Uno spaccato di tre generazioni iraniane attraverso gli occhi e il cuore di due ragazzi adolescenti dall’intolleranza politica dello Scià a quella religiosa di oggi.
Roya, una ragazzina di famiglia impiegatizia e Bahaman un ragazzo della media borghesia imprenditrice entrambi amanti della lettura si conoscono in una libreria di Teheran e, complice il proprietario, intessono una storia d’amore fuori delle regole morali e sociali dell’Iran anni ’50 che vorrebbero ancora una netta separazione fra maschi e femmine.
Una storia d’amore infelice che porta i due ragazzi a crescere e invecchiare lontani l’uno dall’altro, creando famiglie e attività lavorative ma riuscendo a ritrovarsi sul finire della vita. La storia può piacere o meno ma non è il cuore del libro.
Interessante è la lettura dell’Iran che l’autrice offre attraverso i decenni più problematici del Paese del pavone. Negli anni ’50 lo scià Reza Pahlavi ha introdotto un sistema di occidentalizzazione sociale e di modernizzazione economica forzata nella terra dell’islam sciita. L’operazione è svolta a costo di un governo autoritario che tutto prende dall’Occidente, soprattutto anglosassone, salvo la democrazia. Giovani di classe media e medio alta, istruiti e lettori accaniti di riviste occidentali desiderano una politica più coinvolgente e pongono le loro speranze nel potente ministro Mossadeq che guida la contestazione parlamentare e popolare contro le concessioni petrolifere ai britannici e promette un’emancipazione dall’Occidente. I due ragazzi si trovano a vivere la loro storia e la preparazione al loro matrimonio proprio durante le grandi manifestazioni di piazza che seguono la nazionalizzazione dell’industria petrolifera e la conseguente crisi del ’52 dovuta all’embargo della Gran Bretagna. L’impegno politico di Bahaman e del padre di Roya è volto a sostenere Mossadeq anche quando chiede l’aiuto dell’URSS e perde ogni potere a causa di un colpo di Stato orchestrato dagli Usa. Roya, emigrata con la sorella negli Stati Uniti per studiare e dimenticare l’amore della sua vita, segue l’evolversi della barcollante dinastia Pahlavi e infine il suo tracollo sotto le contestazioni religiose e con il ritorno dell’ayatollah Khomeyni. Vive da lontano il ritorno del velo sul capo delle ragazze e il progressivo chiudersi della società iraniana su sé stessa.
L’autrice traccia a grandi linee l’affermarsi di un potere teocratico e l’incomprensibile conflitto con l’Iraq attraverso la delusione di Roya anziana che amaramente commenta “Non era questo l’Iran per cui noi lottavamo”.
Emerge quindi attraverso i personaggi – resi veri anche dai loro drammi personali: la madre patologicamente possessiva di Bahaman, la perdita per Roya di un bambino piccolo – l’esistenza di un mondo dinamico, colto, contrario allo scià ma non per questo favorevole al comunismo sovietico e all’estremismo religioso di Khomeyni, il mondo un tempo costretto ad emigrare e che forse oggi rivive nelle manifestazioni di piazza che sopravvivono da un anno anche se duramente represse.
Romanzo adatto a tutti. Fornisce uno spaccato sociale interessante.
Categoria: Romanzo
Autore: Marjan Kamali
Pagine: 346 pp
Prezzo: € 18,90
Anno: 2023
Editore: Pienogiorno, Milano
EAN: 9791280229847