La fine di un’epoca: il tramonto delle comunità di villaggio e di valle, introduzione di Gianluigi Garbellini
Il volume narra le vicende di un territorio, la Valtellina e i Contadi di Bormio e di Chiavenna, già sudditi di un cantone svizzero, quello delle Tre Leghe Grigie, corrispondenti all’attuale Cantone dei Grigioni, all’indomani dell’occupazione dell’Italia Settentrionale (1796-1797) per opera dell’Armèe d’Italie agli ordini di Napoleone Bonaparte (1769-1821), e consta di due parti: la prima è una ricostruzione dello status qua ante 1796, caratterizzato dal travagliato rapporto tra il governante protestante e il suddito cattolico; la seconda che porta il lettore all’interno dei contenuti richiamati dal titolo. L’autore mette quindi a fuoco il devastante impatto sociale delle disposizioni emanate dalle autorità politiche al servizio ora della Repubblica Cisalpina (1797-1802), ora della Repubblica Italiana (1802-1805), ora del Regno d’Italia (1805-1814)), Stati vassalli della Francia rivoluzionaria.
Anche per il “caso” valtellinese, l’Insorgenza si sostanziava in quattro forme oppositive: a) ai funzionari di uno Stato oppressivo, eversivo delle municipalità e dell’organizzazione istituzionale secolare; b) alla leva militare obbligatoria che determinava malcontento e diffusi fenomeni di diserzione; c) alle conseguenze dell’occupazione militare francese che causava un ulteriore impoverimento dello strato più umile della popolazione, determinando l’aumento dei prezzi dei prodotti indispensabili; d) alle limitazioni imposte all’esercizio del culto cattolico, alla soppressione delle confraternite e degli ordini religiosi.
Benetti ricostruisce questo malcontento generale, descrive il susseguirsi delle insorgenze, entrando pure nei particolari delle modalità della repressione, avendo compulsato i registri parrocchiali, in particolare quelli dei morti. Evidenzia come l’affermarsi dei princìpi della Rivoluzione del 1789 avesse determinato il tramonto della “vita di villaggio”, caratterizzata dal comune utilizzo di parti del territorio — pascoli, malghe, boschi —, espropriati alle comunità e messi all’asta a beneficio del ceto borghese. Ciò minava alla base la forte identità e la pratica della solidarietà di questa società alpina. Il comune sentire religioso veniva ferito dalla normativa rivoluzionaria; si pensi, ad esempio, alle proibizione delle funzioni fuori dalle chiese, allo svolgimento dei funerali in modo silenzioso e in orario notturno, all’introduzione del divorzio, ma anche alla proibizione delle sepolture accanto alle chiese; tombe che rendevano visibile a ogni funzione religiosa la “comunione dei santi”, vivo ricordo e legame tra le varie generazioni, in una continuità della dimensione religiosa dell’esistenza.
Insomma, le connessioni sociali subivano una rottura, ponendo le persone, ridotte a individui, in balia dello Stato.
Categoria: Saggio
Autore: Dario Benetti, 1797-1809
Pagine: 192 pp
Prezzo: € 17,1
Anni: 2019
Editore: Cooperativa editoriale Quaderni Valtellinesi, Sondrio
ISBN-13 : 978-8886916370