L’autentico san Francesco d’Assisi, un presepe pro-life in Vaticano, iniziativa di preghiera per la pace
di Luca Bucca
– Merita certamente un plauso l’approvazione, pochi giorni fa, da parte della Camera dei Deputati della proposta di legge che reintrodurrebbe tra le feste nazionali quella del patrono d’Italia, san Francesco d’Assisi, eliminata nel 1977. L’iter legislativo prevede adesso l’approvazione anche da parte del Senato della Repubblica, che dovrebbe avvenire senza particolari difficoltà. Se tutto andrà per il verso giusto, resta solo da sperare che non si continui a farne un’immaginetta buona unicamente per il politicamente corretto: san Francesco amava sì il creato, ma non era un ambientalista. Era uomo di pace, ma non pacifista, viveva la povertà evangelica, ma non era pauperista, agiva secondo la bontà cristiana, ma non era un buonista né tantomeno un bonaccione.
– Molto significativo il presepe che sarà allestito quest’anno, dal prossimo 15 dicembre, in Vaticano, nell’Aula Paolo VI, ad opera di Paula Sàenz. Come annunciato dalla stessa artista costaricense, si tratterà di un’installazione che rappresenterà la Madonna incinta in tempo di Avvento e in contemplazione del Bambino Gesù nel tempo di Natale. A completare il tutto, un messaggio pro-life: ventottomila nastrini bianchi, uno per ogni bambino salvato dall’aborto grazie all’opera di associazioni che aiutano madri in difficoltà a portare avanti la gravidanza. Un bel modo di coniugare una tradizione antica con un messaggio attuale, senza costringere il presepe a fare il verso a rivendicazioni e contenuti che poco o nulla hanno a che fare con la Natività di Nostro Signore Gesù Cristo, con risultati artistici spesso di pessimo gusto.
– C’è chi dice di voler portare il proprio contributo alla pace forzando blocchi navali in zone di guerra, incurante delle conseguenze, o devastando tutto, come accaduto in molte città italiane una decina di giorni fa ad opera dei manifestanti “pro-pal”. Non si può, tra l’altro, tacere la faziosità di certe iniziative mainstream, selettive nel denunciare l’orrore di certe guerre mentre si cala una pesante coltre di silenzio su molte altre, altrettanto sanguinose, ma inspiegabilmente “nascoste” dal totale disinteresse mediatico. Poi ci sono, invece, iniziative semplici e scevre dal pregiudizio ideologico, come ad esempio Un milione di bambini prega il Rosario per l’unità e la pace, movimento di preghiera promosso da Aiuto alla Chiesa che Soffre, che il prossimo 7 ottobre giungerà alla sua ventesima edizione. Sono già centinaia di migliaia le adesioni giunte da ogni parte del mondo e di una cosa si può stare certi: si tratta dell’azione più efficace che si possa compiere. Prendiamo esempio dai bambini.
Mercoledì 1 ottobre 2025
