Intervista di Maria Serena Natale da Corriere del 31/01/2023
Un posto al tavolo di Bruxelles e sovranità a Budapest. Tutti uniti contro la guerra di Putin, ma ciascuno a modo proprio. Sui migranti nessuna imposizione, idem su famiglia e Stato di diritto. Nella prima intervista a un giornale straniero da quando nel 2022 è diventata a 44 anni la prima donna e la più giovane presidente della Repubblica magiara, Katalin Novák fa una panoramica del mondo visto dall’Ungheria di Orbán. Vicinissima al leader nazionalista, già numero due del partito di governo e ministra della Famiglia, si definisce cristiana, conservatrice, orgogliosa di rappresentare la patria, amica della premier Giorgia Meloni. Oggi a Roma vede il presidente Mattarella.Quasi un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, l’Ungheria si oppone alle sanzioni contro la Russia e all’invio di aiuti militari a Kiev, ma non pone il veto sulle decisioni Ue. Obiettivi e proposte di Budapest.«La domanda è come possiamo fermare l’aggressione russa evitando una Terza guerra mondiale. Il nostro obiettivo è un cessate il fuoco subito. Siamo dalla parte degli ucraini, li stiamo aiutando oltre le nostre forze, un milione di rifugiati sono arrivati in Ungheria. L’Europa? Credo sia giusto dire con fermezza: basta! Putin ha attraversato il Rubicone. Quanto ai mezzi, ci sono e devono esserci differenze tra i Paesi. Anche le nostre possibilità sono diverse». Cosa deve prevalere: l’unità o la libertà di affermare gli interessi di ciascuno?«Non vedo contraddizione. La sfida per l’Europa è trovare l’unità accettando che le nostre culture sono diverse e simili. La base comune è nelle radici giudaico-cristiane. La Ue può ancora essere un successo, se sapremo prendere decisioni comuni e unanimi».Quanto contano le relazioni con la Russia di Putin?«Esiste una Russia di Putin? Per me c’è solo la Russia che è guidata da Vladimir Putin. La Russia c’era, c’è e ci sarà. Lo stesso vale per l’Ungheria e per le relazioni tra i due Paesi. Attualmente Mosca ci fornisce il 55% del fabbisogno di petrolio e l’80% del gas. Stiamo lavorando per ridurre sostanzialmente questa dipendenza il prima possibile. Quando un Paese sovrano è sotto attacco armato, non possiamo rimanere in silenzio. Il ricordo dell’imperialismo e del potere sovietico è ancora troppo vivo. Non li abbiamo voluti nel 1956, non li abbiamo voluti nel 1989 e non li vorremmo neanche oggi».Rapporti con il governo italiano e con la premier Giorgia Meloni.«Oggi l’Italia ha un governo patriottico, siamo felici di lavorare con leader che difendono gli interessi della loro nazione e con i quali possiamo parlare con reciproco rispetto. Con Giorgia Meloni siamo amiche da anni. La conosco come persona forte, di valori conservatori, aperta al mondo, che avrebbe dato la vita per la sua Patria. Una persona di parola e affidabile».Il sostegno Siamo con gli ucraini, li stiamo aiutando oltre le nostre forze: è arrivato un milione di rifugiati Molti Paesi, come l’Italia, chiedono più cooperazione nell’accoglienza migranti.«Ormai la posizione ungherese è quasi universale. La Ue ha bisogno di frontiere forti verso l’esterno e permeabili all’interno. Bisogna aiutare i profughi, eliminare le cause della loro fuga, rimandare indietro chi arriva in modo irregolare, affrontare i trafficanti, arginare il numero dei migranti economici che arrivano legalmente. E accettare le idee diverse. Non ci possono essere imposizioni».La Ue vi ha sanzionato sullo Stato di diritto: come procederete con le riforme?«Siamo nell’Unione da 19 anni, abbiamo imparato i meccanismi e le regole. Pretendiamo gli stessi pieni diritti dei cittadini di qualunque altro Paese. Un posto al tavolo di Bruxelles. E sovranità a Budapest. L’Ungheria è uno Stato di diritto democratico. Nessuno finora è riuscito a dimostrare il contrario. Auspico che finisca al più presto questo indegno tiro alla fune».È stata ministra della Famiglia. La proposta ungherese sulla natalità?«Più figli si hanno, meno tasse si pagano. Una donna con almeno 4 figli non pagherà mai più l’imposta sul reddito delle persone fisiche».Come risponde all’accusa che l’Ungheria discrimina donne e persone Lgbtq+?«In Ungheria tutti possono vivere liberamente, le leggi tutelano anche le minoranze sessuali. I valori familiari tradizionali sono protetti dalla Costituzione: il padre è un uomo, la madre una donna e il matrimonio è un’unione d’amore tra uomo e donna».