Gesù per noi ha consegnato tutto se stesso, perché ci ama al di là delle nostre inadeguatezze
di Michele Brambilla
Cos’è la Chiesa per Gesù? «Questa domenica è dedicata a Gesù Buon Pastore. Nel Vangelo odierno (cfr Gv 10,11-18) Gesù dice: “Il buon pastore dà la propria vita per le pecore” (v.11) e insiste su questo aspetto, tanto da ripeterlo per ben tre volte (cfr vv.11.15.17)», sottolinea Papa Francesco nel Regina Coeli del 21 aprile, evidenziando come per Lui il significato di questa espressione sia andato molto al di là dell’enunciazione teorica, perché «essere pastore, specialmente al tempo di Cristo, non era solo un mestiere, era tutta una vita: non si trattava di avere un’occupazione a tempo, ma di condividere le intere giornate, e pure le nottate, con le pecore, di vivere – vorrei dire – in simbiosi con loro. Gesù infatti spiega di non essere un mercenario, a cui non importa delle pecore (cfr v. 13), ma colui che le conosce (cfr v.14): Lui conosce le pecore».
Il Signore conosce e ama ciascuno di noi, ma occorre precisare che «Gesù non è solo un bravo pastore che condivide la vita del gregge; Gesù è il Buon Pastore, che per noi ha sacrificato la vita e, risorto, ci ha dato il suo Spirito». Il Papa lo ripete: chiamare Cristo “Buon Pastore” vuol dire «non solo che Lui è la guida, il Capo del gregge, ma soprattutto che pensa a ciascuno di noi, e ci pensa come all’amore della sua vita. Pensiamo a questo: io per Cristo sono importante, Lui mi pensa, sono insostituibile, valgo il prezzo infinito della sua vita. E questo non è un modo di dire: Lui ha dato veramente la vita per me, è morto e risorto per me. Perché? Perché mi ama e trova in me una bellezza che io spesso non vedo».
«Fratelli e sorelle, quante persone oggi si ritengono inadeguate o persino sbagliate», osserva il Santo Padre. «Quante volte si pensa che il nostro valore dipenda dagli obiettivi che riusciamo a raggiungere, dal successo agli occhi del mondo, dai giudizi degli altri! E quante volte si finisce per buttarsi via per cose da poco! Oggi Gesù ci dice che noi per Lui valiamo tanto e sempre. E allora, per ritrovare noi stessi, la prima cosa da fare è metterci alla sua presenza, lasciarci accogliere e sollevare dalle braccia amorevoli del nostro Buon Pastore», che non si stanca mai di perdonarci.
La Chiesa è paragonabile ad un gregge, guidato da un Pastore molto particolare, l’Agnello di Dio, ma al Papa piace definirla anche «una polifonia di carismi e di vocazioni al servizio del Vangelo». Accanto all’ormai consueto appello per la pace e il negoziato in tutti i teatri di guerra, trova quindi spazio «la notizia della morte, in un incidente, di padre Matteo Pettinari, giovane missionario della Consolata in Costa d’Avorio, conosciuto come il “missionario instancabile”, che ha lasciato una grande testimonianza di generoso servizio». Nel mondo di oggi, ad ogni latitudine, dobbiamo tutti diventare missionari instancabili. Tutti i carismi nella Chiesa hanno come scopo l’evangelizzazione.
Lunedì, 22 aprile 2024