Quando le manifestazioni finiscono male, la separazione Fedez-Ferragni, droga libera in Germania, la parabola di un sostenitore dell’invasione russa in Ucraina
di Luca Bucca
– Se si va a una manifestazione, si deve mettere in conto che qualcosa possa andare storto e si possa finire per prendere qualche manganellata. Non è auspicabile, sarebbe meglio non accadesse, ma resta comunque un esito possibile. Negare questa eventualità non è pedagogico. Per il resto, se alla manifestazione degli studenti pro-Palestina di venerdì scorso a Pisa si sono verificati abusi da parte delle forze dell’ordine, sarà accertato dalle autorità competenti. Attenzione, però, a criminalizzare l’intera categoria, si finirebbe per delegittimarla, e questo andrebbe a favore dei violenti – estremisti, ultras o criminali – che già in tante occasioni hanno cercato di mettere letteralmente a ferro e fuoco le città italiane, a volte riuscendoci.
– La notizia andrebbe classificata al momento come poco più di un pettegolezzo, ma molti quotidiani, anche rinomati, l’hanno riportato con grande risalto. Sembrerebbe che il rapper Fedez e l’influencer Chiara Ferragni si stiano separando. Se fosse vero, a questa coppia, che anche dall’avere reso pubblico ogni aspetto della propria vita e di quella dei figli deve la sua fortuna, andrebbe fatta una carità, quella del silenzio e della riservatezza, in un momento che rimane drammatico per adulti e bambini coinvolti, anche se si è ricchi e famosi.
– Il Bundestag tedesco ha approvato la legge che consente la coltivazione, la detenzione e il consumo di cannabis per uso ricreativo. I fautori della legge hanno motivato il provvedimento come necessario per fare fronte all’aumento dell’uso di sostanze stupefacenti, soprattutto da parte dei giovani, e per contrastare le attività legate agli stupefacenti da parte della criminalità organizzata. Strano modo di limitare un fenomeno rendendolo legale e, quindi, di più facile accesso. Intanto la segreteria del PD Elly Schlein, ospite dell’evento Per gli Stati uniti d’Europa con Emma Bonino, organizzato da +Europa, coglie subito l’occasione per chiedere una legge analoga anche in Italia. Realisticamente l’attuale governo e maggioranza parlamentare difficilmente ne permetterebbero l’approvazione, ma è sempre bene prendere buona nota di chi si svela fautore della cultura della morte che passa anche dalla legalizzazione della droga.
– In Russia passare da sostenitore del regime a traditore è un attimo. Basta guardare quanto accaduto a Andrej “Murza” Morozov, uno dei cosiddetti Z-blogger che in questi anni hanno raccontato e sostenuto l’invasione russa dell’Ucraina. Morozov, ultimamente, ha fatto un errore, rivelando il numero dei soldati morti nella recente operazione che ha portato alla conquista di Avdeevka. Tanto è bastato per attirare su di sé attacchi e minacce da parte, tra gli altri, del noto presentatore televisivo Sergej Solov’ev: alla fine il blogger, pochi giorni fa, si è suicidato. Sembra una delle tante storie di un’altra epoca e di un’altra Russia, quella sovietica, invece sta accadendo adesso.
Mercoledì, 28 febbraio 2024