Categoria:Biografia
Autore:Elio Sgreccia
Pagine: 206
Prezzo: € 14
Anno: 2018
Editore:Effatà, Cantalupa (TO)
ISBN: 8869293815
Scorrendo le pagine che raccolgono le riflessioni autobiografiche del cardinal Elio Sgreccia si resta sopraffatti dal numero e dall’importanza di eventi e di persone che trovano spazio nella narrazione. Come fili d’oro, eventi e persone tessono così un ordito nelle cui trame si ammira il dispiegarsi sapiente di un disegno provvidenziale che ha voluto don Elio – così ancora si rivolgono a lui tutti i suoi allievi – a Roma agli inizi degli anni 1970 per dare abbrivio a un’avventura umana, spirituale e accademica che lo avrebbe portato, nel volgere di pochi decenni, a divenire il padre della bioetica cattolica.
La chiamata nell’Università Cattolica di Roma come Assistente ecclesiastico nel 1973 dal Seminario di Fano dove era Rettore. Quindi l’organizzazione dei primi “colloqui” informali sull’etica medica con docenti e discenti a fronte dei pochi documenti magisteriali allora disponibili. Poi gli incontri al Consiglio d’Europa – creato nel 1949 per promuovere la democrazia, i diritti umani e l’identità culturale europea – per mettere a punto le prime risposte ancora incerte ai grandi problemi bioetici fino a quel momento ignoti. Dunque il primo Corso di bioetica, inaugurato nella Facoltà di medicina della Cattolica nell’anno accademico 1983-1984 e la contestuale stesura del famoso Manuale di bioetica, che, tradotto in 12 lingue, avrebbe formato generazioni di medici, filosofi, giuristi, moralisti e bioeticisti. E ancora la fondazione degli Istituti di Bioetica di Roma e di Milano, fino all’incarico di Segretario del Pontificio Consiglio della Famiglia prima, per volontà di Papa san Giovanni Paolo II (1920-2005) che lo avrebbe appositamente consacrato vescovo, e di presidente della Pontificia Accademia per la Vita poi. È stato qui che il card. Sgreccia ha visto coronati gli sforzi di una vita intera nella fioritura mondiale degli Istituti per la bioetica personalista e dei Centri per la regolazione naturale delle fertilità. Infine Papa Benedetto XVI lo ha investito della grazia del cardinalato.
Ripensare a tutto questo ha dell’incredibile. Basti pensare che nel 1978 vedeva la luce Louise Brown, la prima bimba nata da fecondazione in vitro, a cui sono seguiti i dilemmi morali legati ai trapianti, alla diagnosi prenatale, all’ingegneria genetica e alla disciplina dell’aborto.
Chi ha conosciuto don Elio sa che la sua visione è saldamente fondata su una teologia della storia orientata dallo Spirito Santo a un fine di riscatto, umano e cosmico. Questa è stata la sola certezza che ha accompagnato l’esistenza di un uomo che ha cercato di preservare la Verità sull’uomo, spesso remando contro vento. Anche nella Chiesa Cattolica, infatti, c’è stato chi abbia tentato di “annacquarne” il personalismo ontologicamente fondato per assimilarlo a una riflessione antropologica priva di connotazioni metafisiche. Questo tentativo è del resto ancora in atto, ma nulla ha potuto con chi non ha smesso mai di professare la dignità dell’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio, di insegnarne la verità dell’essere iscritta nella sua natura e di confessare la sacralità della sua vita, dalla nascita e al suo declino naturale.