Il domenicano francese Raymond Bruckberger viene trasferito negli Stati Uniti nel 1950 dove rimarrà fino al 1958 e da questa esperienza, che lui definisce sorprendente, scaturirà il testo “La Repubblica americana”, dal quale emerge una lettura delle vicende americane perfettamente in linea con quanto Benedetto XVI affermerà poi nel 2005 in occasione degli auguri natalizi alla Curia Romana il 22 Dicembre: “…la Rivoluzione Americana aveva offerto un modello di Stato moderno diverso da quello teorizzato dalle tendenze radicali emerse nella seconda fase della Rivoluzione Francese.”(p.12).
Il testo si apre con una riflessione polemica di grande attualità, che richiama le parole pronunciate da un alto dignitario di Bisanzio pochi anni prima della caduta dell’Impero: “Meglio il turbante turco che la mitra Latina” (pg. 49), a sottolineare come la rozzezza dei popoli occidentali disturbasse la raffinatezza di una civiltà millenaria, benché accomunati dagli stessi valori e dalle stesse radici. Ancora oggi gli Stati Uniti d’America vengono dipinti da taluni ambienti “occidentali” come rozzi, ignoranti e avidi.
La polemica moderna, però, nasconde qualcosa di più. Gli USA sono stati edificati secondo un modello del tutto diverso rispetto a quello cui si è ispirata la Rivoluzione Francese. Per questo gli ammiratori di Saint Just e Robespierre tendono ad esaltare le amministrazioni statunitensi che hanno cercato di piegare l’originale modello americano nella direzione della Bastiglia, mentre sono polemici nei confronti di chi cerca, al contrario, di preservare i valori fondanti delle origini. Resta il fatto che il modello USA sia diverso e strutturalmente alternativo alla post modernità, perché basato su quella che l’autore non esista a riconoscere come “philosophia perennis”.
Bruckberger passa in rassegna le cause che hanno originato il peculiare modello americano, a partire dal luogo: una distesa sterminata praticamente disabitata dove il problema principale era la sopravvivenza. Un secondo fattore fu rappresentato dal fatto che i padri Pellegrini che sbarcarono a Plymouth non intendevano replicare pedissequamente il modello europeo e si trovarono nella rara situazione di una “tabula rasa” sulla quale poter scrivere una storia tutta nuova. In America non esisteva un sistema politico, un regime, una monarchia né tradizioni consolidate con le quali fare i conti, ma vi era davvero la possibilità di costruire una società propria. Al contrario, nella Francia del 1789 il desiderio ideologico di costruire una società nuova dovette scontrarsi con la necessità di un’autentica operazione chirurgica per eliminare fisicamente tutti gli ostacoli culturali, sociali e politici, che ostacolavano le nuove idee, al punto che il sangue della ghigliottina ricoprì le strade di Parigi per molti anni.
Sbarcando nel nuovo mondo i padri Pellegrini non intendono certo partire da zero e recano con sé un bagaglio culturale che permise di costruire qualcosa di diverso ma non contrapposto con le proprie origini e senza astrazioni ideologiche. Questo bagaglio era costituito dalla Magna Charta, che aveva posto le fondamenta della libertà politica anglosassone; dal cristianesimo, dalla consapevolezza che i diritti dell’uomo sono preesistenti allo Stato e da questo devono essere sanciti e riconosciuti; dalla Gloriosa Rivoluzione del 1688, con la quale il parlamento inglese pose un argine alla incontrollata espansione del potere regale. Quando la corona inglese iniziò a incamminarsi sulla via dello stato moderno (accentratore e assoluto), i coloni americani si ribellarono per restare inglesi liberi. Niente a che vedere con la Rivoluzione Francese che, al contrario, fu una ribellione di marca ideologica con l’obiettivo di costruire l’uomo nuovo abbattendo ogni vestigia delle tradizioni e della cultura politico-sociale preesistente.
Il 4 luglio 1776 fu votata la dichiarazione di Indipendenza, vera e propria carta di identità del nuovo soggetto politico. Non si celebrò la vittoria contro qualcosa o qualcuno, ma si affermò solennemente che una Nazione “nuova” si era affacciata sulla scena mondiale, un Paese fondato sui diritti fondamentali e inalienabili dell’esistenza umana: vita, libertà e, non da ultimo, la ricerca della felicità.
Mentre lo Stato moderno promette una libertà futura, la Repubblica americana invece pone tale libertà al proprio fondamento, qui e ora, differenziandosi con originalità rispetto a quanto accadeva nel vecchio continente.
Il testo di Bruckberger consente di mettere in evidenza queste peculiarità e di riflettere sulle vicende fondative della originale ma non rivoluzionaria vicenda nordamericana.
Consigliato a chi vuole indagare e riscoprire le origini del nostro stare insieme.
Categoria: Saggio
Autore: Raymond Leopold Bruckberger
Pagine: 152 pp
Prezzo: € 16,90
Anno: 2021
Editore: D’Ettoris Editori, Crotone
ISBN: 9788893280877