Il Papa spiega nell’udienza del 28 giugno la figura di santa Maria MacKillop, fondamentale per riscoprire l’educazione e la scuola come vie per l’evangelizzazione integrale
di Michele Brambilla
Riprendendo le udienze del mercoledì dopo la lunga pausa dettata dal ricovero ospedaliero e dal rispettivo recupero, Papa Francesco propone alla riflessione di tutti, nell’udienza del 28 giugno, la figura di «Santa Mary MacKillop (1842-1909), fondatrice delle Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore, che ha dedicato la sua vita alla formazione intellettuale e religiosa dei poveri nell’Australia rurale».
Come ricorda lo stesso Pontefice, «Mary MacKillop nasce nei pressi di Melbourne da genitori emigrati in Australia dalla Scozia. Da ragazza, si sentì chiamata da Dio a servirlo e testimoniarlo non solo con le parole, ma soprattutto con una vita trasformata dalla presenza di Dio». Infatti, «come Maria Maddalena, che per prima incontrò Gesù risorto e fu mandata da Lui a portare l’annuncio ai discepoli, Mary era convinta di essere lei pure inviata a diffondere la Buona Notizia e ad attrarre altri all’incontro con il Dio vivente. Leggendo con saggezza i segni dei tempi, ella capì che per lei il modo migliore di farlo era attraverso l’educazione dei giovani, nella consapevolezza che l’educazione cattolica è una forma di evangelizzazione. È una grande forma di evangelizzazione», sottolinea il Santo Padre, perché rappresenta la trasmissione della fede assieme alla cultura che essa ha generato. «Così, se possiamo dire che “ciascun santo è una missione; è un progetto del Padre per riflettere e incarnare, in un momento determinato della storia, un aspetto del Vangelo” (Esort. ap. Gaudete et exsultate, 19), Mary MacKillop lo è stata soprattutto attraverso la fondazione di scuole» cattoliche, nell’Ottocento fondamentali sia nei nuovi mondi che nel Vecchio Continente.
«Una caratteristica essenziale del suo zelo per il Vangelo consisteva nel prendersi cura dei poveri e degli emarginati. E questo è molto importante: nella strada della santità, che è la strada cristiana, i poveri e gli emarginati sono protagonisti e una persona non può andare avanti nella santità se non si dedica anche a loro, in un modo o nell’altro»: nel caso di santa Maria MacKillop la povertà di affrontare era quella culturale e spirituale. «Una volta ho letto una frase che mi ha colpito; diceva così: “Il protagonista della storia è il mendicante: i mendicanti sono coloro che attirano l’attenzione sull’ingiustizia, che è la grande povertà nel mondo”», una povertà frutto del peccato, peccato che l’uomo può risolvere solo riscoprendosi mendicante della grazia di Dio. «Mary MacKillop era convinta che lo scopo dell’educazione è lo sviluppo integrale della persona sia come individuo sia come membro della comunità», pertanto, pensando in particolare agli insegnanti, il Papa rammenta che l’educazione consiste «nell’accompagnare e incoraggiare gli studenti nel cammino di crescita umana e spirituale, mostrando loro quanto l’amicizia con Gesù Risorto dilati il cuore e renda la vita più umana».
Anche suor Mary «non si è arresa nei momenti di prova e di oscurità, quando la sua gioia era smorzata dall’opposizione e dal rifiuto. Vedete: tutti i santi hanno trovato opposizioni, anche all’interno della Chiesa», ma hanno sempre fatto affidamento sul Signore. Il segreto, insiste il Pontefice, è tutto qua: «il rapporto continuo con il Signore».
Giovedì, 29 giugno 2023