• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa al piè di pagina
Alleanza Cattolica

Alleanza Cattolica

  • Cristianità
    • La rivista Cristianità – indici
    • Abbonarsi
    • Quaderni di Cristianità
    • Edizioni Cristianità
  • Temi
    • Libertà religiosa
    • Occidente
    • Politica internazionale
    • Famiglia
      • Matrimonio
      • Divorzio
      • Family day
      • Unioni civili
      • Omosessualità
    • Educazione
    • Vita
      • Aborto
      • Droga
      • Fine vita
  • Rubriche
    • Voce del Magistero
      • Angelus
      • Udienze
      • Regina coeli
      • Discorsi
      • Magistero episcopale
    • Dizionario del Pensiero Forte
    • Archivio film
    • Lo scaffale
    • Via Pulchritudinis
      • Santità
      • Arte
      • Architettura
      • Cinema
      • Costume
      • Iconografia
      • Letteratura
      • Musica
      • Teatro
    • Nel mondo…
      • Italia
        • Elezioni 2022
      • Africa
      • Centro america
      • Europa
      • Medio Oriente
      • Mediterraneo
      • Nord America
      • Sud America
      • Sud-est Asiatico
    • Economia
    • Interviste
    • Comunicati
    • Spigolature
    • English version
    • Versión en Español
  • Spiritualità
    • Il pensiero del giorno
    • Cammei di Santità
    • Esercizi di Sant’Ignazio
    • Le preghiere della tradizione
    • Sante Messe del mese
    • Ora di adorazione
    • Affidamento a Maria
      • Appello ai Vescovi e ai Sindaci d’Italia
      • L’affidamento alla Madonna dei Vescovi
      • Affidamento alla Madonna da parte dei sindaci
  • Lettere agli amici
  • Eventi
  • Audio e Video
    • Video
      • Riflessioni di Marco Invernizzi
      • Storia della Chiesa
      • Geopolitica
      • Islam: ieri e oggi
      • Video interviste
      • Convegni
      • Conferenze
    • Scuole estive
    • Audio
    • Radio Maria
Ti trovi qui: Home / Dalla stampa / Quella banalizzazione dell’eutanasia che sfocia nella barbarie umanitaria 

Quella banalizzazione dell’eutanasia che sfocia nella barbarie umanitaria 

12 Ottobre 2022 - Autore: Alleanza Cattolica

Il Foglio - testata

Di Giulio Meotti da Il Foglio del 12/10/2022

Roma. Pioniere delle cure palliative, il Belgio era stato il secondo paese al mondo ad autorizzare l’eutanasia, dopo l’Olanda. Ma è arrivato a banalizzarla in nome del cardine della legge che è l’autonomia del malato, che può chiedere l’eutanasia per una sofferenza che non si limita al dolore fisico o al fine vita. Basta pensare che Jean-Louis Vincent, pioniere della terapia intensiva all’Università di Bruxelles, è ancora contrario, vent’anni dopo. “Perché tante persone ricorrono all’eutanasia in Belgio?”, si domanda Franco Coppola, arcivescovo e nunzio nel paese.

Shanti De Corte aveva 23 anni. Questa ragazza belga è stata soppressa, circondata dalla sua famiglia, dopo aver ottenuto legalmente l’eutanasia. Sei anni prima, Shanti era all’aeroporto internazionale di Bruxelles. Doveva volare a Roma come premio dopo la laurea. Si trovava nella sala partenze, quando i terroristi islamici si sono fatti saltare in aria. Shanti era a pochi metri da loro. Fu portata via ancora in vita dall’aeroporto quella mattina, ma da quell’incubo non ne sarebbe mai davvero uscita. Prendeva undici antidepressivi al giorno e frequentava un progetto di Myriam Vermandel, che offre cure mediche e terapeutiche a chi, come lei, è rimasto vittima degli attentati di Bruxelles. Shanti non ha retto e così ha presentato una richiesta di eutanasia per “sofferenze psichiatriche”. Due psichiatri hanno accolto la sua richiesta. Ora presso la procura di Anversa è stata aperta un’indagine sull’eutanasia di Shanti De Corte. Ma sarà archiviata, come tutte le altre inchieste. 

Nei giorni scorsi c’era stata la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo (istituzione che non è mai stata certo un baluardo dei valori giudaico-cristiani) che ha condannato il Belgio sulle “salvaguardie” della legge sull’eutanasia, dopo che una donna perfettamente sana l’ha ottenuta perché “depressa”.

La Vie racconta ora questa “morte programmata”: in Belgio è consuetudine fissare la data del proprio funerale e cercare anche dei sacerdoti che li celebrino (durante le esequie di solito dicono che la defunta ha “fermato” la sua vita), mentre le compagnie di assicurazione visitano le case di cura e di riposo per sensibilizzare sull’eutanasia per gli anziani, e i candidati preparano le lettere da recapitare post-mortem ad amici e familiari. “E’ un capovolgimento di civiltà”, dice Léopold Vanbellingen, ricercatore presso l’Istituto europeo di Bioetica. “L’eccezionale è diventato la norma”.

Due gemelli di Anversa, sul punto di diventare ciechi, sono stati soppressi insieme. Poi è stata la volta di Nathan Verhelst, transgender, dopo un intervento chirurgico fallito. Seguito da Frank Van Den Bleeken, incarcerato per omicidio, che ha ottenuto l’eutanasia. E Tine Nys, cui era stato diagnosticato l’autismo. “Questi casi inquietanti svaniscono in una società modellata, persino anestetizzata, dal compromesso parlamentare” commenta La Vie. Si arriva alla legge che autorizza l’eutanasia per i bambini, il 13 febbraio 2014.

I tumori (62,8 per cento) e le “polipatologie” (17,7) sono le principali cause del ricorso all’eutanasia. Ma ci sono anche duemila persone affette da patologie psichiatriche (schizofrenia, autismo, depressione, cecità) o da disturbi cognitivi (Alzheimer). La Croix spiega che il venti per cento del totale sono casi dove non c’è fine vita.

Lo spirito pubblico occidentale che si vanta di aver messo fuori legge la pena di morte, la glorifica quando non è più comminata per punire, ma per “alleviare” e “curare”, riacquistando così tutti i crismi di nobiltà. Non siamo forse finiti nella barbarie umanitaria, dove l’uomo è cancellato proprio in nome degli ideali che pretendevamo di elevare, “dignità” e “umanità”?

* campi obbligatori
Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla Privacy per avere maggiori informazioni.

Controlla la tua posta in entrata o la cartella spam adesso per confermare la tua iscrizione.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) LinkedIn
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp

Correlati

Archiviato in:Dalla stampa

Footer

Alleanza Cattolica

Viale Parioli 40, 00197 Roma
tel. +39 349 50.07.708
IBAN: IT59N0623012604000030223995
info@alleanzacattolica.org

Privacy Policy

CRISTIANITA SOCIETÀ COOPERATIVA

Largo Toscanini n. 5 – 27058 – Voghera (PV)
tel. +39 349 50.07.708
C.F./IVA 00255140337

Chi siamo

  • Presentazione
  • Statuto
  • Riconoscimento ecclesiale
  • Decreto Indulgenza
  • Inter nos
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • WhatsApp
  • YouTube

Copyright © 2025 Alleanza Cattolica · Accedi