Di Dario de Letteriis da La Gazzetta di San Severo del 21/01/2020
Il 18 gennaio, dopo lunga sofferenza, ha reso la sua bella anima a Dio, GIOVANNI CANTONI, Fondatore di Alleanza Cattolica, uno dei più grandi pensatori cattolici contemporanei. A Lui – e ad Alleanza Cattolica – devo molto della mia formazione spirituale, culturale ed umana. Fu un incontro provvidenziale, avvenuto all’ università quando avevo vent’anni. Furono gli anni degli esercizi spirituali di Sant’ Ignazio – metodo dei cinque giorni, roba tosta, non come quelli di altre associazioni cattoliche del tempo- ; dell’ inizio della devozione al Sacro Cuore di Gesù ed al Cuore Immacolato di Maria; del Rosario -in latino- meditato; dello studio della Dottrina Sociale e dei documenti del Magistero Pontificio, nella prospettiva della regalità sociale di Nostro Signore; della filosofia della storia; della direzione della Scuola Popolare di Dottrina Sociale Cattolica in università; della conoscenza del pensiero cattolico contro-rivoluzionario (De Maistre, Thibon, Elias de Tejada, Donoso Cortes, Correa de Oliveira, Del Noce, Taparelli d’ Azeglio, Chesterton , Gomez d’ Avila, i pensatori del neotomismo).E, intanto, crescevi, ti formavi: da un lato, leggendoti l ultima enciclica di San Giovanni Paolo II; dall’ altro, meditando “come pregare sempre” di Raoul Plus, o “cristianesimo vissuto” di Pollien. Ti formavi , e formavi gli altri, perché , senza accorgertene magari, eri diventato un buon “contemplativus in actione”, giungendo ad essere un punto di riferimento per molti in università e fuori. Ricordo quando una volta ci disse: “non dovete essere eroi, ma uomini che sanno alzarsi la mattina e sanno farsi il segno della Croce: può bastare per diventare santi”.Non sono diventato santo, ma quando venne la laurea, la professione, il matrimonio, la famiglia, mi resi conto che, ad ogni mattina , so alzarmi e “il segno della Croce” , più o meno, so farmelo e posso, come dico sempre, lottare per la” non retrocessione”: da marito, da padre da avvocato e , soprattutto, da uomo, che sa perché si vive, e sa perché non si muore mai.Tutto questo, in parte, lo devo a GIOVANNI CANTONI.Ciao Gianni, goditi il meritato riposo eterno!