Da Avvenire del 07/11/2023
Sottoscritto stamane al Tempio di Adriano a Roma il Patto per le imprese responsabili in favore della maternità, lanciato dal ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, nel corso di un evento dal titolo La maternità (non) è un’impresa. «Siamo qui per proporre un’alleanza perché l’Italia, l’Europa hanno un problema: che consistenza avranno le prossime generazioni rispetto allo spopolamento», spiega la ministra Eugenia Roccella alla presentazione del Codice di autodisciplina di imprese a favore della maternità.Per Roccella «abbiamo tanti fronti che si aprono e da coprire, questo governo per la prima volta ha messo al centro il tema della natalità, lo ha messo al centro del dibattito pubblico, affrontandolo in maniera trasversale e più ampia, siamo all’anno zero». La ministra precisa: «Non siamo dirigisti, non crediamo ai piani quinquennali, crediamo nella sussidiarietà e vogliamo creare un ambiente amichevole per le donne e la maternità nel mondo del lavoro. Per questo dobbiamo valorizzare il lavoro di cura».L’accordo siglato con diverse aziende contiene «tre punti fondamentali: un accompagnamento al rientro al lavoro dopo la maternità, l’aspetto sanitario come lo screening sulla fertilità e poi il più importante cioè la flessibilità con una valutazione degli obiettivi e non solo della presenza sul lavoro». Enel è tra le prime 100 aziende firmatarie del Patto. Il Gruppo ha deciso di aderire all’iniziativa per rafforzare ulteriormente il suo impegno a favore delle lavoratrici madri e sostenerle nei loro percorsi di carriera, arricchendo così il pacchetto di iniziative già avviate a sostegno delle genitorialità. Il Gruppo da tempi attua politiche di welfare all’avanguardia. Le azioni avviate negli ultimi anni da Enel sono già in linea con le buone pratiche di comportamento aziendale indicate nel patto per le imprese responsabili e comprendono iniziative di assistenza sanitaria, contributi per la cura e l’educazione dei figli, nonché misure di varia natura volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro destinati alle lavoratrici e ai lavoratori con figli.La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha inviato un videomessaggio in cui ribadisce che la famiglia e la natalità sono al centro dell’azione di governo: «Futuro e investimento sono le parole chiave di questo Patto. Senza figli avremo un’Italia più povera, sarà a rischio la sostenibilità del nostro welfare e verrà meno quella staffetta generazionale sulla quale si fonda la capacità di portare nel futuro la nostra identità di popolo». «Per decenni – continua la premier – c’è stata molta disattenzione nei confronti della famiglia e, mentre altrove si correva ai ripari, da noi parlare di sostegno alla natalità sembrava quasi essere un tabù. Ecco, noi abbiamo infranto quel tabù, abbiamo messo la famiglia e la natalità al centro della agenda di governo. Lo abbiamo fatto nonostante le poche risorse che avevamo a disposizione: con questa legge di Bilancio, con quella precedente abbiamo messo in campo un pacchetto di provvedimenti che vale complessivamente oltre due miliardi e mezzo di euro. Chiaramente non è sufficiente, lo sappiamo bene, però la direzione tracciata, è chiara e disegna una visione».