Di Silvia Scaranari
«Nessuno di noi può vivere senza amore» esordisce il Santo Padre nell’udienza generale di mercoledì 14 giugno in Piazza San Pietro.
Il mondo ci convince che per essere amati dobbiamo essere belli, forti, bravi, cioè meritarci l’amore. Invece l’amore è qualcosa che si dona e si riceve in modo gratuito e disinteressato. Una mamma ama il proprio bambino ancora prima di vederlo, o appena glielo mettono in braccio. Siamo sinceri: un bimbo appena nato è proprio bruttino, la pelle rossa per lo sforzo del parto, la testa un po’ schiacciata, la pelle avvizzita, ma i genitori lo amano subito, senza che lui faccia nulla. Così è l’amore di Dio perché, dice il Papa, «[…] mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi (Rm 5,8). Mentre eravamo ancora peccatori. Un amore incondizionato. Eravamo “lontani”, come il figlio prodigo della parabola: “Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione…” (Lc 15,20)».
Il Pontefice lo ha ripetuto più volte: l’uomo ha bisogno di amore, di essere guardato con amore. «La vita dell’essere umano è uno scambio di sguardi: qualcuno che guardandoci ci strappa il primo sorriso, e noi che gratuitamente sorridiamo a chi sta chiuso nella tristezza, e così gli apriamo una via di uscita. Scambio di sguardi: guardare negli occhi e si aprono le porte del cuore». E Dio «non ci ama perché in noi c’è qualche ragione che suscita amore. Dio ci ama perché Egli stesso è amore, e l’amore tende per sua natura a diffondersi, a donarsi» anche quando c’è l’errore, la colpa dell’uomo. L’amore non nega la giustizia, anzi la esige, ma resta amore, come una madre continua ad amare ogni suo figlio anche se delinquente. «Per amore nostro Dio ha compiuto un esodo da Sé stesso, per venirci a trovare in questa landa dove era insensato che lui transitasse.
Dio ci ha voluto bene anche quando eravamo sbagliati», Dio ha mutato la Sua natura aggiungendo alla divinità la nostra umanità solo perché ci voleva bene. «L’amore di Dio trova la sua sorgente nell’eterna relazione fra il Padre e il Figlio che è lo Spirito Santo, l’amore è relazione» ed è per questo che bisogna far vedere l’amore, non basta amare nel cuore, bisogna amare con le parole, con le urla se necessario. «Per cambiare il cuore di una persona infelice, qual è la medicina? Qual è la medicina per cambiare il cuore di una persona che non è felice? [rispondono: l’amore] Più forte! [gridano: l’amore!] Bravi! Bravi, bravi tutti! E come si fa sentire alla persona che uno l’ama? Bisogna anzitutto abbracciarla. Farle sentire che è desiderata, che è importante, e smetterà di essere triste. Amore chiama amore» e in questo possiamo vivere la speranza che sempre Lui ci ama.