Di Nirmala Carvalho da AsiaNews del 07/02/2024
Lucknow (AsiaNews) – Un sacerdote cattolico della diocesi di Lucknow, p. Dominic Pinto, è stato fermato il 5 febbraio dalla polizia dell’Uttar Pradesh insieme ad altre persone con l’accusa di aver cercato di “convertire indù poveri” nel distretto di Barabanki. P. Pinto è il direttore di “Navintha”, un centro pastorale diocesano, che saltuariamente ospita nel centro pastorale incontri promossi da un gruppo protestante insieme ai Khrist Bhakta (“seguaci di Cristo”), un movimento di persone che pur non essendosi convertite al cristianesimo come religione, seguono gli insegnamenti di Gesù.
Nella denuncia presentata alla stazione di polizia di Deva sono state citate 15 persone, tra cui cinque donne. Sono state accusate di aver violato la draconiana legge anti-conversione dell’Uttar Pradesh. Il denunciante Brijesh Kumar Vaishya li accusa di attirare al cristianesimo indù poveri, tra cui donne e bambini, appartenenti a comunità dalit. Un gruppo di indù ha anche cercato di aggredire le donne presenti al raduno di preghiera e ha protestato davanti alla stazione di polizia chiedendo di includere il nome del sacerdote cattolico nella denuncia.
Mons. Gerald Mathias, vescovo della diocesi di Lucknow, ha commentato ad AsiaNews: “P. Dominic Pinto ha concesso alcuni locali del centro pastorale diocesano a un gruppo protestante per svolgere una giornata di formazione o di preghiera. Erano oltre 200 persone. Stavano parlando, predicando e pregando. Un gruppo di nazionalisti indù si è lamentato con la polizia sostenendo che lì si stessero svolgendo conversioni, cosa del tutto falsa. Non c’è stata alcuna conversione. La polizia è arrivata e ha fermato la preghiera e la predicazione. Nel frattempo la folla istigata dai nazionalisti indù ha rotto le telecamere di sicurezza e saccheggiato i locali. La polizia ha portato p. Dominic e alcuni leader del gruppo alla stazione di polizia per interrogarli”.
“Si tratta di un grave abuso della legge anti-conversione dello Stato – continua mons. Mathias -. La polizia ha registrato le accuse senza alcuna prova. Subiscono le pressioni della folla o cedono ai dettami delle autorità superiori: è un tipico caso di molestie e atrocità contro i cristiani. Stiamo pregando intensamente e lavorando per ottenere la libertà provvisoria al più presto. Spero e prego che la giustizia e il buon senso prevalgano”.
L’agenzia cattolica Matters India commenta l’episodio riportando i dati dello United Christian Forum, un gruppo ecumenico con sede a New Delhi, secondo cui l’Uttar Pradesh ha registrato 287 dei 687 episodi di persecuzione contro i cristiani segnalati in tutta l’India nel periodo gennaio-novembre 2023. I cristiani rappresentano solo lo 0,18% degli oltre 200 milioni di abitanti dell’Uttar Pradesh, il 79,73% dei quali sono indù.