagna propagandistica a mezzo di un numero speciale di Cristianità interamente dedicato all’argomento e diffuso in diverse migliaia di copie, dal quale è stato in seguito tratto l’opuscolo Le apparizioni e il messaggio di Fatima, anch’esso divulgato in numerose migliaia di esemplari (9).
1 militanti di Alleanza Cattolica svolgono anche interventi di informazione mariana – tenendo conferenze accompagnate dalla proiezione di diapositive sonore, sulle apparizioni di Lourdes e Fatima, sulla vita e l’opera di san Massimiliano Kolbe, presso tutte le parrocchie, le associazioni, i gruppi e le famiglie che ne facciano richiesta.
Alleanza Cattolica si è consacrata al Cuore Immacolato di Maria – in ciascuno e in tutti i suoi militanti – nell’ottobre del 1981 e la consacrazione viene rinnovata periodicamente dalle singole province di essa. Caposaldo della formazione spirituale dei militanti di Alleanza Cattolica sono gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio – che la tradizione cristiana vuole dettati direttamente dalla Madonna al santo nella grotta di Manresa, in Spagna -, che hanno preparato legioni di santi, martiri e combattenti cristiani.
La stragrande maggioranza dei suoi militanti fa inoltre parte della confraternita dello scapolare della Madonna del Carmelo e gode quindi del privilegio sabatino e del deposito di grazie della famiglia carmelitana.
Ha fatto sua, infine, e incoraggia ovunque la pratica della comunione riparatrice nei primi cinque sabati del mese, tanto privata, quanto, ove possibile, pubblica.
Tutto questo a maggiore gloria di Dio, anche sociale; in attesa del regno di Nostro Signore Gesù Cristo, preceduto e preconizzato da quello di Maria, della cui alba si intravedono le luci sacrali e che Alleanza Cattolica prepara con «preghiera, azione, sacrificio».
Oscar Sanguinetti
Note:
(1) Cfr. PLINIO CORRÊA DE -OLIVEIRA, Rivoluzione e Contro- Rivoluzione, 3ª ed. it. accresciuta, Cristianità, Piacenza 1977, pp. 98 ss.
(2) JUAN DONOSO CORTÉS afferma che «ogni grande questione politica dipende da una fondamentale questione teologica» (Saggio sul cattolicesimo, il liberalismo e il socialismo, trad. it., Rusconi, Milano 1977, p. 47).
(3) Cfr. SAN LUIGI MARIA GRIGNION DI MONTFORT, Trattato della vera devozione a Maria, trad. it., Centro Mariano Monfortano, Roma 1976, pp. 105 ss. Cfr. anche P. CORRÊA DE OLIVEIRA, La devozione mariana e l’apostolato contro-rivoluzionario, in Cristianità, anno II, n. 8, novembre-dicembre 1974.
(4) Cfr., per esempio, PAOLO VI, Omelia per il nono anniversario della incoronazione, del 29-6-1972, in Insegnamenti di Paolo VI, vol. X, p. 707; e JOSEPH DE MAISTRE, Correspondance, vol. V, in IDEM, Oeuvres complètes, Vitte et Perrussel Editeurs-Imprimeurs, Lione 1886, tomo XIII, p. 188.
(5) La Pratica consiste, in realtà, nella confessione e nella comunione riparatrice, e nella recita di una corona del rosario. Secondo suor Lucia, la Madonna chiese che venisse detto agli uomini «che tutti coloro che per cinque mesi, il primo sabato, si confesseranno, ricevendo la santa comunione, reciteranno un rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti, meditando i quindici misteri del rosario con l’intenzione di alleviare la mia pena, io prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza di queste anime» (ANTONIO A. BORELLI MACHADO, Le apparizioni e il messaggio di Fatima secondo i manoscritti di suor Lucia, 4ª ed. it., Cristianità, Piacenza 1982, p. 55).
(6) Cfr. SAN LUIGI MARIA GRIGNION DI MONTFORT, Preghiera infocata, in IDEM, Opere, trad. it., Centro Mariano Monfortano, Roma 1911, pp. 647-658.
(7) IDEM, Trattato della vera devozione a Maria, cit., p. 46.
(8) Cfr. MONS. ENRICO DELASSUS, Il problema dell’ora presente. Antagonismo fra due civiltà, trad. it., reprint Cristianità, Piacenza 1977, vol. II, pp. 155 ss.
(9) A. A. BORELLI MACHADO, op. cit.