Il Papa convoca un raduno dei bambini di tutto il mondo il prossimo 6 novembre ed annuncia un’esortazione apostolica su santa Teresina di Lisieux, patrona delle missioni
di Michele Brambilla
L’Angelus del 1 ottobre verte, osserva Papa Francesco, attorno ad una pagina di Vangelo in cui si «parla di due figli, ai quali il padre chiede di andare a lavorare nella vigna (cfr Mt 21,28-32). Uno di loro risponde subito “sì”, ma poi non ci va. L’altro invece, dice di no, ma poi si pente e va». «Viene subito da pensare che andare a lavorare nella vigna richiede sacrificio e che sacrificarsi costa, non viene spontaneo, pur nella bellezza di sapersi figli ed eredi», ma Dio guarda soprattutto «alla sincerità o meno di fronte al padre e di fronte a sé stessi. Se infatti nessuno dei due figli si comporta in modo impeccabile, il primo mente, mentre l’altro sbaglia, ma resta sincero».
Il primo figlio dice, infatti, di “sì” solo per non mettersi a discutere con suo padre. Il secondo risponde chiaramente di “no”, evidenziando che «non è perfetto, ma sincero», infatti se ne assume la responsabilità e, una volta pentito, torna a lavorare nella vigna paterna. Il Pontefice ne deduce che «per il peccatore c’è sempre speranza di redenzione; per il corrotto, invece, è molto più difficile. Infatti i suoi falsi “sì”, le sue parvenze eleganti ma ipocrite e le sue finzioni diventate abitudini sono come uno spesso “muro di gomma”, dietro al quale si ripara dai richiami della coscienza».
Meglio avere la limpidezza dei bambini, come il dottore della Chiesa santa Teresa di Lisieux (1873-97), di cui proprio il 1 ottobre ricorre la festa liturgica. Il Santo Padre preannuncia che «il prossimo 15 ottobre si pubblicherà una Esortazione apostolica sul suo messaggio». Sarà la seconda esortazione apostolica in pochi giorni, dopo la pubblicazione, che avverrà il 4 ottobre, della “continuazione” della Laudato sì. Come noto, il 15 ottobre si commemora l’altra Teresa dottore della Chiesa, santa Teresa d’Avila (1515-82): si crea così un “trittico” molto particolare tra la riformatrice dei carmelitani, il “giullare di Dio” (san Francesco d’Assisi, festeggiato il 4 ottobre) e la monaca ventiquattrenne che scoprì la “piccola via” dell’infanzia spirituale.
«Ci aiuti Santa Teresina ad avere fiducia e a lavorare per le missioni», di cui è patrona, ricordando che «oggi inizia il mese di ottobre, il mese del Rosario e delle missioni. Esorto tutti a sperimentare la bellezza della preghiera del Rosario, contemplando con Maria i misteri di Cristo e invocando la sua intercessione per le necessità della Chiesa e del mondo. Preghiamo per la pace, nella martoriata Ucraina e in tutte le terre ferite dalla guerra», tra le quali il Papa cita estesamente il Nagorno-Karabakh. «Rinnovo il mio appello al dialogo tra l’Azerbaigian e l’Armenia, auspicando che i colloqui tra le parti, con il sostegno della Comunità internazionale, favoriscano un accordo duraturo che ponga fine alla crisi umanitaria», esorta il Pontefice.
«Oggi qui accanto a me, potete vedere, ci sono cinque bambini, in rappresentanza dei cinque continenti. Insieme con loro desidero annunciare che nel pomeriggio del 6 novembre, nell’Aula Paolo VI, incontrerò bambini di tutto il mondo. L’evento, patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione, avrà come tema “Impariamo dai bambini e dalle bambine”», perché «i bambini ci insegnano la limpidezza delle relazioni e l’accoglienza spontanea di chi è forestiero e il rispetto per tutto il creato. Cari bambini, vi aspetto tutti per imparare anch’io da voi» la purezza necessaria a salire in Paradiso.
Lunedì, 2 ottobre 2023