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Mary e Clara

8 Maggio 2020 - Recensione di: Maurizio Brunetti

Il romanzo Mary e Clara si svolge su due piani temporali diversi. Il “tempo di Mary”, una laureanda in storia che vive a Boston, è il 1978 – anno in cui, guarda caso, l’autore aveva suppergiù l’età del suo personaggio. È un’epoca d’inquietudine per i giovani in Occidente, il cui universo affettivo e relazionale, se pure costretto a confrontarsi con gli imperativi libertari e politici del Sessantotto, non era destabilizzato dall’ancora di là da venire invasività e compulsività digitale. Il “tempo di Clara”, invece, una giovane abruzzese legata sentimentalmente all’ufficiale borbonico di fresca nomina Gaetano Grimaldi, è il 1860, anno “fatale” nel quale l’iperlaicista e indebitato Regno di Sardegna mise in atto la conquista militare del pacifico e relativamente florido Regno delle Due Sicilie, facendola precedere da un’infiltrazione ideologica ultradecennale e da tentativi di reclutamento delle sue classi dirigenti.

Se i resistenti in Lucania al violento cambio di regime – e all’altrettanto violenta repressione successiva dei moti popolari antiunitari – avevano già trovato nella narrativa dello scrittore Carlo Alianello (1901-1981) chi ne vendicasse la memoria, mancavano narratori della non meno eroica epopea degli Abruzzi e di Civitella del Tronto, cittadina della provincia di Teramo e ultima roccaforte borbonica a piegarsi all’invasione piemontese.

Il romanzo di Fabio Sciascia (1956-2017) prova a colmare questa lacuna. La verosimiglianza del “memoriale” di Gaetano Grimaldi – che costituisce il cuore del romanzo, e che ne è forse la parte letterariamente più felice – non è tanto linguistica, quanto storica e ideale. Non solo la figura di Gaetano –informa l’autore in una Postilla storiografica – è modellata sul realmente esistito barone Gaetano Trojani di Cornacchiano, ma la sua costellazione di princìpi, misconosciuta dalla storiografia risorgimentale, quella elaborata dai vincitori, fu effettivamente, e prima di tutto, il motore ideale dei soldati che difesero Gaeta, Messina e Civitella. Dopo di che quella stessa costellazione sostanziò il pensiero legittimista che, pressoché in clandestinità, ha circolato (e circola tutt’ora) nell’Italia postunitaria. Infine fu integrata dai più avvertiti fra i giovani monarchici italiani degli anni 1960 e 1970 – fra cui lo stesso Sciascia – nella prospettiva di riconquista culturale e politica proposta dalla scuola cattolica contro-rivoluzionaria, in genere, e da Alleanza Cattolica, in specie.

Merita attenzione anche il secondo motore narrativo del romanzo, cioè l’ansia interiore che spinge Mary Grimaldi a varcare l’oceano, alla ricerca dell’altra Grimaldi – Clara – e delle proprie radici. Vi scorgo il disvelarsi di un’intuizione già presente in Edmund Burke (1729-1797) come rielaborata dal filosofo britannico Roger Scruton (1944-2020): il principio fondante della società non è un contratto, quanto una forma di partenariato più simile all’amore, nella condivisione di un’eredità che appartiene ai morti, ai vivi e a chi deve ancora nascere, nella quale circoscriviamo le nostre richieste, vedendo noi stessi come parte di una catena ininterrotta di dare e ricevere. Contro questo capitale sociale si accaniscono, di volta in volta, i Rivoluzionari di ogni epoca. Per la sua salvaguardia hanno invece combattuto Clara, Gaetano e Fabio Sciascia.

Consigliabile ai lettori di romanzi e ai cultori di storia del Risorgimento.

Categoria:Romanzo


Autore:Fabio Sciascia


Pagine: 400 pp


Prezzo: € 17,90


Anno: 2019


Editore:D’Ettoris, Crotone


ISBN: 9788893280716


Libreria San Giorgio

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Info Maurizio Brunetti

Maurizio Brunetti è professore associato di Geometria e Algebra presso la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università di Napoli «Federico II».

Ha conseguito il Master of Science e il Ph.D. in Matematica presso l’università di Warwick (Regno Unito), come anche il Dottorato di Ricerca in Italia.

La sua attività di ricerca si svolge prevalentemente nella topologia algebrica e, più di recente, nella teoria spettrale dei grafi.

Sono oggetto dei suoi studi para-accademici le questioni epistemologiche relative alla storia della scienza, l’evoluzione della musica classica occcidentale – in particolare del Novecento – e il conservatorismo anglosassone. Suoi articoli, interviste, recensioni e traduzioni sono apparsi sulle riviste Cristianità, Cultura & Identità, Storia Libera, Veritatis Diaconia e Il Corriere del Sud.

Per la D’Ettoris Editori ha curato l’edizione italiana dei seguenti volumi: Guida politicamente scorretta alla storia degli Stati Uniti d’America di Thomas J. Woods Jr. (2011), Lo spirito del Natale di Gilbert K. Chesterton (2013), La genesi della scienza di James Hannam (2015), Hobbit Party di Jonathan Witt e J. W. Richards (2016), Campioni del Rosario. Eroi e storia di un’arma spirituale di Donald H. Calloway (2018) e L' abolizione della donna. Come il femminismo radicale tradisce le donne, di Fiorella Nash (2021).

Milita in Alleanza Cattolica sin dai tempi del liceo.

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