
Evangelizzazione con i Lego, un video dal Monte Carmelo, nuovi scenari in Armenia
di Luca Bucca
– Il beato Carlo Acutis continua ad ispirare iniziative di evangelizzazione digitale. Già altre volte questa rubrica si è occupata del fenomeno, che potrebbe essere molto utile per raggiungere con il messaggio evangelico soprattutto i più giovani. In questa occasione segnaliamo l’iniziativa di tre adolescenti irlandesi, che curano un canale Youtube producendo video in stop-motion con i personaggi Lego e che hanno recentemente pubblicato un video proprio sulla storia del giovane santo utilizzando questa tecnica.
– Nel pieno della guerra tra Israele e Iran, un video, girato dai giovani del Movimento Mariano in Terra Santa, nel bunker del convento delle suore carmelitane sul Monte Carmelo durante un attacco missilistico, negli ultimi giorni è stato condiviso sui canali social ricordandoci la sorte di piccole comunità che in quei luoghi rappresentano gli ultimi baluardi di cristianità. Ne riportiamo le significative parole: «Abbiamo voluto fare questo video mentre ci sono delle sirene fuori e anche missili che arrivano. Vogliamo mandare un messaggio di richiesta di preghiera per i giovani in Terra Santa e per tutti quanti perché rischiamo veramente una guerra forte e pericolosa su tutta la Galilea, non soltanto nel centro, ma anche a Gerusalemme. Noi per la prima volta viviamo una situazione di guerra così difficile e chiediamo a tutti i preti del Movimento Mariano in Italia, in Francia, in Gran Bretagna, a tutti quanti che ascoltano, che ci vogliono bene, a tutti gli amici della Terra Santa di pregare per i giovani del Movimento Mariano. Vi vogliamo bene, continuate a pregare, a sostenerci. Noi siamo qui, con tanta speranza, con il Rosario in mano, continuiamo a testimoniare la fede di Cristo nella Terra Santa nonostante tutte le difficoltà. Abbiamo paura, sì, ma ci affidiamo alle vostre preghiere».
– L’Armenia (rimasta per decenni sotto l’influenza della Russia) negli ultimi anni e con maggiore concretezza nella prima parte del 2025, come rilevato da molti analisti di politica internazionale, ha avviato un percorso di maggiore collaborazione con i Paesi occidentali (Unione Europea e Stati Uniti) e un tentativo di normalizzazione dei rapporti, finora sempre conflittuali, con la Turchia. Si tratta di un iter che potrebbe cambiare lo scenario di questo quadrante geopolitico, permettendo magari anche la risoluzione delle tensioni con il vicino Azerbaijan, per quanto al momento attuale sembra assai complessa la situazione in Nagorno-Karabakh. Vale la pena comunque tenere sotto osservazione il fenomeno, se non altro perché riguarda le sorti di un popolo storicamente e profondamente cristiano, che nel tempo ha parecchio patito proprio a causa del clima di instabilità nei rapporti internazionali che ha contraddistinto il suo Stato.
Mercoledì 25 giugno 2025