di Francesca Morselli
31 dicembre 2018, ore 9.30. Un gruppo di pellegrini si ritrova nel paese di Brentino, località ai piedi del Monte Baldo, in Val D’Adige, pronto a compiere l’ascesa al santuario dedicato alla Madonna della Corona. Il gruppo è composto da militanti e simpatizzanti di Alleanza Cattolica che trascorrono assieme il passaggio tra la fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo, in una località sui monti Lessini, nella provincia di Verona.
Per l’ultimo giorno dell’anno hanno deciso di rendere grazie per i doni ricevuti dei dodici mesi trascorsi con un’ascesa irta e faticosa al santuario, superando 1500 gradini e 600 metri di dislivello. Ma il tempo è bello e la giornata mite, e quando si sale, si sa, si ha il tempo per riflettere e pregare, grazie anche alle cappelle del rosario che guidano la salita. Dopo un’ora e trenta di fatica, ecco la chiesa…! (comunque dall’abitato di Spiazzi si raggiunge eventualmente il santuario attraverso una comoda strada lunga circa un chilometro e si può riservare la compagnia della 15 stazioni della Via Crucis per la discesa).
Dal punto di vista geografico, il Santuario della Madonna della Corona è un posto speciale, incastonato tra le rocce della valle dell’Adige (visibile in parte anche dall’autostrada del Brennero). Già dall’Anno Mille un movimento religioso eremitico frequentava queste rocce, ma il santuario nasce solo nel 1522, anno in cui la scultura qui venerata (una Pietà) sarebbe stata traslata per intervento angelico dall’isola di Rodi, allora invasa dall’armata musulmana del sultano turco ottomano Solimano II (1642-1691). In realtà la statua era già presente nel 1480. Realizzata in loco, fu portata a Rodi dai cavalieri cristiani e collocata nella chiesetta di santa Maria della Vittoria. Quando nel 1522 Rodi fu nuovamente posta sotto assedio, la statua fu riportata nella cappella tra le rocce.
La chiesa è stata rifatta più volte: nel 1625 e poi ancora alla fine dell’Ottocento, per essere definitivamente ampliata nel 1978. Nel 1988 è stata visitata da Papa san Giovanni Paolo II (1920-2005).
Madonna della Corona non è solo un panorama mozzafiato, una chiesa incastonata nella roccia e una statua con una storia miracolosa: è soprattutto un luogo dell’anima, è come essere sospesi nel vuoto e guardare il mondo e se stessi dall’alto e dal di fuori. Ecco perché è stato bello partecipare alla Messa, percorrere la Scala Santa e pregare assieme agli amici per l’anno nuovo proprio qui. Ed ecco perché ogni sabato un gruppo di preghiera percorre questa faticosa salita recitando il Santo Rosario.
Preghiera dei pellegrini alla Madonna della Corona
O Vergine Addolorata della Corona,
noi tuoi figli devoti
pellegrini al tuo santuario
Ti ringraziamo di accoglierci
nel tenero abbraccio
del tuo cuore di Madre.
Tu sei la Madre del Figlio di Dio,
fatto Uomo nel tuo grembo verginale:
siamo certi della tua efficace intercessione
di Madre della Chiesa:
esaudisci le nostre invocazioni di figli
che a Te ricorrono con fiducia confidente.
Noi mettiamo sotto il tuo manto materno
di protezione e di difesa
le nostre famiglie e i nostri giovani,
gli ammalati, gli infermi e gli anziani,
i poveri e i sofferenti,
i disoccupati, i disperati e gli angosciati.
Ai tuoi piedi di Madre deponiamo
la richiesta di una grazia
che tanto ci sta a cuore…
Ti chiediamo una speciale benedizione
per il Santo Padre e per il nostro Vescovo,
per la Diocesi con i suoi laici e i suoi consacrati
e per il nostro Seminario.
Impetraci il dono di santi preti
che testimonino un amore appassionato
alla Parola di Dio, all’Eucaristia,
al Sacramento della Riconciliazione,
al Magistero della Chiesa,
alla nostra gente,
a Te, o Madre nostra e di ogni sacerdote,
e alla comunione fraterna presbiteriale.
Veglia maternamente su tutti noi
dall’alto di questa rupe
e come rugiada celeste
manda su noi tutti la tua materna benedizione di Madre.
Amen.
+ Giuseppe Zenti – Vescovo di Verona
Sabato, 26 gennaio 2019