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Per una nuova evangelizzazione urbana

23 Settembre 1999 - Autore: Alleanza Cattolica

Giovanni Paolo II, Cristianità n. 292-293 (1999)

 

Discorso ai Vescovi canadesi dell’Ontario in visita ad limina, del 4-5-1999, nn. 4-6, in L’Osservatore Romano, 5-5-1999. Traduzione dall’originale, francese e inglese, e titolo redazionali.

 

Per una nuova evangelizzazione urbana

 

I Padri del Sinodo [l’Assemblea speciale per l’America del Sinodo dei Vescovi] non hanno promosso una nuova evangelizzazione urbana in modo indeterminato: hanno precisato elementi dell’attività pastorale che una tale evangelizzazione richiede. Hanno parlato del bisogno di «un’ evangelizzazione urbana metodica e capillare mediante la catechesi, la liturgia e il modo stesso di organizzare le proprie strutture pastorali» (Ecclesia in America, n. 21). Abbiamo dunque tre elementi molto precisi: la catechesi, la liturgia e l’organizzazione delle strutture pastorali, elementi radicalmente legati alle tre dimensioni del ministero del Vescovo: insegnare, santificare e governare. In proposito, […] tocchiamo il punto centrale di quanto Cristo ci chiama a essere e a fare nella nuova evangelizzazione.

Queste tre dimensioni hanno come obiettivo un’esperienza nuova e più profonda della comunità in Cristo, la sola risposta efficace e duratura a una cultura segnata dallo sradicamento, dall’anonimato e dalle disuguaglianze. Dove questa esperienza è fragile, vi è da aspettarsi che sempre più fedeli si stacchino dalla religione o deviino verso sette e verso gruppi pseudo-religiosi, che si fondano sulla loro alienazione e si sviluppano fra i cristiani delusi dalla Chiesa, qualunque ne sia la ragione. Non si può più aspettare che le persone vengano nelle nostre comunità spontaneamente; vi deve piuttosto essere un nuovo impulso missionario nelle città, con uomini e donne dedicati, soprattutto giovani, che s’impegnino in nome di Cristo per invitare le persone a unirsi alla comunità ecclesiale. Si tratta di un elemento centrale dell’organizzazione delle strutture pastorali, richiesto da una nuova evangelizzazione delle città. Questa darà un nuovo slancio, simile a quello che ha permesso la nascita della Chiesa nella vostra terra […]. Ora però l’obiettivo è la città e qui deve risplendere il nuovo eroismo missionario con uno splendore pari a quello prodotto in passato, ma in modo diverso. Ciò dipenderà in gran parte dallo slancio e dalla dedizione dei missionari laici urbani: questi avranno anche bisogno del servizio di sacerdoti realmente zelanti, anch’essi abitati dallo spirito missionario e che sapranno come accendere questo spirito negli altri. È essenziale che i seminari e le case di formazione siano chiaramente visti come scuole per la missione, formando sacerdoti che potranno aiutare i fedeli a diventare i nuovi evangelizzatori di cui la Chiesa ha d’ora in avanti bisogno.

Quando i fedeli rispondono alla chiamata del Signore e cercano d’inserirsi maggiormente nella comunità dei credenti, devono essere portati a restare in intimità con Cristo attraverso la vita cultuale e la catechesi, di cui i Padri del Sinodo hanno parlato. Il luogo privilegiato per questa esperienza resta la parrocchia, nonostante tutti i grandi cambiamenti che vi si producono nel contesto urbano di oggi (cfr. Ecclesia in America, n. 41). È vero che la parrocchia ha bisogno di adattarsi per far fronte ai rapidi cambiamenti attuali, ma è anche certo che la parrocchia si è dimostrata in passato capace di straordinari adattamenti e che ne è ancora capace oggi.

Tuttavia, di fronte a qualunque adattamento, bisogna tenere chiaramente presente che soprattutto l’Eucaristia rivela la verità immutabile della vita cristiana. […] Ciò richiede nello stesso tempo una catechesi sistematica per i giovani e gli adulti, come pure un profondo spirito di fraternità fra tutti coloro che si riuniscono per celebrare il Signore. Non bisogna permettere all’anonimato delle città d’invadere le nostre comunità eucaristiche. Bisogna trovare nuovi metodi e nuove strutture per costruire ponti fra le persone, in modo che si realizzi realmente quell’esperienza d’accoglienza reciproca e di vicinanza che la fraternità cristiana richiede. Potrebbe darsi che questa esperienza e che la catechesi che deve accompagnarla si realizzino meglio in comunità più ridotte […]: «Una via di rinnovamento parrocchiale, particolarmente urgente nelle parrocchie delle grandi città, si può forse trovare considerando la parrocchia come comunità di comunità» (Ecclesia in America, n. 41). […].

Non solo le parrocchie, ma anche le scuole cattoliche e altre istituzioni si devono aprire alle urgenze pastorali necessarie per evangelizzare le città. E, perciò, si devono assicurare che la loro identità cattolica non venga in alcun modo condizionata dalle influenze legate alla secolarizzazione. […].

Tuttavia, non va mai dimenticato che sviluppi a livello di struttura pastorale e di strategia hanno un solo scopo: portare le persone a Cristo.

 

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