La denatalità travolge le aziende, Tommaso Moro tra anglicani e cattolici, alle origini del cristianesimo giapponese
di Luca Bucca
– Sembra proseguire l’iter di riduzione del personale annunciato a inizio giugno dall’azienda di prodotti per l’infanzia Peg Perego. Dovrebbe riguardare 90 addetti, ma i rappresentanti sindacali hanno dichiarato che la crisi aziendale sarebbe ben più grave. La questione ha risvolti certamente spiacevoli, sia in sè per le difficoltà dell’attività imprenditoriale, sia per il conseguente rischio di licenziamento. L’aspetto che risalta in particolare riguarda però una delle cause dell’attuale situazione: accanto alla concorrenza cinese e ai dazi, si fa esplicito riferimento alla denatalità. Appare scontato che questo elemento colpisca prima aziende che realizzano prodotti per l’infanzia, ma realisticamente, come già preannunciato da molti analisti, il problema finirà per espandersi anche ad altri settori economici e, forse, pensare che quanto fin qui raccontato sia solo un primo “campanello di allarme” risulta piuttosto riduttivo.
– Che le reliquie di un santo venerato dalla Chiesa cattolica si trovino in una chiesa anglicana è un fatto singolare. Questo è quanto accade con il teschio di san Tommaso Moro, custodito nella cripta della cattedrale di Canterbury. Rappresentanti anglicani hanno recentemente manifestato alla Santa Sede la disponibilità ad autorizzare la riesumazione e il trasferimento in un luogo che ne favorisca la venerazione, in vista del cinquecentesimo anniversario del suo martirio (e centenario della canonizzazione), che cadrà nel 2035. San Tommaso Moro, un modello di santità per i politici e, a quanto pare, propulsore anche di buoni rapporti ecumenici.
– Due dipinti del ciclo dei ventisei Kakejiku di Seikyo Okayama, custoditi presso i Musei Vaticani, saranno trasferiti in Giappone per lavori di restauro e, per l’occasione, esposti anche al pubblico. Si permette così di andare all’origine del cattolicesimo giapponese, che in questo ciclo pittorico rappresenta i primi 26 martiri, gesuiti e francescani, chierici e laici, crocifissi e trafitti a morte a Nagasaki nel 1597, solo pochi decenni dopo il primo annuncio di san Francesco Saverio nella terra del Sol Levante. Dopo i 26 martiri ne vennero molti altri e la dura persecuzione ridusse nel giro di cinquant’anni la comunità cristiana a vivere in clandestinità, senza sacerdoti e isolata per oltre due secoli, fino a quando, a metà dell’Ottocento, fu permesso ai missionari di ritornare. Una storia di resistenza della fede che ha letteralmente del miracoloso.
Mercoledì 23 luglio 2025
